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Giorno 15; Guardai Min, che parlava da mezz'ora.
Ci aveva spiegato che Hoseok era impazzito e aveva fatto fuori un sacco di persone della gang, aveva perfino torturato Namjoon.
Mi sentii in colpa nel sentire un senso di felicità, che scacciai subito.
«E la talpa?» Chiesi preoccupato.
«Sta bene, grazie a Dio è venuto a sapere ciò che stava accadendo e, quando ha sentito il suo nome, è scappato, ma non so dove sia?»
Sospirai sollevato, mentre Jin-Kyong si sedeva sulle mie gambe. «Chi è la talpa?» Chiese, non capendo.
«Park Jimin, lo chiamano così perchè si muove alquanto furtivamente» dissi, stringendola a me.
Lei annuì e basta. Le avevo spiegato ciò che era accaduto e, dopo una principale sorpresa per la scoperta di suo padre e delle gang, accettò ciò che stava accadendo.
«Non sono sicuro che sopravvivrete entrambi» disse Yoongi.
«Non mi importa, Min, tu devi proteggere Jin-Kyong» dissi, guardandolo dritto negli occhi.
«Ha messo in cella Joshua» disse ad un tratto il ragazzo.
«Che? Perché? È per caso impazzito? E... come sta?» chiesi scioccato.
«Ti ha difeso durante una riunione e l'hanno messo nelle gabbie sottostanti, ho sentito qualche urlo, ma ha la pellaccia, lo sai» mi raccontò Min.
«Non mi interessa, se studiamo bene le nostre mosse possiamo farcela, infondo quel luogo lo conosci bene tu? E poi posso andare io» spiegai gesticolando.
La conversazione cadde là e Yoongi si impossessò della mia camera.
«Ce la faremo» disse la ragazza, annuendo convinta.
Risi, lasciandole un tenero bacio sulle labbra «Sicuro» annunciai.
«Ordiniamo il Kimchi?» chiese, quando il suo stomaco iniziò a brontolare.
Annuii, prima di alzarmi e prendere il telefono.
Ordinai per tutti e tre sapendo che, anche se Yoongi non lo diceva, aveva fame.
«Io non ci dormo sul divano» Disse il biondo, mentre mangiava.
«Dormirai in camera mia» dissi, provando a convincerlo.
«Camera tua non mi piace» affermò subito.
«Allora dormirai in camera di Jin-Kyong» dissi, aspettandomi che si mettesse a urlare disgustato.
«Okay, tanto mi piace» scrollò le spalle disinteressato.
Lo guardai scioccato... che mezza checca.
~~
Il giorno dopo presi la decisione di far rimanere Jin-Kyong a casa, per la sua sicurezza.
All'inizio obbiettò, ma quando la fulminai con lo sguardo accettò.
Uscii a prendere delle cose che Yoongi aveva chiesto e al supermercato incontrai Jin.
«T...ti prego Taehyung, devi aiutarmi» disse in lacrime.
«J...Jin, va bene... vieni a casa mia» lo invitai.
Lui scosse la testa «No, non posso... chi starà con Joonie» disse tremando.
Lo bloccai dalle spalle «Seokjin! Stare a guardarlo soffrire non lo aiuterà a niente!»
Lui annuì «V...va bene, vengo» disse a bassa voce.
La casa si era fatta troppo affollata, un'altra persona e saremmo esplosi.
Quando portai Jin a casa, Jeon annuì e basta, sorridendo.
Parlava con il ragazzo, tranquillizzandolo, dicendogli che sarebbe andato tutto okay.
Mi rintanai in camera, cercando di non pensare a ciò che stava accadendo.
Mi sembrava di essere tornato alle superiori, quando il pomeriggio evitavo il pensiero dei compiti, pur di godermi il momento.
Quella notte iniziai a piangere. «Scusa, scusa, non sono abbastanza per te, meriteresti di meglio»
Sembravo un cane che piangeva, mentre dicevo queste cose a Jin-Kyon, che ascoltava.
«Eih, Kim, è tutto okay, non è colpa tua... ce la faremo!» disse, cercando di trattenere le lacrime.
La baciai, più e più volte, mentre la stanza si riempiva dei nostri singhiozzi.
Non sarebbe andato tutto bene.
Hoseok voleva vincere e non si sarebbe di certo fermato davanti a me.
La verità mi investì come un treno e dovetti guardarla in faccia.
Uno di noi due sarebbe morto.
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