La mattina seguente passò come tutte le altre, con l'appello mattutino, la colazione e l'inizio dei lavori.
Quel giorno il cielo era pervaso da tante nuvole e sfumature di grigio, sembrava quasi che da un momento all'altro sarebbe scoppiato un acquazzone, di fatto era ormai entrato l'inverno e tra poco sarebbe arrivato anche il Natale, ma non sarebbe stato come tutti gli altri ... Senza le persone care a fianco e senza doni... Ma triste, come tutte le altre giornate lì dentro.A Sarah venne dato nuovamente il compito di stirare alcune divise presso la lavanderia del campo, ma poco dopo vide la porta aprirsi e si ritrovò davanti al tenente Schwarz... Quel giorno aveva gli occhi più azzurri del solito.
<<Devi venire con me ebrea.>> - esclamò serissimo in volto.
<<Devo riandare a casa del generale?>> - domandò Sarah posando il ferro da stiro.
Il tenente annuì e fece cenno di seguirlo.
<<Chi penserà alle divise?>> - chiese subito dopo.
<<Ho già parlato con la tua capoblocco, tra poco farà venire qui un'altra giudea.>> - rispose lui.
<<Ma come mai vengo chiamata sempre io per svolgere lavori all'interno della villa del generale?>> - gli domandò appena uscita dalla porta.
<<Senti ebrea, quante volte te l'ho detto che non possiamo parlare qui?>> - sbottò lui con molta fermezza.
<<Giusto, ha ragione...>> - rispose lei abbassando lo sguardo.Una volta però, usciti dal campo ed essersi addentrati nel sentiero di campagna che portava alla villa, egli rispose alla domanda fattagli in precedenza:
<<Non vieni chiamata solo tu, è soltanto che per questo generi di lavoro viene scortata soltanto una cerchia ristretta di voi e tu sei stata scelta. Come già detto, ritieniti fortunata, è uno dei lavori migliori.>>
<<Questo non saprei... Insomma, sono circondata da tutti soldati nazisti con la paura di commettere qualche errore ed essere uccisa.>> - rispose Sarah.
<<Tu impegnati e vedi che non farai errori.>> - incalzò lui mantenendo la sua austerità.Poco dopo, però, la ragazza sentì il bisogno di ringraziarsi con lui per ciò che aveva fatto per lei.
<<Igor... Se posso chiamarla così... Io volevo ringraziarla.>> - mormorò ad un tratto.
<<Ringraziarmi? Per cosa?>> - domandò lui sorpreso.
<<Per ciò che ha fatto per me ultimamente... Insomma per il latte, i biscotti e per avermi difesa quel pomeriggio in lavanderia dal sottotenente Lehmann.>> - rispose Sarah a bassa voce.
<<Beh... Per quanto riguarda la prima era per farmi perdonare di averti fatto tutto quel male e per quanto riguarda l'ultima, ho fatto solo ciò che la coscienza mi ha detto di fare in quel momento.>> - affermò lui serissimo.
<<Come mai ha sentito il bisogno di scusarsi con me? O di difendermi? Insomma, per lei non sono solo una "sporca ebrea"?>> - gli domandò Sarah inarcando un sopracciglio.
<<Certo che si! Ma volevo semplicemente stare con la coscienza a posto.>> - rispose lui.
<<Ma è così strano da lei, insomma... Perché stare con la coscienza a posto proprio con me?>> - gli chiese Sarah ancora più perplessa, mettendo il tenente in grande difficoltà.
<<Senti non so cosa tu stia pensando ma non l'ho fatto perché provo del bene per te.>> - inveì lui, visibilmente in difficoltà.
<<Beh... Di solito si chiede scusa solo a coloro a cui si tiene, per risolvere e le cose e avere la coscienza a posto solo con quella determinata persona a cui si tiene>> - affermò Sarah poco dopo.
<<In poche parole, si chiede scusa a quelle persone che non si vuole perdere.>> - continuò subito dopo.
Il tenente Schwarz a quel punto non disse più nulla, era infatti visibilmente in difficoltà poiché sapeva che in cuor suo quella ragazza aveva ragione.
<<Le ho tolto le parole di bocca tenente Schwarz?>> - gli domandò Sarah poco dopo, con un lieve imbarazzo.
<<No, io so sempre cosa dire.>> - mentì lui sentendosi sempre più a disagio.
<<Allora mi risponda tenente Schwarz, la prego.>> - incalzò Sarah subito dopo.
<<Basta ebrea!>> - proruppe il tenente alzando la voce.
Sarah a quel punto non rispose ed abbassò lo sguardo ma aveva capito benissimo che c'era qualcosa che egli le stava nascondendo.
<<Siamo arrivati.>> - esclamò lui poco dopo, davanti al cancello della villa.
<<Cosa devo fare oggi?>> - gli chiese la ragazza.
<<Servire il tè alla moglie del generale con le sue amiche in salotto ed a noi ufficiali con il generale nel suo studio.>>- rispose freddo lui, suonando il campanello.
<<Ci sarà anche il sottotenente Lehmann??>> - domandò velocemente Sarah.
<<Certo, perché?! Ti ha rifatto del male?!>> - le domandò lui girandosi di scatto e sbarrando gli occhi.
Sarah non gli rispose ma dal suo sguardo si percepiva benissimo che vi era qualcosa che non andava.
<<Dopo me lo dici.>> - disse infine freddamente, con grande perplessità.
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Meine Liebe ||Wattys 2019||
Historical Fiction- COMPLETA - " > > Quando la bella ventenne Sarah Brunner viene deportata in un campo di concentramento, insieme alla sua famiglia, si troverà fin da subito a sentire sulla sua pelle gli orrori che i nazisti commettevano e a vedere con i suoi occhi...