capitolo 5

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-Todoroki che cazzo stai facendo!?- lo guardai più infuriato che mai.
-zitta... dovrai chiamarmi per nome... e lo dovrai dire solo quando sarà il momento...- mi guardò piatto e rilassato lui.
-non mi interessa cosa tu voglia fare. Ma adesso lasciami andare-
-scordatelo... te ne avevo già parlato ieri- si avvicinò al mio viso e guardandomi mi lasciò un piccolo bacio a stampo. Stavo ribollendo dalla rabbia. Scese all'altezza della clavicola con le sue labbra. Lasciava umidi baci su tutto il mio collo scendendo lentamente verso il petto. Mi aveva inchiodato al muro con il suo corpo e mi stava stringendo le gambe con le sue. Evidentemente non voleva fare la fine del giorno prima.
Prese entrambe le mie braccia con una mano e le bloccò sopra la mia testa. Con la mano libera iniziò a sbottonarmi la camicia. Aveva tolto i primi due bottoni scoprendo gran parte del mio petto. Arrossii vistosamente quando vidi la sua mano dirigersi verso i miei seni.
Sentivo la mia coscienza urlare di farlo smettere, tremavo sotto di lui, dovevo bloccarlo in qualche modo, ma trovavo qualcosa di piacevole nella lingua del bi-colore, il suo sapore riempiva il mio palato. La sua lingua schiccò nella mia bocca e i baci emettevano un rumore umido che quasi mi convinsero a ricambiarli. Le sue mani calde mi carezzavano il corpo, infondendo in me una moltitudine di brividi di piacere. Anche se ero nel corpo di una ragazza io rimanevo pur sempre un ragazzo, ed ero sicuro di non essere per nulla dell'altra sponda e il solo avere le tette non poteva bastare a rendermi frocio.

"ESATTO PERÒ ORA MUOVITI A STACCARTI!"

Sentii la sua mano calda e piena di calli contro la mia pelle morbida. Dei brividi mi attraversarono tutta la spina dorsale. Mi liberò le gambe aprendole con una delle sue. Sentii la pressione del suo ginocchio contro la mia intimità. Era strano. Era piacevole, molto piacevole, troppo piacevole.
La mano precedentemente appoggiata sul mio petto, iniziò a muoversi, provocandomi strane sensazioni. Sentivo le guance bruciare. Più lui muoveva la mano, più io sentivo il bisogno di urlare. Avevo il respiro pesante, sentivo i polmoni bruciare, come se avessi appena corso per chilometri. Quelle sensazioni mi obbligavano a respirare quasi convulsamente. Sempre più velocemente. Iniziai ad ansimare. Più lui muoveva quella maledetta mano più io perdevo la testa. La ragione mi stava abbandonando, la lussuria stava dandomi alla testa.
Sentii il suo respiro caldo sulla mia pelle. Con la bocca si era spostato sul mio seno. Sentii la sua bocca attorniare il piccolo anello di carne ed iniziarlo a succhiare e mordere. Non riuscii più a trattenermi, quel piacere, mi stava dando alla testa. Ero accecato dalla lussuria, e per la prima volta lasciai uscire dalle mie labbra un gemito. Mi pentii subito. In seguito a quell'unico suono strozzato ne seguirono altri, troppi. Il ragazzo iniziò a muovere il ginocchio più e più volte provocandomi altri gemiti, sempre più acuti e continui. Il ragazzo sentendomi ansimare e gemere di piacere in quel modo si staccò da me.
Levò la mano e la bocca dal mio corpo, e fece lentamente scendere il ginocchio.
-vedo che non ti dispiacciono i miei giochetti- sorrise maliziosamente il ragazzo.
-s-s-stai zitto!- tremavo, non riuscivo a fermarmi, le mie gambe si erano fatte molli e stentavano a sorreggermi, infatti appoggiai il braccio sulla parete dietro di me per farmi stare dritto almeno da guardarlo in faccia. Mi trattenni il più possibile dal tremolare, ma era difficile.
-e oggi non mi sono spinto neanche troppo avanti... Qualcuno ti avrebbe potuta sentire per quanto stavi gridando- ghigna sotto i baffi.
-Sei una merda. Non voglio più fare niente di tutto questo... sia chiaro...- lo guardai, sebbene con ancora tutto il viso in fiamme, con determinazione.
-si... certo...- sorride -domani alla stessa ora. E non dire di questo posto in giro.- uscì dalla stanza.
-SEI UNO STRONZO SCORDATELO!!- gli gridai contro sistemandomi la divisa.

"Idiota..."
"Che cazzo vuoi tu adesso!?"
"Ti sei lasciato andare a quel mentecatto"
"Zitto... tu non hai voce in capitolo visto che sei me..."
"Non ero io quello che gemeva manco una dodicenne in calore"
"Ripeto per la seconda fottuta volta, tu sei me..."

Uscii dalla stanza e mi diressi subito in bagno. Inutile dire che le mie mutande erano nuovamente fradice.
-perché quello stronzo mi fa questo effetto!?- parlai ad alta voce non accorgendomene.
-Bakugou? Sei tu?- sentii una voce femminile, quella di Uraraka, che riportò la mia attenzione al mondo reale.
-s-sì perché?-
-Ti serve una mano? Ti è per caso venuto il ciclo? Sai essendo la prima volta per te capisco sia un problema...- quanto diavolo è gentile questa ragazza.
-N-no... Non mi è venuto nulla...-
-okey...- sospirai pesantemente. Quanto lo odio. Deve morire. Lo voglio uccidere. Morirà giovane. Lo castrerò.

"Ammettilo che ti è piaciuto..." arrossii involontariamente all'affermazione della merda nella mia testa.
"Ma che cazzo vai blaterando!? Non mi è piaciuto... no... affatto"
"Dai che ti stai eccitando al solo pensiero che lo possa fare ancora"
"Ma che cazzo ti sei fumato!?"
"Quello che hai fumato tu per essere diventato così tanto frocio per quel pervertito di Todoroki"

Lasciai stare quello schifo che erano i miei pensieri ed uscii dal bagno. Rientrato in classe vidi quel porco di Mienta fissarmi il culo manco fosse la migliore delle opere d'arte. Quanto mi metteva a disagio quel ragazzo. Mi sedetti al mio posto e incrociai le gambe. Avere le mutande bagnate era una vera tortura. Erano congelate e non era il massimo avere anche la gonna che lasciava piena libertà all'aria di congelarmi tra le gambe. Per fortuna questa giornata fu molto meno pesante della scorsa, nonostante le lezioni molto noiose come al solito d'altrone. E le varie occhiate che Todoroki mi rivolgeva durante la lezione. E Kirishima che mi tirava vari bigliettini, inutuli e in testa per giunta.
Tornai a casa e mi buttai pesantemente sul letto chiudendo gli occhi lasciandomi cullare avvolto dall'inebriante profumo di Todoroki. Aspetta... perché cazzo sapevo quale fosse il suo profumo!?

"Perché ti piace... ammettilo..."
"MA PIANTALA! PORCO GIUDA... LO FAI PROPRIO A POSTA A FARMI INCAZZARE!"
"Io sto dicendo solo la verità stupido idiota"
"Idiota ci sarai!"
"Io sono te ricordi?"

Con grande, ma proprio grande fatica riuscii a chiudere occhio quella notte, addormentandomi immerso in quei pensieri veramente orribili. Non volevo che quello stronzo facesse come gli pareva con me e con il mio corpo.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
SPAZIO ME
Come quasi promesso ecco a voi il capitolo 5.
Non mi è piaciuto molto sto capitolo... non so perché... but whatever, ditemi cosa ne pensate. Alla prossima, che non so quando sarà sinceramente. Ma non siamo pessimisti e bacetti a tutti 😘😘

Bakugou Katsuki [da uomo a donna] COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora