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Il taxi parcheggiò davanti ad un enorme villa.
La ragazza fece giusto in tempo a tirarsi dietro la valigia, prima che questo ripartisse in tutta fretta lasciandola lì, davanti a quell'enorme cancello. Indecisa sul da farsi, gli diede una leggera spinta e questo iniziò ad aprirsi lentamente, dandogli la possibilità di farsi strada verso il portone d'ingresso.
Bussò prima lievemente, poi con un po' più di enfasi, sperando che qualcuno la sentisse.
Si sporse per cercare un campanello da poter suonare, ma non ne trovò alcuno e fece un lieve sospiro sconsolato. Iniziava a piovere e lei non aveva davvero voglia di inzupparsi perché qualcuno aveva pensato bene di non installare un citofono decente.

Ad un tratto la porta si aprì.
Fece per ringraziare chiunque fosse venuto ad accoglierla, ma si stupì di non trovare nessuno.
-Iniziamo bene...- pensò con un briciolo d'inquietudine addosso.

"Ehm, scusate? C'è nessuno?!" 

Nessuna risposta.

-La maleducazione è di casa.- pensò, avanzando lentamente verso le scale, per conto suo.
Guardandosi bene attorno notò poi, qualcuno sdraiato su un piccolo divanetto in fondo ad uno dei due corridoio laterali, sotto ad una grande vetrata.
-Guarda un po' sto scemo, ha un'intera villa a sua disposizione e si va a sdraiare su uno dei divanetti dell'ingresso?-
Ma ciò nonostante iniziò ad avvicinarsi sollevata a quella figura

Non credeva di aver mai visto un volto tanto meraviglioso in vita sua.
Così pallido, magro e... stupendo.
Si sentiva improvvisamente attratta da quello spettacolo afrodisiaco.
I capelli scarlatti che gli ricadevano disordinati sulla fronte...
Le labbra sottili e leggermente socchiuse...

'Bhe la maleducazione posso anche sopportarla se sono tutti così in questa casa...' pensò, senza distogliere neanche un momento lo sguardo dal viso del ragazzo.

Ma, ahimé, doveva pur posare i bagagli da qualche parte, avere un posto dove dormire.
E quel tipo sembrava l'unico abitante di quel luogo così macabro e sinistro.
'Certo che non sono il massimo come allegria qua dentro eh?' aveva pensato, ma subito si ricreduta ripensando al fatto che l'abito più accesso e allegro che aveva nell'armadio fosse una felpa bianca.

Iniziò a scuotere il ragazzo lentamente.
Notando che sembrava completamente andato, lo scosse ancora un po' più forte.
'E se fosse morto?'
Certo freddo lo era, e non aveva proprio un colorito sano.
Provò a controllare il battito cardiaco.
'Cazzo è fermo'
Le salì il panico.
E se avessero incolpato lei per la morte dello gnocco?!
Non voleva finire in prigione per una cosa del genere.

Tirò fuori il cellulare dalla tasca e digitò il numero dell'ospedale il più velocemente possibile.
Ma a fermarla fu proprio la mano del tipo, fino ad un attimo prima, apparentemente morto.

"Certo che ne fai di rumore..." disse con arroganza, ma lei non poté fare a meno di pensare a quanto fosse affascinante la sua voce.
E poi guardandolo meglio, aveva degli occhi stupendi.
Un paio di iridi verdine incredibilmente accese e brillanti.

"Bhe perdonami se ti ho svegliato ma sai hai un battito cardiaco inesistente e volevo contattare le onoranze funebri" rispose sarcastica,

"Che cosa ci fai qui?" le chiese, con sempre la stessa aria spazientita e scazzata,

"Ah ne so poco più di te, mio padre mi ha fatto preparare le mie cose in tutta fretta e mi ha praticamente gettato in un taxi dicendomi 'ti trasferirai dove ti porterà l'autista'.
E voilà! Il taxi si è fermato qui davanti quindi, piacere sono la nuova coinquilina"

"Io.... non ne sapevo niente...
Eppure...."

D'un tratto il tipo la prese e la spinse sotto di lui, sdraiandola sul divanetto.
Si avvicinò al suo collo e lo leccò languido.

Bite my heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora