Capitolo 1

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mi chiamo jasmin,ho 17 anni e vengo dal North Carolina,sono alta 1.70m circa,ho i capelli biondo cenere occhi grandi e grigi e un sorriso smagliante che io definisco il mio punto forte ed il mio scudo contro tutti!

Era una giornata di fine agosto...


*DRIIIN DRIIIN*


Suona la sveglia,le 8:45

con una mano spengo la sveglia senza troppa attenzione,

mentre con l'altra con una lentezza esagerata,provo a togliermi il lenzuolo di dosso,fallendo miseramente,ma dopo vari tentativi finalmente ci riesco,

mi alzo dal letto infilo le pantofole e mi dirigo in bagno,

mi guardo attentamente allo specchio mentre rifletto su tutto quello che dovrò fare oggi,

e a quando pare sarà una giornata davvero piena!

tra meno di una settimana dovrò partire per uno scambio scolastico in Scozia e ancora devo fare la valigia e comprare tutto quello che mi servirà e inoltre oggi ricomincia la scuola

Ritorno in camera,e con un'aria sconfitta,mi lascio scivolare sul letto con la testa immersa nei pensieri,

quando ad un tratto,sento una voce urlare il mio nome dal piano di sotto...

POV'S MAMMA JASMIN

<< Jasmiiiiin >> iniziò ad urlare dal piano di sotto sperando sia già sveglia,

oggi inizia la scuola e tra meno di una settimana gli aspetterà un viaggio di scambio scolastico di sei mesi in Scozia

e ancora bisogna comprare tutto l'occorrente per completare le valigie

<<  Jasmiiiiin >>  continuo ad urlare fino a quando il mio urlo viene interrotto da una vocina proveniente dall'uscio della porta,

<< mamma che c'è >> mi domanda Jasmin con la voce impastata dal sonno,

<< è pronta la colazione >> dico porgendogli un'enorme vassoio pieno di pancake con panna e sciroppo d'acero e una bicchiere di spremuta d'arancia,

con un lieve sorriso si siede a tavola ed inizia a mangiare con una velocità disumana

<< tranquilla non te li ruba nessuno >> dico ridendo mentre lei mi fulmina con lo sguardo

<<ok ok scusa come non detto >> dico lasciando Jasmin ed andandomi a preparare per accompagnarla a scuola.

POV'S JASMIN

Resto qualche secondo ferma a contemplare il mio piatto ormai vuoto tirando un sospiro di dispiacere una volta realizzato che la mia fantastica colazione sia finita così presto,

una volta ripresa dal mio shock mi alzo e mi dirigo nella mia stanza per prendere la cartella,

<< mamma sono pronta,ti aspetto in macchina >> dico affacciandomi dalla porta del bagno dove si sta truccando.

Quello che non ti ho detto mai Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora