CAPITOLO 1.

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EMMA POV'S
Suona la sveglia e come ogni giorno mi preparo pscologicamente a ciò che mi aspetterà oggi.
Nel frattempo inizio a prepararmi e soprattutto mi armo di pazienza ed inizio a coprire con il fondotinta i tagli. Non posso farci niente, ogni volta che lo faccio è come se, insieme a quel sangue, esca anche una parte del dolore che provo tutti i secondi, I minuti, le ore....
So che tagliarsi non risolve niente, che è tutto un fattore pscologico, però a me aiuta ed ormai è un'abitudine che non cambierò neanche se ci tentassi.
<<ciao mamma! Ci si vede stasera!>>, la saluto con uno dei sorrisi più falsi fatti durante la mia intera vita, non volevo farla preoccupare e soprattutto non volevo che il mio dolore lo potesse percepire, anche in minima parte, lei.
***
Salgo nell'autobus e mi metto negli ultimi posti, isolata da tutti, durante queste gite cerco sempre di isolarmi il più possibile. Non voglio altre prese in giro quando sono in autobus.
Per questo metto le cuffiette con la musica a palla, mentre gli occhi iniziano a pizzicare. ''Life of the Party'' di Shawn Mendes, il mio cantante preferito in assoluto.Quando ascolto le sue canzoni avverto sempre quell'irrefrenabile impulso di piangere a dirotto, forse perchè colgo sempre tanti significati dalle sue canzoni e non posso farci niente se ogni volta mi pizzicano gli occhi. Cerco di pensare ad altro per non piangere, decido di guardare fuori dal finestrino, mentre la voce di Shawn mi rimbomba nelle orecchie e arriva fino al cuore.
L'autobus parte ed io alzo sempre di più il volume delle cuffiette per non sentire i versi di scherno che mi lanciano gli altri, per evitare di sentirmi il dito puntato addosso e soprattutto loro che ridono di me.

IL TUO SORRISO COME SCUDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora