3 ^ chapter : The first meeting

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" Non posso permettermi di perderti , non me lo perdonerei mai . "

Un anno prima

Quella domenica era in assoluto la più fretta di quel gelido inverno .
Nonostante ciò , la ragazza era uscita senza giacca , giusto per far dispetto alla madre .

Lei era la figlia modello , buoni voti , un aspetto da bambina adorabile e sicuramente con una mente casta e pura , non segnata dai discorsi e dalle brutte parole della società .

A quindici anni però , si vuole dimostrare d'essere sempre di più , giusto per esser venerati o odiati .

Per questo futile motivo,  la ragazza s'era truccata pesantemente per correggere quelle piccole imperfezioni sul suo volto e s'era vestita in un mondo impeccabile .

Per farsi notare però , era andata proprio nel parco più desolato e malfamato della zona , quello che tutti evitavano .

Le ore passavano , ma la ragazza non accennava un movimento perché aveva deciso di rimanere finché non sarebbe passato qualcuno  .
L'attesa sembrava lunga come interminabile , ma a lei poco importava .

Si torturava le pelliccine intorno alle unghie laccate di nero , giusto per provare qualcosa , oltre che al freddo .
Le sue labbra venivano continuamente martoriate dai suoi denti , che le mordevano con un vigore assurdo .

Il vento le sferzava il viso pallido , che lei assiduamente strofinava per mantenere al caldo .
Come se non bastasse iniziò anche a piovere ; gli alberi sopra la sua testa le  facevano da fidati ombrelli .

Finalmente dopo ore e ore passate al freddo e al gelo , ecco arrivare una persona sotto ad un simpatico ombrello arcobaleno .

Camminava velocemente , come se il parco gli incutesse timore o semplicemente perché,  aveva qualcosa di meglio da fare che starsene sotto la pioggia in pieno inverno .

Nonostante tutto il giovane si fermò a parlare con la ragazza ; le chiese come si chiamava , da dove veniva e soprattutto che cosa ci faceva in un parco così desolato in un freddo giorno d'inverno , senza giacca e perlopiù mentre pioveva .

A Jem tutto questo sembrò solamente  un inutile interrogatorio , mentre lei voleva passare subito ai fatti .
Voleva chiacchierare degli hobby del ragazzo appena conosciuto , desiderava chiedergli il pittore preferito e se preferisse alba o tramonto .

Ma questi erano solamente i suoi pazzi ed inutili pensieri , chiusi ermeticamente dentro ad una scatola .
Il ragazzo , che scoprì poi chiamarsi  Matthew , si sedette al suo fianco e le porse la sua calda giacca di lana , che lei accettò volentieri senza fiatare .

Di lui le colpirono soprattutto gli occhi , ch'erano di un azzurro cielo indescrivibile e il sorriso , sempre pronto a spuntargli sul viso .

A lui di lei piacevano i capelli lunghi e mori e il nasino perennemente freddo e all'insù .

I due si trovarono bene insieme fin da subito , fu così che si scambiarono i numeri e che si promisero di scriversi e di telefonarsi ogni giorno .

Ecco perché anche una brutta giornata , può riservare l'incontro cruciale che detterá il vostro futuro .

//SARA

you're a liar [ girlfriend series - #1 ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora