Capitolo II: Ti ho conosciuto in bagno

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"Ti ho conosciuto in bagno"

Niall continua a parlare di cose che davvero non mi importano, ma il ragazzo ha carisma; è l'unico motivo per cui non mi sono ancora alzato dal tavolo e allontanato dalla sua voce stridula. Liam annuisce senza prestare attenzione e sorride nei momenti giusti. Javier e Axel mi stanno annoiando, non fanno altro che sussurrarsi parole d'amore e rubarsi baci ogni tanto.

Ho perso di vista Louis, perché quello è il suo nome, Louis Tomlinson... ora so alcune cose su di lui. Niall mi ha raccontato che viveva a Doncaster, ha vent'anni e si trova qui perché il suo patrigno è finito in ospedale grazie a un "inoffensivo" scherzo per allontanarlo da sua madre e sorelle. Ama i tatuaggi e Madame Dur preferisce ignorare la sua presenza piuttosto che perdere tempo e saliva cercando di correggere un ragazzo come lui.

Christopher e Zayn sono ancora a tavola; Zayn accarezza il braccio di Chistopher con attenzione, come se potesse rompersi, ma il ragazzo dai capelli rosa non gli presta importanza. Il sorriso di Zayn è bellissimo; i suoi denti bianchi e quella barba fine rendono i suoi tratti musulmani ancora più desiderabili. Ed io mi chiedo, com'è che un ragazzo come lui è gay? Voglio dire... i musulmani non lo permettono. Christopher continua a mangiare come se Zayn non fosse presente e, quando sono sul punto di spostare lo sguardo, fa il primo movimento con il quale capisco che sì, ha dei sentimenti. Un sorriso, piccolo, ma è un sorriso.

- Non ci credi, Harry? - domanda Niall.

-Cosa?

Liam smette di prestare attenzione al tovagliolo spezzettato davanti a lui e mi guarda, serio.

- Niall, lascia in pace Harry, tormenti sempre i nuovi.

- No, non importa, - contesto velocemente, perché Niall ha perso il sorriso, - sono un po' sopraffatto, scusami.

- Non importa, dicevo solo che credo dovrebbero servire cibo per umani in questa caffetteria. Mia nonna faceva una pasta buonissima, mia madre cucina deliziosamente, ma non posso tornare a casa perché ho problemi con mio padre e sai, non le lascia portarmi cibo e mi...

Dio, non sta mai zitto. La sua attenzione ritorna su Liam, che solo annuisce e sorride, come tutto il tempo che l'ho visto. Credo che abbia molta pazienza perché, se fossi lui, avrei già zittito Niall, e non in modo carino.

- Non abbiamo più lezioni fino a domani, - dice Javier all'improvviso, - Ti darò il tuo orario e le regole quando torniamo ai dormitori. Nel frattempo puoi uscire ai giardini o stare in biblioteca, nella caffetteria o in camera tua... ma fai attenzione, ci sono telecamere di sicurezza da tutte le parti. Anche se non ne abbiamo mai vista una, Madame Dur viene a sapere tutto... oh! Una persona sa dove sono le telecamere... non l'ha mai detto a nessuno, è come un piccolo segreto; non è che gli importi molto, Madame Dur e Louis si omettono sempre.

Un sorriso si fa strada sul mio viso. Non conosco neanche quel ragazzo e già mi fa sorridere. Ma devo lasciare questo da parte; non credo che sia una buona idea mettermi nei territori di Christopher.

- Devo andare in bagno.

Liam mi dà le indicazioni per andare ai servizi più vicini; questo collegio è enorme, ma mi abituerò.

Esco dalla caffetteria con tutta l'eleganza che posso - che non è molta - e giro a sinistra, per trovarmi in un corridoio pulito e con l'eco. Una porta nera si trova alla fine, a fianco di una grande finestra senza tende che si affaccia su un giardino con fiori colorati... e giuro che è l'unica parte dell'esterno ad avere colori, o questo ho visto finora. Inizio a canticchiare una canzone senza senso che mia madre mi cantava quando ero piccolo. Non mi piace cantarla; è come riconoscere che mi manca la donna che alcune ore fa mi ha abbandonato in un posto da qualche parte in Inghilterra, lontano dalla mia vera casa. Spero con tutte le mie forze che pianga per tutto il tragitto e mio padre si stanchi di lei, ma che trattenga le parole come sempre, la ascolti urlare e piagnucolare, che gli spunti quella vena della fronte che indica che sta cercando di mantenere compostezza e che stringa il volante con forza... per le otto ore del viaggio.

"INSTITUTO BOOSTER PARA HOMBRES" /Larry Stylinson/Donde viven las historias. Descúbrelo ahora