Il mare non ha segreti
Non ha confini
È sempre lì,
pronto per noi
pronto ad accogliere le nostre speranze.
***Le onde si infrangono con una forza inaudita contro gli impetuosi scogli che regnano in questa spiaggia paradisiaca. La leggera brezza scompiglia leggermente i miei capelli biondi legati in un improvvisato chignon, i raggi del sole si specchiano sulla mia figura lievemente abbronzata e l'odore dell'acqua salata stuzzica tenuemente le mie narici.
L'acqua cristallina mi invita ad immergermi nel suo blu più profondo mentre le piccole barche ancorate al porto ondeggiando a ritmo del mare.Sfilo lentamente le mie converse bianche ormai quasi ingiallite e immergo i miei piedi nudi nella sabbia color oro. Mi sollevo lentamente per avvicinarmi sempre di più al mare
<< Aspetta qua Charly>> affermo in tono dolce rivolgendomi al mio amico a quattro zampe, che è rimasto seduto per due ore con me sulla spiaggia per goderci l'atmosfera calma e quieta che domina quest'isola.
Aria soave e silenziosa che verrà a breve smorzata e annientata dall'arrivo di miriade di turisti, come accade ogni anno, non appena la stagione estiva bussa alle porte. La mia isola verrà invasa da un giorno all'altro da una marmaglia smisurata proveniente da tutte le parti del mondo: dalle caotiche città statunitense alle città dell'Oriente.Non scambiate il mio atteggiamento apparentemente altezzoso per una forma di razzismo. So bene che la mia baracca va avanti ogni anno grazie ai generosi portafogli dei turisti, e so bene che d'inverno, quando il mio piccolo bar è praticamente deserto riesce ad andare avanti grazie ai guadagni racimolati durante l'estate.
Ma ciò che veramente mi porta a snobbarli è il loro atteggiamento superbo, quasi si impadronissero dell'isola soltanto perché arrivavano a bordo dei loro yacht lussuosi, mettendo in mostra il loro estremo materialismo e la loro personalità superficiale e inconsistente.Sfilo i miei jeans e la canotta lasciandoli inermi sulla riva del mare rimanendo nuda. Non c'è nessuno pronto a giudicarmi, ancora non c'è l'ombra di qualche turista francese viziata intenta a criticarmi.
Il tocco dei miei piedi con l'acqua ancora gelida mi causa brividi diffusi su tutto il mio corpo esile, ma il bisogno di stare a contatto con le mie acque va oltre il freddo che mi sta penetrando le ossa.
Soltanto con l'intimo addosso mi tuffo nel cristallo lasciandomi avvolgere dall'accogliente abbraccio delle onde sulle quali rispecchia il sole ormai quasi tramontato.
Immersa in questo spazio azzurro la mia mente è sgombra, libera da qualsiasi problema o confusione, risulta concentrata soltanto a bearsi delle sensazioni stravolgenti che solo il contatto con l'acqua mi provoca.Riesco a percepire a malapena gli ululati del mio Labrador, che inquieto, attende la mia figura emergere dal mare. Nuoto dolcemente godendomi il primo bagno dell'anno e riemergo qualche secondo dopo mentre le mie labbra rosee sbocciano in un sorriso e rimango con gli occhi chiusi immersa nel mare, ascoltando la docile sinfonia delle onde.
<< Nadia>>
La voce stridula di mia madre giunge ovattata alle mie orecchie. Sollevo lentamente le palpebre mentre le ciglia piene di goccioline d'acqua mi consentono a malapena di vedere la sua figura scendere dalla portafinestra della nostra piccola casa che conduce direttamente alla spiaggia.Sbuffo abbandonando quel contatto di beatitudine, pronta a subirmi le lamentele isteriche della donna che da sola si è presa cura di me per ventidue anni.
Perché sola? Beh perché mio padre è solo un fantasma.
No non è morto. O meglio...non so nulla di lui. Diciamo che sono il risultato di un'avventura fugace di mia madre con un turista, il quale non appena la stagione estiva è andata via, non ha esitato ad abbandonarla sulla piccola isola in attesa del mio arrivo.Oltre al suo seme, non ha lasciato niente di sé, se non il mio desiderio di incontrarlo, desiderio che adesso si è completamento dissolto, rimanendo negli stati ancestrali della mia mente.
Quando ero piccola, fremevo dentro di me dal bisogno di conoscerlo, di capire realmente chi fosse e mi domandavo cosa avessi io di sbagliato e di anomalo rispetto agli altri bambini quando li ammiravo passeggiare sulla spiaggia con i loro papà.
Crescendo i miei desideri si sono affievoliti.
Ogni estate un barlume di speranza prendeva vita dentro di me, sognavo di vedere davanti alla porta di casa un uomo che mi dicesse di essere il mio papà, speranza che veniva infranta ogni qualvolta un'estate trascorreva senza che di quest'uomo ci fosse traccia.<< Nadia...Sei impazzita? >>esclama mia madre con tono furioso mentre mi separo dal mare avvolgendomi nel mio telo.
I miei lunghi capelli color miele sono attaccati al volto e le labbra tremano incessantemente a causa della brezza ancora non del tutto estiva.
<< Mamma non mi seccare>> sbuffo spazientita mentre mi avvolgo nel telo caldo cercando di riscaldarmi almeno un po'.
Mi guarda con cipiglio e la osservo nel suo vestito floreale e nei suoi occhi verdi smeraldo, in cui mi rispecchio profondamente. Incrocia le braccia al petto assumendo un atteggiamento autoritario, che non si addice per niente alla sua personalità docile e serena.<< Andiamo a casa, prima che ti prenda un malanno. Tra una settimana sarà Giugno e sai cosa ci aspetta>> esclama in tono severo, riferendosi ai parassiti che occuperanno la nostra isola e che il nostro piccolo bar sarà invaso da un'infinità di persone, motivo per cui non mi posso permettere di ammalarmi.
<< Lo so. Risparmiami le tue prediche>> sbotto strizzandomi i capelli bagnati e tamponando le goccioline che scendono dolcemente sul mio viso.
Per tutta risposta mia madre inarca un sopracciglio indispettita e si allontana per dirigersi a casa, annunciando che la cena sarà pronta tra dieci minuti.Mi incammino a passo debole verso le scalinate che conducono nella nostra piccola dimora bianca, come d'altronde tutte le abitazioni che alloggiano nell'isola.
Rivolgo un fischio a Charly, il quale non esita a seguirmi per ritornare a casa.
Salgo lentamente i gradini, tenendo lo sguardo basso e osservando i miei piedi contornati da granuli di sabbia.Prima di entrare in casa mi volto nuovamente ad osservare l'azzurro del mare perdendomi a percepire il suono delle onde che si scagliano ancora con più veemenza a causa del vento che si è sollevato.
L'inverno è andato via lasciando il posto all'estate, la tranquillità tra un po' sparirà dietro una maschera caotica e movimentata, il vento fresco tra un po' lascierà il posto ad un'aria asfissiante e torrida e il silenzio straziante smorzato solo dal fruscio delle onde e dal cinguettio dei gabbiani diventerà solo un ricordo a causa della musica e delle feste che prenderanno vita in questa spiaggia.
Quest'isola è una delle mete balneari più ambite, ogni estate si affolla di turisti, e adesso un'altra estate bussa in modo irruente e impetuoso.
Una delle isole più spettacolari che regnano nel Mar Mediterraneo dalla bellezza naturale che ti mozza il fiato, che ti lascia a bocca aperta non appena riesci comunicare con il suo incanto e con la sua armonia.La mia isola.
La mia Panarea.
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Panarea
ChickLitNadia Crea è una ragazza determinata, testarda e dagli occhi di un azzurro agghiacciante, tanto da ricordare il mare cristallino che la circonda da quando è nata. Abbandonata da un padre fantasma quando era ancora un minuscolo, quasi impercettibile...