CAPITOLO 5

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EMMA'S  POV
Suona la sveglia, mi alzo e solita ruotine, arrivo a scuola e si ricomincia con le prese in giro.
Sinceramente non mi importa, mi importa quando iniziano a chiamarmi disperata, troia, puttana, bugiarda.
In quel momento mi sento morire dentro, gli occhi pizzicano, le guance diventano calde e rosse.
In quei momenti vorrei urlare, prendere a pugni chiunque mi si pari davanti, chiunque mi chiami in quel modo, in breve tutti.
Tanto sono solo sensazioni, so benissimo di non avere la forza di ribattare o di alzare un dito. Sono solo pensieri che vengono ostacolati da un mare pieno di dubbi, ragioni, e soprattutto paura.
Paura che rispondendo o facendo altro peggiorerei soltanto la situazione, che non ci vuole niente ad incolparmi e farmi sospendere, che non ci vuole niente ad aumentare il disprezzo e il senso di rifiuto che gli altri hanno di me, è come distruggersi con le proprie mani.
Ad un tratto scorgo un ragazzo,dai capelli rossi e gli occhi azzurri, che con un braccio alzato mi saluta, io ricambio timidamente mentre tutte le persone presenti nel piazzale guardano prima me e poi lui sbigottiti.
<<Hey!>>, continua per poi avvicinarsi sorridendo,<<Hey...>>,<<Come mai ieri se scappata via in quel modo?>>, ci è rimasto male, era scontato e dovevo immaginarmi una sua domanda del genere.
<<Scusami tanto, ma si era fatto tardi e mi ero dimenticata di avvertire mia madre, scusa ancora>>, questa era una semi-balla, perchè è vero che mi ero dimenticata di avvertire mia mamma e che si era fatto tardi, ma è anche vero che è stata la sua domanda a farmi scappare via e non l'orario, inizialmente.
<<Oh....ok....qualche altra volta usciamo?>>, <<si, perchè no>>, <<ma c'è una cosa importante che devo chiederti>>, a pensarci....come si chiama? Io esco con un estraneo praticamente, so solo che il suo cantante preferito è Ed Sheeran e gli piace la cioccolata calda.
<<Dimmi>>,<<come ti chiami?>>, <<Harry. Tu?>>,che bellissimo nome, sicuramente non è italiano, chissà da dove viene,<<Emma>>.
Suona la campanella ed entrambi ci avviamo verso le rispettive classi sotto gli sguardi straniti di tutti.

IL TUO SORRISO COME SCUDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora