Il cinque di Settembre la "St.John High School" aprì puntualmente i battenti alle otto e trenta. Arrivai con qualche minuto d'anticipo notando il cortile della scuola gremito di studenti, che andavano da quelli del primo anno fino a quelli dell'ultimo. C'era così tanto fracasso che non riuscii a vedere nessuna delle ragazze. Notai però che una delle mie panchine preferite, era libera, velocizzai quindi la mia camminata e mi ci andai a sedere sopra accavallando le gambe. Prima o poi qualcuna di loro si sarebbe fatta viva. Quando vidi la chioma bionda di Michelle da lontano, mi sentii subito meglio. La chiamai a gran voce, sventolando il polso pieno di braccialetti che fecero rumore.
Lei alzò lo sguardo e si accorse di me, mosse le gambe velocemente e mi raggiunse prima che io me ne accorgessi. Mi saltò letteralmente al collo, e mi strinse così forte da farmi mancare il respiro. Durante l'estate non ci eravamo viste molto, i suoi genitori le stavano col fiato sul collo a causa del college, stando a quello che le altre mi avevano raccontato.
"La mia Sasha" esclamò stampandomi un bacio sulla guancia.
Probabilmente mi sporcò la guancia col suo rossetto color cherry, ma non ci badai troppo. Michelle era fatta così, tendeva a nascondersi dietro la sua folta chioma di capelli color platino e sotto tutto quel trucco. Era insicura di se stessa, e cercava in tutti i modi di nasconderlo.
"Dove sono Mia e Loris?" Chiesi ritornando al mio posto.
Michelle mi seguì, aprì la borsa e prese lo specchietto. Si acconciò i capelli, si rimise il blush sulle guance e si fissò soddisfatta. Sembrava un pavone, ma in realtà era un uccellino troppo piccolo. E lei lo sapeva.
"Tornano dalle Canarie questo venerdì, sai come sono fatte" spiegò alzando gli occhi al cielo.
Sorrisi e scossi la testa, Mia e Loris erano le persone più menefreghiste che io avessi mai conosciuto, quindi il loro comportamento, non mi stupì più di tanto. Frugai poi nella borsa in cerca del foglietto con l'orario scolastico, quando finalmente lo trovai, alzai lo sguardo e lo vidi. Quella mattina aveva indossato i suoi jeans scuri e la sua maglietta bianca, lasciando i capelli ricadergli sulle spalle. Christopher era...era un sogno ad occhi aperti.
"Sasha hai bisogno di un fazzoletto?" Chiese Michelle facendomi voltare verso di lei.
Aveva un sopracciglio alzato e si era seduta comodamente accanto a me, la sua gonna si era alzata fin sopra le cosce, mettendole alla mercé di tutta la scuola. Non riuscivo a capire come potesse diventare un oggetto, così, all'improvviso.
"Perché dovrebbe servirmi un fazzoletto?" Chiesi ripensando alla frase di qualche minuto prima.
Michelle sbuffò si sistemò meglio, poggiano le mani sulle ginocchia. I suoi capelli biondi le nascosero il profilo perfetto, mentre i suoi occhi ghiaccio, seguirono la traiettoria che i miei, avevano seguito prima.
"Perché stai sbavando per Christopher" esclamò con un tono di voce infastidito "Smettila" aveva cambiato espressione, ed aveva aggrottato le sopracciglia. Inoltre, le sue unghie lunghe, la fecero sembrare una strega.
Io scossi la testa tornando subito seria, spostai lo sguardo sulle mie scarpe che erano davvero diventate interessanti. Michelle, era l'unica che sapeva del mio debole per Christopher. Ma ogni volta che si toccava quell'argomento, diventava un'altra persona, una persona che non riuscivo a capire fino in fondo.
"Andiamo a lezione" dissi alzandomi, non avevo per niente voglia di star lì, ad essere giudicata da una come lei.
Recuperai la mia borsa, che avevo deciso di abbinare alla mia tutina verde acqua e chiesi la mano della mia amica, che prontamente strinse. Nonostante fosse ancora estate, aveva le mani gelide. Di solito quando Michelle era nervosa tendeva a cambiare colorito, ed il suo quella mattina era bianco cadaverico.
STAI LEGGENDO
My Sister's Boyfriend (CNCO/Christopher Velez)
FanfictionSecondo Platone all'origine dei tempi, l'essere umano soprannominato "Ermafrodita" aveva a sua disposizione quattro braccia, quattro gambe e due teste. Tali individui però, divennero insolenti nei confronti degli Dei, che per punizione li separarono...