3 Capitolo

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Ashely

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Ashely

Il rumore dei loro passi riecheggiava nei lunghi corridori. Ashely ricordava ogni minimo dettaglio. Era tutto esattamente come allora: ogni suppellettile, ogni quadro; persino le piante e le tende nei grandi finestroni che affacciavano sul giardino nel retro. Era come se il tempo si fosse fermato.

La donna si fermò difronte a una porta, una di quelle che lei non aveva mai varcato nei mesi di permanenza in quella casa.

«Aspettate qui». Disse la donna prima di annunciare la loro presenza a Sokolov.

Nicolaj annuì senza però celare alla donna il suo disappunto.

La donna bussò due volte e restò in attesa della risposta prima di abbassare la maniglia che nel frattempo aveva già impugnato.

La voce di Sokolov dal tono deciso e seccato le giunse provocandole un sussulto di rabbia e paura.

«вперед(avanti)»

Aprì la porta e fece un passo avanti annunciando ad Andrej il loro arrivo.

«Li faccia entrare Alina» disse «Alina, chiama Ivan e riferiscigli di raggiungermi nello studio».

Nicolaj non attese oltre, varcò la soglia trascinandosi Ashely all'interno senza neanche attendere l'invito.

Al suo passaggio Alina le sfilò il cappello con violenza, afferrandole intenzionalmente anche una ciocca di capelli. Ashely reagì sputandole addosso. La donna alzò un braccio pronta a colpirla ma Nicholaj lo intercettò un attimo prima ancora che entrasse in contatto con il volto di Ashely.

«Lei non si tocca» disse Nicolaj spingendola indietro.

La donna le gettò un ennesimo sguardo inferocito prima di indietreggiare e proseguire la sua strada. Quella donna la odiava e Ashely non ne conosceva neanche il motivo.

Andrej Sokolov sedeva dietro una maestosa scrivania in radica di noce finemente intagliata, ricoperta da un buon numero di documenti. Una lampada, stile liberty, sapientemente decorata, sicuramente di manifattura Tiffany era a un angolo della scrivania sistemata ad arte per catturare la luce che penetrava dalla grande porta finestra che si affacciava nel grande parco della villa. Un'imponente libreria alta fin sopra il soffitto colma di libri si ergeva dietro la poltrona occupata da Andrej. Lungo le pareti ricoperte da carta da parati in tessuto broccato di color panna, vi erano appesi quadri che rappresentavano scene di caccia di diverse correnti artistiche. Un tappeto dalle calde tonalità di rosso ricopriva il freddo pavimento di marmo bianco dalle venature grigie. A un angolo della grande stanza vi erano un divanetto e due poltrone, sistemati difronte un camino rivestito di marmo acceso. Un cane di grossa taglia, probabilmente un alano, giaceva sonnacchioso affianco a esso. Sollevò appena una palpebra al loro ingresso per poi tornare a ronfare tranquillamente.

Deliziosamente Indomita in e-book in preorder , uscita 9 settembreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora