Capitolo 5

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Capitolo 5.

Dal giorno del bacio era passata una settimana e tra i due andavano sempre meglio.

Harry e Draco si completavano a vicenda, ma il ragazzo biondo ancora non aveva parlato con il preside e questo faceva preoccupare il compagno.

Quel giorno, però, c'era la partita di Quidditch.

Draco e Harry scesero al campo e per non destare sospetti entrambi si vestirono per quella partita con la divisa.

Ad entrare in campo al fischio di Madama Bumb fu Harry che per tutta la durata della partita mise in difficoltà i Grifoni che gli avevano messo contro Ginny, lei era brava, ma lui lo era molto di più.

La partita terminò un ora dopo solo perchè Harry voleva che la sua squadra distanziasse di molti punti i Grifondoro e così accade.

Quando prese il boccino avevano un vantaggio di 550 punti su 40.

La sconfitta bruciante che gli avevano inflitto fece sorridere Harry adesso aveva messo in chiaro tutto quello che loro non avevano ancora capito, ovvero, che lui non era la loro marionetta.

Quando rientrarono in sala comune iniziò una festa che termino solo quando andarono a pranzo per poi riprendere una volta che vi rientrarono.

Non avendo lezioni passarono il pomeriggio a fare i compiti per il giorno dopo.

Draco e Harry terminarono in fretta i loro compiti e andarono nella stanza del ragazzo biondo distendendosi sul letto.

Per diversi minuti rimasero in silenzio, ma poi Harry si avvicinò al suo volto e lo baciò con dolcezza, per un attimo Draco si irrigidì, ma poi ricambiò quel semplice gesto.

Quando Harry si allontanò gli domandò: «Cos'è successo? Perchè ti sei irrigidito?»

«Devo stare attento o rischio di perdere il controllo e nel caso peggiore morderti» ammise lui.

«E se volessi farmi mordere?» chiese Harry senza sciogliere il loro abbraccio.

Draco distolse lo sguardo e si liberò dalla sua presa: «Non ti farei mai diventare come. Non voglio condannarti a questa vita a meno che non ci sia un motivo più che valido per farlo»

«Se stessi per morire lo faresti?» chiese lui.

Sapeva che forse non era il caso di metterlo alla prova, ma non sapeva che altro fare in quel momento e sentiva il bisogno di avere delle risposte, anche se quei baci erano la risposta che cercava nel loro rapporto.

«Farei di tutto se fossi in pericolo, anche sacrificare me stesso» rispose lui stringendolo contro il suo corpo.

Harry strinse la mano attorno alla sua maglia e gli domandò: «Posso restare a dormire qui con te questa notte?» quella domanda sorprese un po' il ragazzo biondo, ma con un sorriso ad illuminare il suo volto gli rispose: «Certo che puoi restare»

Il loro attimo di pace fu rotta da un bussare insistente bussare alla porta

«Cosa succede?» chiese Draco perplesso.

«È ora di cena. Venite?» chiese Pansy dall'altra parte della porta.

«Arriviamo subito» rispose lui.

Dopo essersi preparati i due raggiunsero gli amici ed andarono poco dopo a cenare.

Entrati in Sala Grande Harry lasciò che Draco andasse avanti e si avvicinò al vecchio preside: «Professore, vorrei parlare con lei in privato appena è possibile»

Silente sorrise: «Ti aspetto domani mattina alle dieci nel mio ufficio» il ragazzo annuì e tornò da Draco, gli posò un bacio sulle labbra ed iniziarono a mangiare.

Al termine della cena rientrarono in sala comune e Harry entrò nella sua stanza solo per mettersi il pigiama e raggiunse Draco nella camera poco distante intrufolandosi nel letto del ragazzo biondo per poi accoccolarsi vicino a lui che leggeva un libro.

Draco sorrise nel sentirlo appoggiarsi al suo petto, gli tolse gli occhiali mettendoli sul comodino ed immerse la mano tra i suoi capelli lasciando che dormisse appoggiato al suo petto. 

Cuore di vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora