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Il capitano

Il generale Foster continua a guardare lo schermo di video sorveglianza e ordina a Timmy di inquadrare più da vicino il ragazzo dai capelli castani, poi si rivolge al colonnello Adison.

"Colonnello, mi scusi se l'ho interrotta ma in quanto suo superiore in grado spetta a me prendere la decisione finale." Il generale sembra risentito per l'atteggiamento frettoloso del collega. Parla lentamente come a voler soppesare accuratamente le parole.

"In effetti, anch'io ritengo che non vi siano  gli elementi necessari per predisporre un intervento della marina militare. Tuttavia, ho una stima smisurata del capitano Vanni e le sue grandi capacità intuitive e professionali sono note a tutti. Pertanto, ho deciso di valutare con ponderatezza la sua richiesta d'aiuto perché avverto la sua forte preoccupazione." Foster cerca il mio sguardo e continua a spiegarci. "Capitano Vanni, la mia idea è di imbarcare su Maree sei esperti cecchini e un team di sei soldati scelti delle forze speciali. Questo ci permetterà di monitorare la situazione di cui ci ha parlato e di sostenerla nella gestione della sicurezza interna. Ovviamente i militari agiranno con discrezione per non allarmare i passeggeri e saranno posti sotto il suo comando. Sono certo che non mi pentirò di questo azzardo strategico."

Il generale Foster continua a guardarmi con ammirazione e termina senza dare alcuna possibilità di replica al colonnello. Ringrazio entrambi i militari e, non appena i due escono dalla stanza, mi rivolgo a Moore.

"Signor Moore, si rende conto di quello che ha fatto?" Lui non si scompone. Mi volta sfacciatamente le spalle e, mantenendo la sua solita postura elegante, si avvicina all'acquario. Con aria disinvolta inizia a tamburellare con le dita sul vetro della grande vasca in modo da attrarre l'attenzione dei pesci. Non lo sopporto!
Mantengo la calma e invito Timmy a uscire dalla stanza, quindi ordino al mio vice di darmi delle spiegazioni chiare.

"Capitano, mi dispiace che lei non abbia compreso il motivo del mio gesto," esordisce lui, con tono leggermente acido, "ho evitato che quei due alti ufficiali la giudicassero matto. Quello che lei intendeva raccontare le avrebbe stroncato la carriera."

A causa della frustrazione che provo, mi sforzo di sorridere mascherando a fatica il nervosismo. Il tempo scorre, ho ancora troppe incognite da risolvere e l'atteggiamento ambiguo del mio vice rende tutto più difficile.

"E sentiamo, secondo lei quale pazzia avrei raccontato ai militari?" Il tono della mia voce rasenta l'isterismo. Lui mi volta di nuovo le spalle e ricomincia a giocare con l'acquario. Non sopporto più i suoi modi sibillini. Il mio autocontrollo inizia a vacillare.

"Moore, per tutti gli squali dell'oceano. La smetta di giocare con l'acquario e mi dia delle risposte prima che assuma dei provvedimenti disciplinari nei suoi confronti."

"Nei miei confronti?" replica l'ufficiale, e mi ride in faccia con strafottenza.

Non replico, ma studio attentamente i suoi movimenti. Moore si avvicina agli schermi di video sorveglianza ed entrambi ci soffermiamo qualche secondo a guardare il gruppo di Kira che gioca a basket con lo sconosciuto ragazzo. Quando riporto l'attenzione su Moore mi accorgo che la sua espressione è cambiata, sembra preoccupato. Poi si ricompone e cerca il mio sguardo.

"In effetti, capitano, credo che sia proprio giunto il momento di raccontarle tutto. Non ho nessuna voglia di assistere al rapimento di Kira."

Le sue parole mandano definitivamente al diavolo il mio autocontrollo. Afferro Moore per il colletto della giacca e lo scaravento contro l'acquario. Lui non reagisce.

Dark Star                                               IL POTERE DELLE ORIGINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora