PROLOGO
È il giorno della Mietitura, per l’ennesima volta mi ritrovo qui, con il timore che da quel contenitore possa uscire il mio nome, e quest’anno la cosa che mi preoccupa di più è che possa uscire il nome di Prim, ma il suo nome c’è solo una volta e non le permetterò mai di prendere le tessere.
Detesto vivere qui, sono a mio agio solo nei boschi, con Gale.
A proposito, aspetto Gale da alcuni minuti, ma sembra che non voglia farsi vivo; ieri mi sembrava piuttosto nervoso, come non capirlo? È la sua ultima Mietitura e ha fin troppe nomine dentro quel contenitore, vorrei che tutto finisse, vorrei poter finalmente vivere in pace con le persone che amo.
Sobbalzo quando qualcuno mi tocca la spalla. «Ehi, Catnip!»
«Gale!»esclamo in tono canzonatorio «Mi hai fatto prendere un accidente!»
«Scusa, Catnip!» mi risponde ridendo come uno scemo, strano, sembra di buon umore.
Si siede silenziosamente accanto a me e penso a quanto silenzioso possa essere un cacciatore, non il minimo rumore per spaventare la preda.
Gale si sdraia sul terreno cacciando un sospiro e mi chiedo cosa gli frulli per la testa, ormai mancano poche ore alla Mietitura.
«Gale?» lo chiamo con tono serio e leggermente preoccupato.
«Si?»
«Tu non hai paura?» gli chiedo.
Sembra cosi spensierato, a volte sembra che non abbia paura di nulla .
«Di cosa?»
Sempre quel tono senza un briciolo di paura, sembra che lui non ne abbia passate tante anche lui, sembra che non abbia una famiglia sulle spalle.
«Della Mietitura, è l’ultima per te e …»
«Ed ho quarantadue nomine, lo so.» non mi ha dato il tempo di finire «Non c’è bisogno che me lo ricordi.»
Ha quarantadue nomine, ventidue più di me, ci sono quarantadue biglietti con il suo nome, e questo mi uccide, non voglio perderlo.
«Scusa» mormoro «non volevo …»
«Non devi scusarti.»
Non abbiamo bisogno di parole, ci capiamo anche solo guardandoci negli occhi, è come se fosse un fratello maggiore.
«Hai preso un bel po’ di roba.» dice indicando i due scoiattoli e i quattro conigli appena catturati.
«Sì, ci faremo un bel gruzzoletto al Forno!» esclamo sorridendo.
«No, è meglio se li teniamo per noi, almeno per oggi.»
«Non capisco» ribatto «perché non oggi?»
«Oggi il distretto brulica di pacificatori!»
«Vendiamo sempre pacificatori» dico acida e fredda «non vedo perché non dovremmo vendere loro, oggi.»
«Oggi è il giorno della Mietitura, Katniss, non ci saranno solo Cray o Darius, se ci prendono ci fustigano, ci tagliano la lingua e ci ammazzano come carne da macello.»
Mi ero quasi scordato della Mietitura, la cosa bella di Gale è che mi contagia e mi fa dimenticare dei pensieri che mi attanagliano la mente, sto bene con lui e pensare che in quel contenitore ci sono ben quarantadue maledetti bigliettini con il suo nome mi terrorizza.
STAI LEGGENDO
Cenere e Pane.
FanfictionA volte le cose vanno in modo diverso da quel che ci aspettiamo, tutti crediamo che la storia sia sempre la stessa, ma accadrà qualcosa di inaspettato: le sorti del destino cambieranno e i ruoli si invertiranno. A volte il destino, gioca davvero str...