Capitolo 6

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Capitolo 6.

La mattina arrivò svelta e Draco che aveva passato tutta la notte a vegliare il sonno di Harry sorrise divertito nel sentirlo parlare.

Non immaginava che anche nel sonno il ragazzo dai capelli corvini pensasse a lui.

Guardando l'orario sorrise e con delicatezza gli accarezzò i capelli e lo chiamò: «Harry, è ora di svegliarsi. Dobbiamo andare a fare colazione e poi hai un appuntamento» il ragazzo dai capelli corvini mugugnò qualcosa, ma poi aprì gli occhi, il suo volto ancora assonnato intenerì Draco che gli posò un dolce bacio sulle labbra.

Harry lo abbracciò borbottando: «Non vale...»

«Sì, che vale. Su preparati che abbiamo una giornata piena» disse il ragazzo biondo porgendogli gli occhiali: «Dovremmo buttare via questi fondi di bottiglia...»

«Ehi! Ci sono affezionato ai miei fondi di bottiglia, ma per te li butterei giù per lo scarico del cesso» ammise lui prendendoli.

Prima di indossarli lo baciò con dolcezza e solo dopo si alzò dal letto andando a vestirsi per quella nuova giornata.

Non immaginava nemmeno a cosa stava per andare incontro, infatti, Draco aveva in mente una giornata intensiva di shopping nel quale avrebbe modificato lo stile di vestire del ragazzo dai capelli corvini.

Harry dopo essersi preparato rientrò nella stanza del ragazzo biondo e vedendolo con uno strano sorriso sul volto indietreggio e disse: «Ok forse è meglio che fugga prima che sia troppo tardi»

Draco gli fu subito davanti e lo prese per la cravatta tirandolo vicino a lui per poi sussurrargli suadente: «Non te ne andrai da me. Ho in programma una giornata di shopping solo per migliorare il tuo stile e mettere in risalto il tuo potenziale» Harry impallidì, quella proposta era peggio di dover affrontare la minaccia di morte di Voldemort in persona, ma lo sguardo del ragazzo non dava segno a repliche per questo sospirò ed annuì semplicemente.

I due lasciarono la stanza e si diressero in Sala Grande per fare colazione.

Non avendo lezioni per tutto il giorno se la presero con calma, ma Draco era davvero sofferente al cibo umano e non toccò niente se non fosse per quella bottiglia che si era portato dietro mettendola in tasca dopo averla rimpicciolita.

Harry gli prese la mano facendo intrecciare le loro dita.

Draco posò lo sguardo su di essere e vedendolo con il volto basso gli posò un bacio sulla guancia: «Va tutto bene. Posso resistere anche se so che sto attirando l'attenzione» il ragazzo dai capelli corvini alzò il volto specchiandosi nei suoi occhi di ghiaccio e senza pensarci oltre lo baciò disperato pensando: Non è giusto che non possa mangiare come un essere umano per colpa del suo essere vampiro...

Una lacrima scivolò sul suo volto bagnando la mano che Draco aveva posato sulla sua guancia e la cosa sorprese il ragazzo biondo tanto che si allontanò da lui per poi sussurrargli a fior di labbra: «Scusami, se per colpa mia stai male»

Harry scosse la testa e terminata la colazione andarono nello studio del preside che li attendeva.

Vedendoli entrare l'uomo sorrise: «Sedetevi» i due si accomodarono nelle sedie davanti alla scrivania del preside.

«Signore, sono qui per parlarle di un problema» disse Harry con calma.

«Riguarda il qui presente signor Malfoy?» chiese semplicemente lui.

«Sì, Signore. Draco ha passato le vacanze in Transilvania ed in quell'occasione è stato trasformato in vampiro...» s'interruppe un attimo ed aggiunse: «Se possibile vorremmo evitare di attirare ancora di più l'attenzione. Vorremmo un posto dove poter restare ed essere noi stessi»

Il vecchio preside che aveva ascoltato con calma disse: «Esiste un luogo nei sotterranei del castello legato a Salazar che solo il suo vero erede può trovare. Voldemort non è riuscito a trovarlo nonostante l'abbia cercato per sette anni. Quindi questo compito spetta a te, Harry...» osservò i due attentamente per poi aggiungere: «A quel luogo è legata una profezia. Se troverete quel luogo troverete il vostro destino»

I due ragazzi annuirono e si alzarono poco dopo.

Avevano diverse cose a cui pensare per questo motivo lasciato lo studio del preside scesero nei sotterranei e si misero alla ricerca del luogo segreto che Salazar aveva creato.

Per tutta la giornata cercarono nei sotterranei senza trovare niente, si fermarono solo per pranzare e poi ripresero la loro ricerca.

La ricerca senza risultati irritò moltissimo Harry, ma Draco lo abbracciò con dolcezza posandogli un bacio sul collo: «Andrà tutto bene, adesso andiamo a cenare nella mia stanza e poi domani riprendiamo le ricerche» il ragazzo dagli occhi di giada annuì ed andarono nella loro stanza.

«Dobby potresti portarci da mangiare?» disse Harry una volta che si fu chiuso la porta alle spalle.

L'elfo non tardò ad arrivare portando con sé da mangiare: «Harry Potter, signore. Non va a mangiare in Sala Grande?» il ragazzo sorrise: «No, Dobby. Non voglio lasciare Draco da solo»

Dobby a quelle parole annuì e servì da mangiare.

Harry mangiò tranquillamente osservando Draco che si nutriva con il sangue.


Al termine del pasto andarono a dormire e come la sera precedente Harry si accoccolò tra le braccia di Draco addormentandosi.

Cuore di vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora