5 Agosto 1290 Firenze

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-Venite avanti vi prego, gli uomini e le donne di chiesa sono sempre i benvenuti in casa mia-

-Vorrei umilmente chiederle dove posso appoggiare i miei bagagli e riposarmi, deve sapere che sono molto stanca a causa del lungo tragitto-

-Ma certo Suor Beatrice il mio maggiordomo l'accompagnerà nelle sue stanze-

-E lei buon frate come si chiama?-

-Io sono Jaren-

-Lei non ha cambiato il nome quando si è fatto frate?-

-No non l'ho fatto, penso che il nome sia un qualcosa che ci danno i nostri genitori e ci rende unici e speciali, come lo siamo tutti per Dio, speciali ognuno a modo proprio, ma ugualmente importanti-

-Idea molto interessante, mi è nuova-

-Ah quasi dimenticavo. Questa è per lei gliela manda Piccarda Donati-

-Oh da quanto tempo non sento quella mia cara amica, abbiamo frequentato il monastero insieme da piccole, ma abbiamo scelto due strade diverse. Lei ha abbracciato il cammino della fede, mentre io mi sono data ai valori familiari, abbiamo scelto cose diverse ma sono cose a cui Dio tiene in egual misura-

-Certo, come potrei darle torto-

-Ma cos'è la cosa che avete bisogno buon frate, che in questa lettera la mia cara amica allude?-

-Avrei bisogno di qualcosa di significativo e prezioso di quest'epoca, voi avete qualcosa? So che i frati non dovrebbero chiedere una cosa del genere ma è per un motivo superiore che però ho fatto giuramento di non dire-

-Credo nelle vostre buoni intenzioni mio caro Jaren. Vedete niente intorno che vi possa interessare?-

-Posso guardare più da vicino?-

-Certo, certo, fate pure-

-Con permesso... Ecco ho trovato! Questo è quello che fa per me-

-Cosa avente visto, oh buon frate- 

-Avrei bisogno di questo, esattamente di questo-

-Ma che cos'è? Non capisco! E' un insignificante testo scritto dal mio amico Dante. Si intitola "l'Inferno" non ha alcun valore per me-

-La ringrazio infinitamente. Ma lei perché è così triste e così preoccupata in viso? Cos'è che l'affligge tanto? Vuole confessarsi con me?-

-Si, in effetti. Probabilmente sì, forse almeno mi si alleggerirebbe lo spirito-

-Allora si sieda. Nel nome del padre del figlio e dello spirito santo. Amen.-

-Misericordiosissimo mio Salvatore, ho peccato e molto peccato contro di Voi, per mia colpa, per mia grandissima colpa... Vergine santa, intercedete per me.  Amen-

-Bene ora ditemi che cos'è che vi affligge tanto-

-Sono rinchiusa in questa casa per colpa di mio marito, Nello dei Pannocchieschi, podestà di Volterra e capitano della Taglia Guelfa. Mi accusa di essergli stata infedele. Come potrei mai. Io ho sposato quell'uomo sotto il sacro vincolo del matrimonio. Sotto la custodia di Dio. Come potrei mai io infrangerlo-

-Oh mia povera anima perduta, mi dispiace che la cosa ti affligga tanto, hai provato a parlare con tuo marito-

-Certo che ci ho provato, non mi ha voluto dare ascolto, dice che sono una donna bugiarda e che ha fatto un gravissimo errore nel sposarmi-

-Vieni qui e dammi le mani. Bene.. Dio ti prego affinché questa donna sia creduta dal marito e che la verità che io vendo quando parlo con lei sia evidente anche al marito. Amen.-

-Grazie, buon frate, mi avete risollevato lo spirito-

-Mia cara Pia, io devo riprendere il mio cammino. Grazie mille per il vostro dono, spero che Dio l'assista-

-Grazie a lei Jaren, mi ha risollevato lo spirito-

Uno strano viaggio nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora