Capitolo 3.

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Capitolo 3.

La mattina arrivò svelta.

Merlin aprì gli occhi trovando Arthur accoccolato contro il suo petto e sorrise, gli accarezzò con dolcezza i capelli, pensando: Da bambino Arthur è così tenero. Non capisco perchè sia diventato un asino borioso durante la crescita, eppure, non posso fare a meno di amare entrambe le sue versioni.

Ritornò alla realtà sentendo bussare alla porta e senza svegliare Arthur andò ad aprire trovandosi davanti Gwen: «Merlin, come va la ferita? Hai la maglia sporca dovresti andare a farti medicare»

«Non posso lasciare Arthur da solo» rispose lui.

«Resto io con lui, mentre vai a cambiarti» Merlin scosse la testa: «Non importa, Gwen. Io posso aspettare» la ragazza annuì un po' delusa, avrebbe voluto passare del tempo con il piccolo Arthur, ma Merlin era piuttosto protettivo nei confronti del bambino.

Una volta che la ragazza uscì dalla stanza il giovane mago si avvicinò al bambino era tentato di svegliarlo, ma decise di lasciarlo dormire ancora un po'. Avrebbe riscaldato la colazione usando la magia appena Arthur si fosse svegliato.

Solo un ora più tardi Arthur si svegliò e Merlin gli sorrise: «Buongiorno, Arthur. Dormito bene?» il bambino annuì felice di non essere solo in quella grande stanza.

«Vieni è pronta la colazione» disse lui avvicinandosi per prenderlo in braccio, ma il bambino notò subito la macchia di sangue sulla sua spalla: «Sta uscendo sangue...» posò la mano sulla sua spalla e Merlin sussultò, aveva sentito una fitta di dolore.

Le lacrime riempirono gli occhi del bambino, ma Merlin lo avvolse in un caldo abbraccio: «Non è niente, va tutto bene» gli accarezzò la schiena cercando di calmarlo un po'.

«Facciamo così, adesso mangi qualcosa e appena hai finito andiamo da Gaius così mi faccio medicare la ferita» quelle parole convinsero Arthur che annuì e con l'aiuto di Merlin si accomodò a tavola dove mangiò la sua colazione.

Terminato di mangiare Arthur scese dalla sedia e lo prese per mano: «Andiamo!»

«Va bene...» disse Merlin lasciandosi portare fuori dalla stanza.

Per tutto il tragitto Arthur tirò Merlin in modo che si muovesse e giunti a destinazione si rivolse al vecchio cerusico: «Merlin, sanguina!» il vecchio cerusico sorrise: «Vediamo la ferita, Merlin» il ragazzo dai capelli corvini si tolse la maglia, Gaius gli sfilò le bende e si rivolse al bambino: «Vuoi aiutarmi?»

Arthur annuì e il cerusico lo fece sedere sulle gambe di Merlin, posò un panno imbevuto di un liquido e gli disse: «Metti le mani qui e tienilo fermo preparo subito l'unguento per medicarlo» il bambino fece come il vecchio cerusico gli aveva detto, ma non distolse lo sguardo da Merlin.

Il ragazzo dai capelli corvini gli sorrise e lui distolse lo sguardo leggermente imbarazzato: «Ti fa male?»

«Non mi fa male. Mi avrebbe fatto più male se avessero colpito te» gli sfiorò con delicatezza il volto attirando nuovamente lo sguardo di Arthur su di lui.

Il bambino curioso gli domandò: «Perchè ti farebbe male?»

«Perchè ti voglio bene» rispose Merlin prima che potesse fermarsi.

Gaius sorrise divertito da quel discorso, sapeva bene che il mago era innamorato del principe.

Arthur alle parole di Merlin sorrise, ma non spostò le mani da quel panno, però, si voltò a guardare il cerusico che si avvicinò loro con l'unguento pronto.

Il bambino tolse il panno dalla ferita di Merlin e osservò cosa faceva Gaius, appena terminò di passare l'unguento bendò la ferita del mago.

Merlin fece scendere Arthur dalle sue gambe, prese la maglia che indossava poco prima e la osservò per un attimo senza, però, dire una mezza parola con la magia cancellò la macchia di sangue e la indossò nuovamente: «Gaius, c'è qualcosa da fare?»

«Ci sarebbero da raccogliere delle erbe. Le ho quasi finite» rispose lui.

Arthur prese la mano di Merlin: «Devi farlo tu?» il giovane mago sorrise per un attimo: «Sì. Ti andrebbe di venire con me?» Arthur annuì.

«Chiediamo a Lancilotto e Gawain di accompagnarci?» il principe ci pensò su, ma poi sorrise: «Sì!»

«Merlin, credi che sia il caso di farlo?» il giovane mago si voltò verso il vecchio cerusico: «Se vengono con me, Lancilotto e Gawain posso in caso di emergenza usare quel qualcosa che se ci fossero altri non potrei usare»

Gauis allora si limitò a dargli la lista delle erbe che doveva recuperare, Merlin la mise in tasca e uscì da quelle stanze. Incontrò durante il tragitto verso la sala del trono Lancilotto e Gawain che stavano andando a chiamarlo: «Merlin, ti stavamo cercando. Il sovrano vuole vederti»

«Stavo andando da lui in questo momento» rispose il giovane mago.

I due cavalieri lo scortarono fino alla sala del trono e ne varcarono la soglia, Merlin mise in terra il piccolo Arthur che corse dal padre che lo prese in braccio facendolo sedere sulle sue gambe.

«Sire, volevate vedermi?» domandò Merlin.

«Sì. Abbiamo interrogato il brigante che ieri vi ha attaccato, come previsto puntavano a mio figlio...» si interruppe per un attimo: «Non sappiamo ancora chi sia il mandate di tutto questo, per farlo parlare serve un siero della verità» il giovane mago allora gli rispose: «Sire, anche Gaius ha avuto la stessa idea. Mi ha incaricato di andare a prendere delle erbe che serviranno per creare il siero»

Arthur tirò leggermente la maglia che il padre indossava: «Posso andare con Merlin?» quella richiesta lo sorprese e il sovrano posò lo sguardo sul mago: «Credi che sia sicuro portarlo con te per prendere quelle erbe che servono a Gaius»

«Sire, credo che non sia prudente per noi due andare da soli, ma se potessero accompagnarci un paio di cavalieri...» si interruppe per un attimo lasciando la decisione al sovrano.

Uther ci pensò un po' su e poi disse: «Molto bene. Arthur, vai pure con Merlin, ma con voi verranno anche Gawain e Lancilotto»

Arthur abbracciò il padre e corse da Merlin che senza troppi problemi lo prese in braccio: «Possiamo andare?»

«Certo, ma devi chiedere anche a Lancilotto e Gawain se sono pronti» Arthur guardò i due cavalieri: «Noi siamo pronti. Merlin, hai quello che ti serve?» il ragazzo dai capelli corvini sorrise: «Sì, ho tutto»

I due cavalieri annuirono e poco dopo i quattro lasciarono il castello e si diressero nei boschi fuori dal castello. Arthur restava attaccato a Merlin e lo osservava attentamente: «È difficile trovarle?» il ragazzo dai capelli corvini sorrise: «No, se sai dove guardare. Vedi questa serve per creare l'unguento da mettere sopra le ferite» gli mostrò la pianta che avevano davanti, poi gli indicò un altra pianta poco distante: «Quella è una pianta che serve a Gaius per creare il siero» Arthur si avvicinò alla pianta: «Questa?»

«Sì» rispose Merlin sorridendo, poco dopo il bambino prese la piantina e gliela portò. Il ragazzo dai capelli corvini la mise nella sacca che aveva portato con sé, nell'arco di un ora recuperarono le erbe che servivano al cerusico e tornarono al castello.

Merlin portò la sacchetta a Gaius e lasciò quelle stanze per permettere all'uomo di lavorare sul siero che doveva creare. 

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