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Dopo aver vagato per ore fra i numerosi corridoi e stanze della villa, perché naturalmente nessuno si era degnato di darle un minimo di indicazioni men che meno di accompagnarla, la ragazza aprì l'ennesima porta sperando in 25 lingue diverse che fosse quella giusta.
Non aveva più voglia di ritrovarsi davanti a scenari inquietanti quanto quella che sembrava la sala delle torture in cui si era imbattuta poco prima.

Socchiuse leggermente la porta, sbirciandovi con circospezione all'interno.
E quando vide la maggior parte dei fratelli seduti davanti ad una tavola imbandita poté tirare un sospiro di sollievo ed entrare.

'Fai finta di avere indosso la tua felpa preferita, non hai niente di imbarazzante addosso, non hai nulla che lascia intravedere niente...' se lo ripeteva da quando era uscita dalla sua stanza.

L'imbarazzo per gli indumenti che indossava aveva iniziato a farsi sentire già una volta in corridoio.
Non si sentiva per niente a proprio agio con certa roba addosso.
Maledetto rosso.

"Scusate il ritardo...
Non ero stata informata di dove fosse la sala e così mi sono persa...
Chiedo umilmente perdono"  la ragazza si inchinò rispettosa, inconsapevole che i suoi coinquilini stessero guardando ben altro.

"Oh Bitch-chan! Mi stavo preoccupando!
Ma prego siediti, per questa volta Reiji potrà di certo chiudere un occhio.
Non è così? Fufu-"

Il rosso lanciò un occhiata complice al fratello che gli riservò invece uno sguardo truce.

"P-per questa volta passi, ma che non si ripeta mai più." disse l'occhialuto, cercando invano di mantenere il suo tono freddo e glaciale.

Ma in effetti davanti ad una cosa del genere, nemmeno il suo doveroso autocontrollo poteva fare molto...
La ragazza annuì sollevata e si incamminò al suo posto, dando inconsapevolmente ai fratelli una vera e propria sfilata.

Quel pervertito l'aveva conciata malissimo, e tutti e 5 i vampiri capirono che doveva esserci lo zampino del fratello nel provocante abbigliamento della nuova arrivata.
Un crop top color porpora le rivestiva il busto, si fa per dire: era talmente corto che non la copriva nemmeno fino all'ombelico e la scollatura era tale che avrebbe potuto presentarsi in reggiseno e nessuno avrebbe potuto notare la differenza.
Un pantaloncino nero di tuta di almeno 2 taglie più piccolo che, anche li, lasciava ben poco all'immaginazione.
Era aderente quasi come una seconda pelle, tanto che era possibile senza alcun problema tracciare i perfetti contorni anche dell'intimo in pizzo che portava.

E dire che il ragazzo si era trattenuto.
Ma ne era valsa la pena.
Vedere tutti i suoi fratelli in quello stato di imbarazzo era una ricompensa più che soddisfacente.

"P-per il futuro vedi di rivedere il tuo guardaroba.
Gradirei ti vestissi in modo più consono all'ambiente in cui ti trovi."

La ragazza divenne rossa di rabbia.

"Non è di certo stata una mia scelta questa roba, ho tutt'altro stile e contegno nel vestire!" ruggì lei,

"Ha ragione, sono l'unico e il solo responsabile di tutto questo bel panorama.
Non c'è bisogno di ringraziarmi." continuò il rosso ghignando,

Subaru alzò gli occhi al cielo,

"C'era da aspettarselo..."

"Oh non fare tanto l'innocentino adesso, lo sappiamo fin troppo bene che tutti state gradendo a pieno la vista, anche se non volete ammetterlo." lo schernì il fratello,

"Il colore della tua maglia mi ricorda tanto il sangue...
Non sembra anche a te Teddy? Di questo passo perderò appetito per il croissant..." esclamò ad un tratto Kanato, osservando la ragazza con occhi stalunati.

Bite my heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora