6 | what was in my mind

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7 dicembre 2017

stava andando tutto a gonfie vele da quando avevo annunciato a misa e a giulia di essermi finalmente fidanzata, la mia vita sociale era aumentata di poco e ancora stentavo a crederci: davvero per essere popolare dovevi avere un fidanzato?

qualsiasi cosa dovevo fare per essere popolare, a me, più stavo vicina a te, importava solo di quello che stava succedendo tra noi.

davanti alle ragazze eravamo così uniti, le nostre mani intrecciate come i nostri cuori e, appena voltavamo l'angolo, ci scioglievamo come neve sotto il sole.

non proferivamo parola, completamente imbarazzati per la situazione e tu non continuavi la strada per accompagnarmi a casa e te ne andavi via.

come al solito, non potevo biasimarti.
ti avevo trascinato io in questa situazione ed era giusto che tu facessi quello che volevi fare.

avevo aspettato un tuo messaggio dolce la sera stessa in cui mi avevi detto che mi avresti messaggiato tanto per far sì che il giorno dopo le mie compagne avrebbero letto, ma nulla, nessuna notifica.

mi ero morsa il labbro inferiore, spegnendo il mio telefono e sbattendolo rudemente contro il comodino.

mi ero messa le coperte fino al naso, sospirando e guardando il soffitto mezzo illuminato dalla piccola lampadina.

"è così che ci si sente ad avere un fidanzato?

morire d'ansia ogni volta che il telefono squilla, pensando di aver ricevuto un suo messaggio ma invece era solo tua nonna che ti chiede come sta andando la scuola,

non smettere di pensare a lui e a cosa starà facendo,
e osservare per ore la sua foto profilo, notando ogni minimo dettaglio?

io credo di essere impazzita".

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