Capitolo 7.
I due lasciarono la stanza del cerusico e andarono nel campo dove si addestravano i soldati.
Iniziarono a giocare con le spade, Merlin era costretto ad usare la spalla sana, ma con quella faceva davvero fatica a tenere testa al piccolo principe che, però, si stava divertendo tantissimo.
I cavalieri quando raggiunsero il campo e per allenarsi rimasero sorpresi nel vedere i due che giocavano ridendo e scherzando.
Merlin ad un certo punto, però, si fermò il dolore alla spalla iniziò a farsi sentire e Arthur posando la spada in terra disse: «Merlin, sei sicuro di stare bene?» la domanda gli era veramente uscita dal cuore.
Non era riuscito a trattenersi, Merlin, però, gli accarezzò il volto sorridendogli: «Va tutto bene. Ho solo sentito un po' di male. Mi dispiace farti preoccupare in questo modo»
«No! Non scusarti! Tu mi hai protetto!» esclamò il bambino.
Merlin gli sorrise intenerito, amava veramente quel bambino e soprattutto l'uomo che sarebbe diventato, per questo semplice motivo lo abbracciò con dolcezza.
Il piccolo principe si aggrappò a lui: «Merlin, voglio sposarti da grande» il giovane mago sorrise: «Io sono un semplice servo, Arthur. Per noi non ci sarà mai un futuro diverso da questo»
Arthur guardò il mago e disse: «Io sono il principe e scelgo te, Merlin. Voglio sposare te nessun altro» il desiderio del piccolo principe fece sorridere il giovane mago e rasserenare il suo cuore, ma non aveva la più pallida idea se lui una volta tornato adulto ricordasse tutto.
Il giovane mago, però, non poté non versare alcune lacrime.
Non aveva ancora trovato il metodo per far tornare adulto Arthur.
Non sapeva, però, che l'antidoto a quell'incantesimo erano le sue lacrime...
Le lacrime nate da un cuore innamorato.
Arthur asciugò le lacrime del mago con un bacio e in quello stesso istante una luce argentea avvolse il suo corpo.
Quando quella luce sparì davanti a Merlin c'era il principe adulto che si guardava attorno leggermente spaesato.
Merlin cancellò le lacrime dal suo volto e corse via.
Non aveva il coraggio di parlare al principe, non in quel momento e con quella ferita dolorante che gli offuscava la mente.
Arthur perplesso prese in mano la spada giocatolo, e i pochi ricordi di quando era tornato bambino si fecero strada in lui vividi come non mai.
Lasciò cadere in terra l'oggetto e si guardò intorno cercando Merlin, non aveva idea di dove cercarlo per questo seguì l'istinto e corse fino alla sua stanza. Era certo che lui sarebbe tornato lì, infatti, giunto a destinazione lo trovò seduto in terra tenendo la schiena poggiata alla porta.
S'inginocchiò davanti a lui: «Merlin, ricordo tutto quello che hai fatto per me in questi giorni e ti ringrazio...» s'interruppe per un attimo e gli alzò il volto: «Quello che ti ho detto è vero. Vorrei davvero sposarti e non mi importa se sei un servo o meno. Voglio stare con te»
Merlin rimase in silenzio per alcuni minuti: «Tuo padre non accetterebbe mai»
«Se fossi costretto per te lascerei il mio destino» disse lui guardandolo con decisione.
«No. Non ti permetterei di fare una cosa del genere, prima parlane con tuo padre e poi si vedrà» rispose il giovane mago.
Non c'era, però, bisogno di andare a parlare con il sovrano lui era già lì e li stava osservando per questo disse: «Vi ho osservato per diverso tempo da quando sei tornato bambino. Il modo in cui Merlin si è preso cura di lui e tu nonostante tutto ti sei fidato di lui subito e non volevi nemmeno allontanarti. Per questo motivo se volete ancora stare insieme io non vi posso separare»
«Padre ne siete sicuro?» domandò Arthur sorpreso.
«Non posso separarvi. L'ho letto nei vostri occhi» rispose lui per poi aggiungere: «Medica la ferita di Merlin sta sanguinando di nuovo» Arthur posò gli occhi sulla spalla ferita del mago e sorrise tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi. Merlin la prese e si alzò da terra.
Arthur, però, lo prese in braccio ed entrò in camera portandolo fino al letto.
«Togliti la maglia, vediamo di medicare la ferita» Merlin imbarazzato si tolse la maglia. Un conto era esser visto dal piccolo principe, ma farsi vedere da quello adulto era tutta un altra storia.
Arthur con delicatezza tolse le bende che ricoprivano la spalla del mago ed esaminò il tutto.
«Non puoi curarla più in fretta?» gli domandò Arthur.
«Arthur, non posso se tuo padre lo scoprisse...» disse lui in un sussurro, ma Arthur con delicatezza gli sfiorò il volto: «Fallo per me Merlin. Mio padre non lo scoprirà mai» per un attimo il mago lo osservò preoccupato, ma poi istintivamente usò la magia sulla sua spalla, l'unico problema fu una cicatrice che segnava il punto esatto dove era entrata la freccia.
Il principe sfiorò delicatamente quel punto e quando riportò lo sguardo sul volto di Merlin lo baciò dolcemente.
Per diversi minuti rimasero uniti da quel bacio e Arthur percepì tutto l'amore che Merlin provava per lui.
Quando si allontanarono Arthur gli sorrise e lo baciò con dolcezza ancora una volta.
«Merlin, amore mio...» il giovane mago rimase sorpreso dalla dolcezza nella voce del principe, ma prese coraggio e con calma spinse il principe tra le coperte abbracciandolo: «Parlami ancora con questa voce»
«Merlin, siamo in una posizione equivoca...» il giovane mago sorrise e gli posò un bacio sulle labbra.
Il principe gli accarezzò la schiena con delicatezza: «Merlin, stiamo insieme da nemmeno un paio di ore...» il giovane mago si spostò, ma Arthur lo fermò prendendolo per il polso per stringerlo nuovamente a sé.
«Merlin, non devi allontanarti. Non voglio stare lontano da te, ma dovremmo fare le cose per bene lo sai»
Il giovane mago, allora, gli domandò: «Cosa vorresti fare?»
«Seguimi...» detto questo si alzò dal letto e aspettò che si rimettesse la maglia prima di uscire da quella stanza.
Tranquillamente Arthur lo condusse da qualcuno che poteva davvero aiutarli.
Merlin rimase fuori dal locale come Arthur gli aveva chiesto di fare e quando il principe tornò indietro portava con sé una scatolina.
Le sorprese per Merlin non erano ancora finite.
Quella sera durante la cena Arthur decise di azzardare un nuovo passo.
«Merlin, questo è un nuovo passo. Forse non molti lo capiranno, ma io oggi voglio chiederti. Vorresti condividere la tua vita con me?»
Per un attimo solo il ragazzo rimase sorpreso, ma poi un dolcissimo sorriso comparve sul volto del mago: «Sì, Arthur»
Quella semplice risposta rese veramente felice il principe.
Uther non si oppose accogliendo bene la loro scelta, adesso, però, i due dovevano trovare il modo di dargli un erede, ma per quello i due ragazzi avevano ancora tempo.
STAI LEGGENDO
Pendragon Child
FanfictionErano ormai tre giorni che Arthur, Merlin e i cavalieri mancavano da Camelot ed ancora non avevano trovato traccia di quei druidi nomadi che cercavano. Quella sera Arthur e Merlin rimasero fino a tardi a parlare del più e del meno che non si accors...