4.

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"E' sveglia..."

Piano piano intorno a lei tutto riprese colore.
Riaprì gli occhi e di fronte a lei vide il soffitto.

Inconsapevolmente le vennero le lacrime agli occhi.
Era viva.
L'aria entrava e usciva dai suoi polmoni con estrema libertà e gioia.

Si girò su di un fianco e tentò di tirarsi su, poggiandosi sui gomiti.
Si tirò a sedere e sollevò a fatica il collo, mentre veniva pervasa da un lancinante dolore provando anche solo a muoverlo, se prima per via dei morsi le doleva adesso il dolore era 10 se non 20 volte peggio.

Posò lo sguardo su tutta la stanza e si sorprese di ritrovarci se non tutti, la maggior parte dei fratelli.
In particolare notò Kanato di fianco a lei, che le accarezzava i capelli lentamente, Shu sullo sfondo appisolato su un divano e in piedi di fronte a lei Ayato Laito e Subaru.

"Come ti senti Natsu-chan?
Io e Teddy eravamo molto preoccupati..." squittì il più basso, senza smettere di accarezzarle i capelli, districandoglieli dolcemente con le dita, ciocca per ciocca.

"I-io... faccio f-fatica a parlare e... m-mi fa male il c-collo..." rispose con un filo di voce, massaggiandoselo lievemente.

"Tsk, dovresti solo ringraziarmi...
Se non fossi intervenuto a quest'ora saresti morta" rispose l'albino con distacco.

"G-grazie mille S-subaru-kun" mormorò osservandolo con occhi pieni di gratitudine.

"Nfu..."

Il quel momento Natsuko si accorse di quanto nervoso fosse Laito.
Continuava a picchiettare le dita sul bicchiere che aveva in mano, sorseggiando distratto di tanto in tanto, lanciandole continue occhiate piene di rancore.
A volte posava anche lo sguardo sul gemello che aveva di fianco e sembrava volerlo incenerire, da tanto che erano cariche di estio le sue iridi, di un colore smeraldo più intenso del solito.

"Tutto questo non sarebbe mai potuto accadere se mi avessi dato ascolto fin dal principio" ruggì Ayato, senza nemmeno guardarla.

A quel affermazione il gemello di fianco, si voltò alterato e per poco non stese il ragazzo a terra con un calcio.
Gli si avvicinò minaccioso,

"Lei è la mia preda.
I patti erano che non gli si sarebbe dovuto torcere nemmeno un capello.
E tu per poco non me la uccidi, lurido-"

"Oohh, adesso vuoi fare tanto il bravo ragazzo che rispetta i patti?!
Te ne sei sempre infischiato, hai sempre fatto quel cazzo che volevi, Ore-sama ha il diritto di fare lo stesso!"

"Ah certo, ma se si provava anche solo a sfiorare la vita della tua vecchia 'compagna' allora li si, che andavano rispettati i patti, non è così?!"

"PROVA ANCORA UNA VOLTA A NOMINARE YUI E GIURO CHE TI STACCO DAL CORPO QUELLA FACCIA DA CULO CHE TI RITROVI!"

"NON PROVARE A FARE IL GRADASSO CON ME! SEI STATO TU AD ATTACCARLA!
E POI SOLTANTO PERCHE' SEI STATO COSI' STUPIDO DA 'INNAMORARTI' DI UN UMANA NO  VUOL DIRE CHE ANCHE NOI DOBBIAMO PATIRE IN ETERNO LA TUA NOIOSISSIMA LAGNA!
BAAKAAA!!" gli urlò, afferrandolo per il colletto e sbattendolo violentemente a terra.

"Io te lo ripeto un ultima volta.
Tocca ciò che è mio e presto raggiungerai la tua amata... all'inferno"

E anche in quel momento non seppe perché, ma una lacrima solitaria le scese lenta sulla guancia.
Come si sentiva in quel momento?
A parte confusa?
Disorientata, e qualsiasi altro sinonimo collegato ad esso.

Sentiva come se ancora le mancassero troppi pezzi per riuscire a capire.
Ed era davvero una tortura, perché avrebbe voluto poter intervenire nelle conversazioni, capire una volta per tutte quella distorta natura di quei mostruosi esseri.

Bite my heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora