Capitolo 2

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Era passato un mese oramai, un mese senza di lui, senza Sasha. Era mattina e come ogni giorno Hitler stava pregando ai piedi della statua di Dio. Era tutto tranquillo, quasi noioso, fino a quando...

...Una delle sue consorelle entró ansimando dalla grande porta dietro di lui, sventolando quella che a lui parve una lettera; mille domande si stavando già facendo strada nei suoi pensieri: «Perchè ha un volto cosí preoccupato?» «E se fosse per me?» «Avró chiuso il gas?» Ma una voce solenne pose fine a tutte le sue pippe mentali «È per te, da parte di un certo Sasha» L'uomo scattó istintivamente in piedi e con un abile e veloce gesto afferró il suo piccolo dono, esatto, tutto quello che era relazionato in qualche modo a Sasha era speciale e, per lui, era quasi un regalo divino poterne anche solo toccare uno.

Con mani tremanti aprí lentamente la busta ed estrasse titubante il suo contenuto, portó quel pezzo di carta al suo naso, odorava di lui, subito dopo vi depositó un veloce e tenero bacio.
Aprí il foglietto piegato e lesse...

Un amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora