capitolo due

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Ore 20:30

"Eccoci qui" dice tutto contento mio padre. Siamo appena usciti dall'aeroporto.

"SONO IN AUSTRALIA, SFIGATI". Urla Danielle. Ah si, giusto. La sua vita si basa solo sul mandare registrazioni ai suoi amici. Me ne ero scordata. La casa che mio padre aveva comprato non era molto lontana dall'aeroporto così decisero di andarci a piedi. Ma dico io, dopo tutte queste santissime ore di volo, uno non è stanco. Ma certo che no. Iniziammo a camminare.  Si devo ammetrerlo la città è carina. Mentre camminavo vado a sbattere contro un muro.  Bene sono in Australia da quindici minuti e già iniziamo con le figure di merda. Bene direi. Mi accorsi che quel muro in realtà era una persona. Un ragazzo. Aveva i capelli biondie gli occhi di un azzurro bellissimo. O mio dio.

"Sto sognando o tu sei Dio?" Che cazzo ho detto?!

"No ti sbagli non sono Dio. Ti piace il pavimento?"

Lo guardai intontita. Poi mi accorsi di essere rimasta per terra. Non potevo vederlo, ma ero sicura di essere diventata un peperone. "Al posto di fare battutine, aiutami" lui sorrise e mi porse la mano. La afferrai e mi alzai. "Grazie" dissi

"Io sono Luke"

"Michelle"

"Non sei di qui, vero?"

"Wow, da cosa lo hai capito?"

"Non essere acida. Comunque si capisce dall'accento. "

"Sono francese."

"DAVVERO? IO AMO LA FRANCIA." Sorrise. Diamine che sorriso fottutamente perfetto.

"Si è un bel posto." Sorrisi. Certo che il mio sorriso in confronto al suo è una merda.

"Come mai qui?"

"Bhe, la mia migliore amica è morta e ... Scusa, non mi va di parlarne"

Luke's pov

La sua espressione diventò buia. Oh Luke impara a chiudere quella boccaccia.

"No, scusami tu, non volevo. "

"Perché ti scusi, non potevi saperlo. Comunque, fanculo ai ricordi, io sono qui per farmi una nuova vita.

Michelle's pov

Parlando parlando arrivammo alla mia nuova casa. Dio mio se era figa. Era molto grande. Sembra  arancione ma non ne sono sicura.

Mi girai verso Luke. Aveva un sorriso da ebete ma era sempre perfetto

"Hey, che hai?"

"Io abito a tre isolati da qui"

"Bene, dovrò ancora vedere la tua faccia" non che la cosa mi dispiacesse

"Mi dispiace per te ma sarà così. A domani bellissima" mi salutò con la mano e io ricambia. Cazzo mi ha chiamato bellissima. Con un sorriso stampato in volto entrai in casa e  cercai  la mia camera. Non la trovai. Salii sulla mansarda e non ci potetti credere. La mia camera era mansardata!Non guardai niente, mi buttai sul letto e mi addormentai.

*spazio autrice*

Lukey è in scena tadaaa.

Scusate per lo schifo ma oggi ho avuto un esame e ho scritto in fretta e furia.

BACI♡

-Vale

You have upset my life|| 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora