Capitolo 26

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POV'S JOHN

Amber fa colazione con me e i miei fratelli.
"Devo andare." mi dice radunando le sue cose.
"Dove?" non voglio che se ne vada.
"A lasciare David." rimango pietrificato da quelle parole, che cosa sarà successo?
"È successo qualcosa?"
"No, appunto, non è successo proprio nulla, forse è proprio questo il problema."
"Cosa vuoi dire?" sono confuso.
"È venuto all'ospedale per tipo 20 minuti ed è già un miracolo se mi ha scritto 3 messaggi in questi giorni. Tu, invece, sei stato lì con me, hai dormito su quelle sedie scomodissime e mi sei restato accanto." è delusa da lui.

È il tuo momento!

Lo so.
"Non è solo per questo vero?" glielo leggo negli occhi, non è tutto.
"Già... All'inizio era carinissimo e mi ha attratto questo suo lato, ora non mi trasmette più emozioni."
"Oh..." è tutto ciò che riesco a dire.
"Non fa niente." dice con un'alzata di spalle.
"Ci sentiamo dopo." mi saluta con un bacio sulla guancia ed esce.
"Che cosa mi stai facendo, Amber?"sussurro fissando il punto in cui è scomparsa.

Mi butto sul letto e inizio a fare un po' di zapping su Netflix finché non trovo un film che mi ispira.
Passo la giornata così, non avendo nient'altro da fare.
Verso le 22:00 mi ricordo di dover finire un compito di matematica. Impreco per 5 minuti e poi mi metto al lavoro.
La matematica non è mai stata il mio forte, ma nel giro di dieci minuti finisco il compito e mi ributto sul letto.
Controllo il cellulare e vedo 3 messaggi da Amber che mi dice di averlo lasciato e, anche se lui l'ha presa davvero male, si sente di essersi tolta un peso e che domani non verrà scuola perché passerà ancora in ospedale.
Sorrido e le rispondo velocemente dandole la buonanotte. Spengo il telefono e mi metto a dormire.

"Ok amico, ehm, non ho capito un cazzo" dice Davon passandosi la mano nel ciuffo.
"Ah lascia stare, tu che mi dici? Mi sembri un po' distratto ultimamente."
"Oh no, nulla di che..."
"Mah ok" rispondo poco convinto.
"Devo andare ci vediamo domani."
"Si, ciao."
Mi alzo per tornare a casa e sento il telefono squillare.
"Pronto?"
"Ehi" è Amber.
"Ehi, come stanno i tuoi?"
"Migliorano di giorno in giorno, per fortuna."
"Già, ai miei fratelli sei piaciuta molto sai?"
"Ah si? Meglio." ride.
"Eh si."
"John scusami devo andare, sono arrivati i dottori. Ci vediamo domani."
"Si, certo. A domani."

Ciao caree,
come va?
Scusatemi per tutta questa assenza.
Ho cambiato il capitolo perché mi sono venute in mente un paio di idee più carine.
Quindi non uccidetemi e continuate a leggere la mia storia.
Un beso
Ale

Fammi scordare chi ero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora