Alzai gli occhi e vidi un ragazzo. Era alto ad occhio e croce un metro ed ottanta.
I suoi capelli erano ricchi di gel ed erano di un marroncino chiaro,quasi biondo. Aveva un nonsoché di losco. Ma da un certo punto di vista mi somigliava tantissimo. Si sfilò in fretta le cuffie dalle orecchie e mi porse le mani per alzarmi. Erano graffiate. Ed il sangue me le aveva imbrattate tutte.
'Ehi scusa,non volevo'-disse con tono cupo e colpevole.
'Oh,non è niente,non importa.' Era anche colpa mia in fondo. Ero in mezzo al marciapiede.
'Senti dai,ti porto nel bar all'angolo e senza prendere niente ti faccio andare in bagno per lavarti via il sangue e probabilmente troverai anche qualche cerotto.' La sua voce era calda e mi rassicurava ma non volevo dargli troppa confidenza.
Mi stavo fissando le scarpe ma non avrei potuto non guardarlo dopo che lui era stato così gentile.
Alzai lo sguardo.
Il volto del ragazzo prese un'espressione cupa e dispiaciuta.
'No,tranquilla,dimmi come posso aiutarti. Mi dispiace davvero per l'incidente. Sai,non guardo molto dove cammino.'
I miei occhi erano lucidi, pieni di lacrime che non vedevano l'ora di rigarmi il viso.
Appena mi accorsi della mia situzione mi asciugai gli occhi con un leggero tocco di dita, presi un lungo respiro e lo fissai dritto nelle pupille nere.
'No scusa tu,ero in mezzo alla strada e sei stato davvero gentile con me,grazie.'
Sul suo viso si formò un leggero sorriso. Estrassi allora un pacchetto di fazzoletti dal mio zaino ed iniziai a sfregare via le tracce di sangue ormai quasi raffermo dalle mie mani.
Il suo sorriso diventava sempre più bello e solare. I suoi occhi scuri sembravano brillare. Finii di pulirmi e gettai in un cestino dell'immondizia lì vicino il fazzoletto sporco.
Un tuono. Un lampo. Una goccia. Forse due.