d i e c i

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La macchina sportiva di Gareth è già pronta nel vialetto di casa Skarsgard, dove siamo tutti riuniti ad eccezione di Bill, che probabilmente è ancora perso nei suoi sogni.

"Mi mancherai, Bonnie." Piagnucola Maggie, abbracciandomi forte, facendomi sorridere "Sta attenta."

"Lo farò." Dico, subito, staccandomi da lei "Ma dovrete farlo anche voi."

"Sarà fatto." Ribatte, allontanandosi da me dopo un sorrisetto, lasciando il posto a Gareth, che mi abbraccia a sua volta.

"Mi dispiace doverti lasciare." Sussurra contro il mio orecchio, scostandomi appena i capelli dal viso "Tornerò il prima possibile."

"Starò bene." Dico, anche se non ne sono così sicura tenendo conto delle idee che ho in mente di cui, ovviamente, Gareth non deve essere informato "Ora però va', non voglio che arrivi in ritardo."

Lui mi guarda, staccandosi da me, sorridendomi con tenerezza "Ci vediamo, Bonnie."

Gareth si allontana da me, andando verso la macchina, salendo dal lato del guidatore, mettendo in moto.

Io aspetto giusto il tempo di vedere la macchina svoltare l'angolo per entrare subito in casa, salendo velocemente le scale e bussando più volte alla porta di Bill, da cui non odo risposte.

Alzo gli occhi, annoiata: mi sta ignorando.

Senza troppo ripensamenti, che non farebbero altro che fermarmi, decido di irrompere nella stanza, ritrovandomi davanti ad uno spettacolo disgustoso.

C'è una ragazza che si sta rivestendo e, non appena mi vede, sgrana i suoi occhi scuri, venendomi incontro, prendendomi per le spalle.

"Non dirgli che me ne sono andata." Dice, quasi spaventata "Lui non è normale."

Noto che lancia uno sguardo al ragazzo steso sul letto, ancora addormentato, e poi si strofina la mano sul collo, su cui noto, non troppo sorpresa, due piccoli buchi circolari color rosso porpora.

Mi chiedo se questa ragazza si ricordi qualcosa di cosa è successo questa notte o se per lei sia solo un'immagine indistinta nella sua mente.

"Va' via, ti copro io." Dico, e lei ne sembra grata, correndo come una pazza fuori dalla stanza.

Scuto il viso, non capacitandomi di ciò che ho appena visto, andando verso il letto di Bill, dove lui, ancora perso nei suoi sogni, stringe a sé una bottiglia vuota.

Come può davvero pensare che questo sia un modo per vivere la propria vita?

Gli prendo la bottiglia dalle mani, non curandomi di averlo svegliato, gettandola a terra insieme ai suoi vestiti sporchi.

"Che succede?" Brontola, lamentoso, guardandosi intorno come se non capisse bene cosa stesse succedendo "Che ore sono?"

"Le nove." Ribatto, andando verso il suo armadio a specchio, cercando dei vestiti puliti "Gareth e Maggie sono appena andati via, così come la tua ragazza."

"E questo dovrebbe interessarmi per quale motivo?" Chiede, mettendosi seduto, mostrando il suo fisico nudo fatta ad eccezione dei boxer neri.

La sua pelle è così pallida che non mi viene difficile notare il disegno ricco di sfumature delle sue vene e dei suoi lividi che ora gli spunta dalle spalle.

Sbaglio o sembra che le ferite siano aumentate?

Mi volto verso di lui, gettandogli addosso un paio di pantaloni e una camicia, incrociando poi le braccia "Ho bisogno di te."

Bill alza i suoi occhi, ancora arrossati per essersi appena svegliato, scompigliandosi ancora di più i capelli biondi, già disastrosi.

Noto che ha una leggera piega sulla guancia sinistra causata dal cuscino e, dall'altra parte, sul lato destro del labbro, una piccola macchia rossa che ho paura di identificare come sangue.

Splinters / Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora