4. Primi Scontri

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-James! Jaaames!!! Sveglia!- stava gridando Remus da almeno un quarto d’ora, ma l’amico sembrava non sentirlo. Accanto a lui, Peter utilizzava lo stesso metodo con Sirius ma anche lui risultava  sordo alle sue urla.

Erano a  Hogwarts da nemmeno una settimana e già James e Sirius si erano fatti riconoscere arrivando in ritardo quasi ogni giorno e facendo, di conseguenza, già perdere alcuni punti alla loro Casa.

Remus sbuffò. Ogni mattina fin dal primo giorno i due faticavano ad alzarsi. Principalmente perché, ora che erano lontani dai rimproveri dei genitori, potevano far tardi la sera rimanendo a chiacchierare allegramente finché non si ritrovavano con la gola secca, troppo stanchi per continuare. Anche Remus partecipava alle discussioni, ma essendo il più responsabile dei tre, si addormentava molto prima.

Dopo l’esaltazione iniziale si era reso conto di essersi lasciato trasportare un po’ troppo dall’esuberanza di Sirius e James,  dimenticando per qualche attimo il terribile fardello che era costretto a sostenere da quando aveva quattro anni. Ma più cominciava ad adeguarsi alla routine di Hogwarts, più temeva che se fosse stato troppo assieme a loro, avrebbero scoperto il suo segreto. E Remus, che aveva paura di non essere accettato o peggio allontanato, aveva iniziato ad evitarli, senza successo però. I due infatti riuscivano sempre a coinvolgerlo con la loro allegria, ed era impossibile resistergli.

Poi c’era Peter, ragazzino timido e tranquillo. James e Sirius non lo consideravano molto, ma Remus trovandolo un po’ simile a lui, gli si era avvicinato.

Sbuffò e scosse James per una spalla. Quasi esultò quando lui aprì gli occhi senza in realtà mettere a fuoco nulla, per poi crollare tra le lenzuola e riaddormentarsi.

-Basta! Ci rinuncio! Peter, io scendo a fare colazione!- esclamò arrendendosi,recuperando la borsa consunta coi libri e uscendo dalla porta del dormitorio.

Peter osservò sconsolato un’ultima volta Sirius, il quale dormiva indisturbato abbracciato al cuscino.

-Aspettami! Non lasciarmi qui!- squittì seguendo Remus giù per le scale, fuori dalla Sala Comune verso la Sala Grande.

                                                                                                                                                       ***

                                                                                                          

Mezz’ora più tardi, James si svegliò col sorriso sulle labbra, pronto ad iniziare una nuova giornata. Sorriso che morì non appena capì di essersi svegliato di nuovo tardi, dal fatto che in dormitorio non c’era più nessuno a parte lui e Sirius.

-Oh, no!- biascicò con la bocca impastata dal sonno.

Saltò giù dal suo letto per poi buttarsi su quello del suo amico.

-AH!- gemette Sirius spaventato e dolorante. -Kreacher! Quante volte ti ho detto di non svegliarmi così?!-.

- Sirius! Sveglia, siamo di nuovo in ritardo!-. Disse James. L’amico impiegò un po’ a comprendere le parole dell’altro, poi si riscosse e si alzò di scatto, mentre James, approfittando del fatto che Sirius non fosse ancora del tutto lucido, corse a perdifiato nel bagno e ci si barricò dentro.

-James no! Ci metti sempre degli anni a prepararti!- sbraitò l'ormai sveglio Sirius. Dopodiché si alzò con foga inciampando tra le coperte di qualcuno sul pavimento. Si vestì in fretta e furia e si appostò accanto alla porta del bagno, aspettando l’uscita dell’amico. –James! Esci! Devo entrare anche io!- gridò.

The Marauders - 1971Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora