Non ho più visto quell'uomo. Scomparso nel nulla. Un turbinio di luce blu, un orologio d'argento, nient'altro.
Non ho smesso di pensare a lui per i giorni che seguirono la rivelazione di mia madre. Il mistero era sempre più aggrovigliato da eventi che non facevano altro che aumentare la mia smania si scoprire. Cosa? Non lo sapevo neanche io. Forse, chi sono i miei genitori, da dove provengo, chi sono io.
I giorni che seguirono la comparsa di quel Willy Wonka li passai in diversi modi. Per prima cosa, ritornai sulla scena dell'accaduto, ma non c'era nulla. Certo, parliamo di una fermata del pullman, mica di una scena del crimine. Fatto sta che cercavo qualcosa, ma non sapevo neanche io cosa. Un segno, un graffio sul lurido marciapiede, un oggetto che, forse, gli era caduto durante la fuga.
Nulla.
Il giorno dopo invece controllai in biblioteca (dovrebbero dichiararla giornata nazionale "Azriel va in biblioteca volontariamente") qualche libro riguardo al tempo, alle leggende e credenze del passato, e trovai solo qualche riga che parlava di una popolazione (il loro nome era sbiadito) che praticava delle arti "magiche" al riguardo. Erano tutte leggende. Non ci avevo dato importanza. Invece avrei dovuto.
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Il giorno in cui lo incontrai fu il più lungo che abbia mai vissuto, davvero! E non avevo bloccato o spostato il tempo, solo che accaddero così tante cose che solo pensarci mi manda in pappa il cervello.
È iniziato tutto quella mattina.
Ormai era una routine per me passare di mattina alla fermata del pullman, sorbirmi cinque inutili ore della mia vita e poi passare dalla biblioteca per controllare i libri.
È iniziato tutto nel momento in cui ho messo lo zaino in spalla. In quel momento ho iniziato a sentire qualcosa di diverso. Una sensazione di potere che scorreva nelle mie vene, ma non ci ho dato molta importanza. Mi succede spesso, sapete? Quando sono arrabbiato (quasi mai, sono apatico LOL) oppure con l'adrenalina a mille. Quando mi capita...vedete, vi consiglio di non essere lí in quel momento. Partiamo da questo punto: sento questa strana sensazione e non ci do importanza (che intelligenza, gente). All'improvviso, però, ho guardato verso le mie mani che erano sempre più blu e il sangue pulsava nelle mie vene. Ma non era rosso, era azzurro.
Quando ho visto le mie mani in quello stato, in quell'esatto istante ho sentito un dolore lancinante ai polsi, alle braccia, alla testa. Non saprei come descivervelo. Immaginate una siringa gigante che vi infilza i polsi. Non l'avevo mai provato prima.
(Per darvi un'idea, ero appena uscito da casa e allontanato di diversi metri. Ecco perché è stata una giornata lunga).
Appena provato quel dolore, mi ero accovacciato a terra, stringendomi la testa con le mani e piangendo, una fra le poche volte.
Volevo solo far passare tutto, andare avanti di ore e raggiungere il momento in cui, in quello stesso posto dopo un qualunque lasso di tempo, sarei stato bene. Ma non lo feci. Avevo paura. Avevo paura di vedere esplodere le mie braccia, vedere quella specie di sangue schizzare dappertutto, perché forse usare i miei poteri poteva causarmi uno sforzo enorme.
Per fortuna diedi retta al mio istinto e non lo feci.
Passarono esattamente tre minuti e ventisette secondi. Lo so, perché il tempo è parte di me (una delle mie tante doti) e posso dirvi per certo che furono i tre minuti e ventisette secondi più dolorosi della mia esistenza (fino a quel momento).
Ma, all'improvviso, tutto finì come se qualcuno avesse spento un interruttore con su scritto "premi questo pulsante, non ti succederà niente".
Ero in un bagno di sudore e di lacrime ma nessuna traccia di sangue. Però quello che vidi dopo fu di gran lunga più strano: un uomo che girava l'angolo alla fine della strada.
Indossava delle scarpe argentate.
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Time Lapse
FantasyAzriel è un ragazzo come gli altri, se non fosse che possiede una peculiarità: ha il potere di manipolare il tempo. Convive con il suo potere da quando è nato, riesce a fermare il tempo e tornarne indietro facilmente. Tutto sembrava andare bene, fi...