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Battito

 Bakugou ha nello sguardo la ferocia di un predatore.
Deku, accanto a lui, percepisce quanto sia smisurata la sua brama di agguantare il nemico.
Si sono già trovati in situazioni come quella, dove tutto ciò che possono fare è combattere per salvaguardare la vita degli altri.
Poco distante da loro una mamma tiene stretta a sé la sua bambina.
Midoriya non può fare a meno di guardarle, così spaventate, e le sue gambe seppur doloranti a causa della battaglia quasi si muovono da sole.
Esita però, un solo istante, ed i suoi occhi si voltano verso il compagno.

"Sei ancora qui? Non ti voglio tra i piedi!"

Deku sente vibrare in quelle parole la solita nota astiosa.

"Ma tu... Kacchan..." tenta di dire, senza nascondere la preoccupazione per le condizioni dell'altro.
Sono entrambi feriti e provati eppure Bakugou, anche in quell'occasione, trova la forza per afferrargli il collo e sputargli in faccia ciò che pensa.

"Non prendermi per il culo, non ho bisogno del tuo aiuto!"

Izuku annuisce con un lieve cenno del capo.
La mano di Kacchan lo libera dalla presa e Deku gli rivolge un'ultima occhiata.
Lo vede di nuovo in piedi, con le labbra piegate in un ghigno spaventoso e lo sguardo dritto verso il nemico.
Ora Deku sa cosa fare, corre senza più guardarsi indietro e con il solo scopo di raggiungere mamma e figlia e portarle in salvo.
Ad ogni passo che lo separa da loro sente il cuore martellare forte nel petto.
Un battito, quello lo perde nel momento in cui si rende conto di non essere solo, che Kacchan gli sta coprendo le spalle quasi come in un gioco di squadra.

Non prendermi per il culo, non ho bisogno del tuo aiuto
Parole che suonano come un ennesimo tentativo di respingerlo mentre a Deku ora appaiono come un'esortazione a fare ciò che deve: l'eroe.
Gli ci è voluto solo un battito per capirlo.