・Chapter 5・

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*LOUIS POV*

Ero in ritardo per la riunione, come sempre.
Quella volta mi avrebbero ucciso, ne ero certo.

Stavo correndo a perdifiato quando mi scontrai con una ragazza.
Di solito le ragazze le trattavo male, tanto da farle cadere tutte ai miei piedi. Ma in quel momento non ci riuscii. Era forse la ragazza più bella che avevo mai visto.
Ero in imbarazzo, per la prima volta in tutta la mia vita. Intrattenni una breve conversazione con lei, prima di scappare verso la casa sull'albero, dove i miei amici mi aspettavano.

Volevo restare con lei e conoscerla meglio, ma saputo che sarebbe stata ospite di Luke ne approfittai per andarmene subito. L'avrei potuta rivedere, per fortuna. Mi era già simpatica.

Salii con la scaletta fino all'entrata e quando mi videro, come mi aspettavo, mi guardarono male. Era il mio ennesimo ritardo. Luke, il nostro "capo", mi rimproverò severamente.

«Louis, sei sempre in ritardo! Cerca di essere più puntuale la prossima volta!»
Ormai, mi diceva così ogni volta. Non lo sopportavo quando si comportava da maestro, ma aveva ragione e, dallo sguardo degli altri, capii che concordavano con lui.
Ma per me era impossibile essere puntuale, anche provandoci.

«Bene, siamo riuniti qui perché Harm, che già conoscete, è mia amica e vorrei chiedervi un favore. Sarebbe la candidata perfetta ma, dato che è una ragazza, non può, secondo le regole, entrare nel nostro gruppo, o almeno non ufficialmente. Quindi, dato che ci tengo a lei anche se la conosco da poco, vi chiedo questo: cercate in tutti i modi di tenerla lontano da Ashton e dai suoi tre scagnozzi, non voglio neanche che ci parli. Lui la metterebbe contro di me con la sua fiaba con un brutto finale, e io non voglio perchè, come ho già detto, mi importa di lei» concluse con un sospiro.

Noi concordammo, sapevamo bene come stavano le cose. Quello che era successo, tutto. Prima eravamo un gruppo unito, ma poi si era creata una spaccatura a causa di alcuni litigi. E ognuno aveva deciso da che parte stare. Io ero più che fiero della mia scelta. Ora, odiavo Ashton e i suoi amichetti. Non ci parlavamo neanche più solo per il fatto che se creavamo l'ennesima rissa a scuola rischiavamo l'espulsione.

*HARMONY POV*

Ero sul bordo del laghetto e giocavo con una foglia posta sul bordo. Mi annoiavo a morte. Ormai avevo già esplorato l'intero parco, l'avevo studiato e osservato attentamente, alla ricerca di possibili posti nascosti. Ne avevo trovato uno fantastico, a cui si poteva accedere dal retro di un piccolo gruppetto di folti arbusti. Ero tentata di salire sulla casetta, ma sapevo che mi era vietato durante la loro riunione.

Ad un tratto vidi un ragazzo, aveva i capelli corti e ricci, di un colore biondo sporco. Era alto e indossava una camicia semplice e dei jeans neri attillati, ma non troppo. Indossava degli occhiali da vista, e sembrava quasi un giovane professore all'apparenza. Si sedette su una panchina non lontana dal posto dove ero seduta io, e aprì un libro, probabilmente scolastico, e iniziò a studiare.
Mi avvicinai a lui, mi era venuta voglia di conoscerlo dato che sembrava l'unica cosa interessante in quel momento in quel parco meraviglioso. Pure i bambini se ne erano andati ormai.
Mi sedetti al suo fianco e provai a conversare.

«Hey, come ti chiami?» chiesi.

Lui alzò la testa dal libro e mi sorrise.
Aveva delle fossette assolutamente adorabili.

«Ashton. Tu bellissima sconosciuta?»
Non ero così bella, dai. Ma volevo essere gentile con lui e non protestare.

«Harmony, ma chiamami Harm. Cosa stai facendo?»

«Studio per la verifica di domani, a casa mia c'è un tale frastuono... Questo è il posto più silenzioso della città, infatti vengo sempre qui a studiare. Tu, invece, cosa ci fai qui? Non ti ho mai vista da queste parti»

«Aspetto che Luke finisca la sua riunione con i suoi amici. Non so di cosa dovessero discutere ma mi ha detto di aspettare qui. Andrò a vivere da lui, credo. Non so se lo conosci. In ogni caso, sono appena uscita dal riformatorio e non ho un posto dove andare. Avevo, perchè ora c'è lui che mi aiuta».

A ciò che avevo appena detto, lui sbarrò subito gli occhi, sorpreso e preoccupato.

«Sei proprio sicura di andare da Luke? Ti ospiterei io, lui non è una brava persona. Te lo giurerei su qualsiasi cosa. Non che io sia una persona perfetta, ma lui... È pessimo. Questo è ciò che penso io, ma magari è cambiato.»

«Cosa intendi?»

«Storia lunga. Vieni a casa mia così te lo spiego con calma. Non credo che finiranno presto, durano molto le loro riunioni, a quanto ne so» Mi disse. E aveva ragione, erano ormai due ore che facevo la vagabonda.

Accettai e mi diressi con lui a casa sua.
Nel tragitto scrissi un messaggio a Luke, comunicandogli il mio spostamento.

-Vado a casa di Ashton, un nuovo amico. A dopo, xHarm-

A metà viaggio mi prese la mano, come per rassicurarmi, e non potei smettere di fissarle, unite, come fatte l'una per l'altra. Aveva notato che ero leggermente agitata.

Provavo le stesse sensazioni che provavo con Luke. Se i due non andavano daccordo, come avevo ben intuito, c'era un motivo, che volevo scoprire. Insomma, li conoscevo appena. Ed era sempre meglio sapere qualcosa in più, alla fine ero nuova e non sapevo nulla, quasi. Non mi ero mai innamorata, mai, e quindi provavo solo amicizia per le mie nuove conoscenze. O qualcosa di più, ma lontano dall'amore.

Per il resto del viaggio rimasimo in quella posizione, fin quando non arrivammo davanti a casa sua. Era bianca e sobria all'esterno, ma all'interno aveva uno stile molto giovanile. A prima vista, avevo solo una cosa da dire.

Quella casa era a dir poco favolosa.

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