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Mara

«Si può sapere perchè diamine ci metti così tanto a scegliere un completo da basket per un bambino di quasi cinque anni?» chiedo a Lorenzo con l'umore un po' alterato a causa della sua continua indecisione che si fa sempre sentire nel momento in cui deve scegliere qualcosa per qualcuno.

Il sabato mattina non poteva che iniziare nel migliore dei modi: una corsa forsennata al centro commerciale più in voga di Grosseto per trovare dei bei regali di compleanno per il mio fratellino Filippo, che diventerà più grande lunedì prossimo. Sta diventando proprio un ometto, ormai!

«Lasciami ragionare un attimo: secondo voi è meglio il completo bianco con i bordi azzurri, oppure quello bordeaux con i bordi gialli?» ci chiede pensieroso, guardando entrambi i completi posti al di là della vetrina del negozio in questione.

«A me piace molto il completo bordeaux con i bordi gialli» gli risponde cauto Edoardo, annuendo e indicandolo con un dito in segno di approvazione.

«Vero? Anche secondo me sarebbe perfetto!» concorda con lui Lorenzo, dandogli una pacca amichevole sulla spalla tutto emozionato, come se si fosse appena trasformato in un esperto di moda.

Incrocio le braccia e alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa e chiedendomi che cosa ho fatto di male durante questi diciassette anni di vita per meritarmi due migliori amici così stupidi come loro.

«Peccato che è esattamente quello che Filippo ha già, dato che si tratta della divisa della sua squadra» spezzo il loro entusiasmo in un secondo mostrando un sorriso beffardo e attorciagliandomi una ciocca di capelli tra le dita.

«E ce lo dici solo adesso?» risponde in modo scontroso il moro, guardandomi storto e provando a incenerirmi con quegli occhi verdi stupendi.

Okay, stamattina ci siamo svegliati entrambi con la luna storta: io perché, nel svegliarmi, mi sono ritrovata girata verso di lui, con una gamba posizionata tra le sue e la testa poggiata sul suo petto, mentre lui perché si è subito irritato quando l'ho svegliato in malo modo schiaffeggiandolo su entrambe le guance per fargli spostare le gambe, dato che non riuscivo a tirare fuori la mia da quanta massa muscolare pesante possiede.

«Era proprio necessario schiaffeggiarmi in quel modo?» mi ha chiesto in tono alterato, dopo aver fatto ciò che gli avevo gentilmente chiesto di fare.

Io mi sono messa a ridere in maniera fastidiosa, divertita dalla sua improvvisa arrabbiatura, e trovandomi già in piedi davanti al letto, gli ho semplicemente fatto un cenno con la testa, rispondendo affermativamente alla sua domanda; poi sono scappata in bagno a gambe levate, chiudendomi dentro perché lui mi stava venendo incontro con un cuscino in mano, pronto per colpirmi.

Ho riso davvero tanto, sebbene fossi anche infastidita dal fatto che ho dormito tutta notte avvinghiata tra le sue braccia. Credo non sia più una buona idea dormire insieme: non ho proprio nessuna intenzione di trovarmi sopra di lui domani mattina.

«Rilassati almeno adesso, Lorenzo. Sembra che tu ti sia bevuto dell'acido a colazione, invece di un buon bicchiere di cioccolata calda» gli rispondo di rimando, guardandolo con una smorfia di rimprovero ed entrando nel negozio per conto mio, senza aspettarmi che lui sia pronto a seguirmi con Edoardo appresso.

«Veramente sei tu quella che è affetta da acidità di stomaco piuttosto frequente» ribatte lui, alzando la voce e camminando dietro di me con Edo al seguito; non gli do retta e proseguo per la mia strada, lasciandomi condizionare dalla buona musica che viene trasmessa alla radio all'interno di questo negozio piuttosto carino.

Canticchio tra me qualche strofa della canzone mandata in onda proprio adesso, mentre muovo passi tranquilli tra magliette sportive e manichini vestiti con completi da basket, attirando lo sguardo scocciato di Lorenzo.

Resta per vincere, torna per amore #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora