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3 febbraio 2018
«basta, continuare a sentirci non ha più senso, tanto non ci rimetteremo mai insieme», la sua voce gelida mi colpisce nel petto e io mi passo una mano tra i capelli, sospirando, «non arriveresti più a nulla. spero tu abbia imparato la lezione, piccola testarda», lo sento ridacchiare dall'altro capo del telefono.
«sì, ho capito...», borbotto, le mie labbra che tremano, il telefono completamente attaccato all'orecchio come se l'ansia che sto provando in questo preciso istante dipendesse dall'oggetto, come se il tempo che vorrei fermare girasse lì.
mi mordicchio il labbro inferiore.
«quindi... ciao...?».
no, non voglio.
perfavore, dimmi che tutto questo è solo un incubo, che tu non te ne stai davvero andando via dalla mia vita, che tu non sei stato solo uno schiocco di dita, apparso per rendermi felice, come un cartone animato per bambini, per poi sparire, con una pubblicità televisiva inutile.«s-sì», balbetto, «ciao».
faccio per riattaccare, ma il mio istinto mi lascia il telefono incollato all'orecchio e automaticamente le mie labbra pronunciano il suo nome.
«lorenzo».attendo nel vuoto, tamburellando le dita contro il davanzale della mia finestra, il sole che si sta nascondendo tra le nuvole rendendo il tutto più triste di quanto già non lo sia.
dall'altro capo del telefono non si sente più niente e appena guardo sul display del cellulare, vedo che ha riattaccato.
non è possibile.mi metto una mano sul viso, sentendo le lacrime minacciare di scendere lungo il mio viso.
sono così fottutamente sensibile, odio me stessa.
perchè devo piangere per una cosa che mi sono fatta da sola?vorrei tanto avergli detto tutto quello che davvero provo per lui, ma è meglio che non lo sappia.
è meglio che le lettere che ho conservato, rimangano nel cassetto della mia scrivania.
chiudo la mia finestra e mi avvio verso la mia scrivania, sedendomi sulla mia sedia con le ruote di pelle nera. apro il secondo cassetto che ho accanto e tiro fuori una busta di plastica. lascio scivolare da dentro le lettere che ho scritto per lorenzo, lasciandole cadere bruscamente contro il legno della scrivania.
le osservo con disprezzo, immensa tristezza, felicità, rabbia e solitudine.
prendo un nuovo foglio e afferro la mia penna nera, poggiando la punta di essa in alto a sinistra.
<< vorrei passare tutti i momenti della mia vita con te, ogni minuto, come se tutte le persone più importanti della mia vita prima del tuo arrivo non fossero mai esistiti.
perchè è così che è andata.
ho messo da parte la mia famiglia, i miei amici e il mio orgoglio per il tuo, per te, per farti vedere che io a te ci tengo davvero, che senza di te è come se il mondo fosse vuoto.
perfavore aiutami, aiutami a dimenticarmi di te, come se fosse facile.
aiutami a dimenticarmi di te, lasciandomi un bacio sulle labbra per farmi capire che quello è l'ultimo e riavviati un'altra volta verso casa tua, dandomi le spalle e non voltandoti più.
offendimi, feriscimi con le tue parole taglienti.
ma che dico, davvero penso che riuscirò a dimenticarmi di te? del tuo sorriso, dei tuoi occhi, delle tue labbra, delle tue mani, dei tuoi capelli.
mi dispiace per averti trascinato nel mio mondo, ma sei comunque riuscito a scappare dalle mie grinfie.
mi hai però lasciato il dolore più grande che io abbia mai avuto.
perchè tu sei il mio primo amore, sei il primo di tutto.
mi hai mostrato cose che non pensavo esistessero, mi hai fatto aprire un nuovo mondo e tutto grazie a te.
prenditi cura di te stesso, amati come io faccio con te, e fidati, quando ti dicevo che sei bello mentre ti guardavi allo specchio, non stavo mentendo.
sei bellissimo.
mi togli il fiato, ogni volta che ridi, i tuoi denti che spuntano, i tuoi occhi che si socchiudono e come tiri indietro la testa.
mi mancheranno quei momenti.
mi mancherai te.ti amo, lorenzo,
ti amerò per sempre.>>3 marzo 2018
«tesoro?».
mi fermo immediatamente e ritorno sulla soglia della cucina, osservando mia madre guardarmi.
«sì?», borbotto.mi da le spalle e afferra una lettera, appoggiato sopra il microonde.
serro la mascella: quella lettera è lì da praticamente una settimana, non ho mai chiesto a mia madre cosa fosse e non ho mai provato a leggerla.me lo allunga e io, confusa, lo prendo dalle sue mani.
«è... per me?», domando.annuisce lentamente, «mi ha detto di dartelo oggi».
mi lecco le labbra secche.
chi sarà mai?«okay, grazie», dico e mi avvio in camera mia, con la lettera tra le mie mani. chiudo la porta dietro di me e mi siedo sul bordo del letto, aprendola velocemente, piena di curiosità.
<< non ho bisogno delle tue parole per sentirmi meglio.
il destino ci ha messi in questa situazione, ci ha fatti incontrare e ci ha fatti lasciare, come in fondo noi sapevamo doveva andare.
il destino ti ha dato me, da amare, ma non mi ha dato te.
non possiamo scegliere chi amare, io te l'avevo detto, te l'avevo ripetuto tante volte che quello che stavi combinando non era giusto nè nei confronti delle tue amiche nè nei tuoi.
l'hai voluto tu e te lo fai andar bene.
lasciami stare, dimenticami.
il primo amore è inutile, è un qualcosa che ti fa commettere errori, insegnandoti a non rifarli. ed è così che devi fare.ficcati in quella testa che io non ti amerò mai, che tu devi comportarti come se tutto questo non ti avesse mai fatto effetto.
mi dispiace, hailie,
lorenzo >>.
THE END.
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aigooo, scusatemi per i vari errori,
appena posso correggerò tutto! >.<
sperò che questa short story vi sia piaciuta e se avete delle domande da fare (anche private, siccome questa fanfiction è tratta anche da una storia vera), non esistate a chiedere!have a nice day, vi voglio tanto bene! 🌸
ps: also, prima stavo leggendo una fanfiction simile a questa dove il protagonista era innamorato di qualcun'altra e mi sono sentita male sia per me che leggevo sia per voi perchè è finisce così. MA MI DISPIACE SAPPIATE CHE VI VOGLIO BENE MA IL FINALE È DAVVERO COSÌ!!😭😭😭
pps: però se volete posso sempre fare un point of view di lorenzo, quindi tenete archiviata questa storia ;)
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❝WHAT I WANTED.❞
FanfictionIn cui una ragazza finge di fidanzarsi con un perfetto sconosciuto solo per ricevere le attenzioni delle sue compagne e popolarità. [FANFICTION SU LORENZO OSTUNI] © spearhaes // 2018