3. Montagne Russe

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La campanella suonò, scandendo la fine della prima ora del mio primo giorno di liceo artistico... Potevo definirmi un liceale a tutti gli effetti?
Al cambio dell'ora restai seduto sul mio banco al centro dell'aula alla penultima fila, mentre il vocìo nell'aula aumentava di volume. Mi piaceva osservare gli altri, a come si approcciavano con i compagni, ma la cosa durò poco, perchè sfrecciando con i suoi tacchi, la professoressa di matematica oltrepassò l'uscio della porta dell'aula.
Essendo io arrivato all'inizio del terzo anno, non l'avevo conosciuta ancora, ma capii che gli altri ragazzi già dall'anno prima gli sbavavano dietro. Ma come biasimarli? Era una bella donna, sulla trentina, con dei bei capelli biondi mossi, aveva dei begli occhi castano dorato e dei lineamenti delicati. Ma il pezzo forte, erano evidentemente le sue pronunciatissime forme del corpo rigorosamente al posto giusto.
Mi girai verso Aaron... non era su di giri come gli altri ragazzi...
Evidentemente gli piacevano quelle della nostra età.
La prof iniziò a spiegare le equazioni di secondo grado, aveva un atteggiamento abbastanza strano nei confronti della classe: sembrava una maestra che insegnava ai suoi alunni di prima elementare.
La lezione andò avanti a colpi di "Regoletta!", "...cuoricini sotto le x, stelline sotto le y...", "Matematichese!"
Ma per fortuna in questo modo riuscivo a capire, non sono un asso in matematica, così le sue due ore passarono abbastanza velocemente.
Alla campanella ricordai che ci fosse ricreazione, e infatti tutta l'aula si svuotó in nemmeno cinque secondi lasciando la prof ad assegnare i compiti al nulla.
Scesi anche io nell'atrio; c'era l'omino delle pizze in un angolo assalito dalla folla, io mi limitai a prendere una confezione di Oreo alle macchinette e poi mi unii alla mia classe, o almeno una parte della mia classe, erano qualche ragazza, tra cui Lena, e un paio di ragazzi.
Appena arrivai Lena mi invitò a chiacchierare con loro e me li presentò tutti, un nome mi colpì particolarmente: Ambra. Era veramente particolare e di classe come nome, il suo aspetto era di una ragazza di un'altra epoca, molto anni '50... Degli occhiali con una montatura molto semplice di metallo, delle labbra rosse rosse e degli occhioni azzurro molto chiaro. Lena mi presentò anche una ragazza di colore molto carina di nome Isabel, aveva dei capelli ricci neri, che sfumavano in un turchese acceso... Molto belli secondo me. Infine Lena, mi presentò, dopo un paio di ragazzi, una ragazza molto graziosa di nome Chloe, era di un biondo molto molto chiaro, ed indossava vestiti color pastello.
Chiacchierammo del più e del meno e per la prima volta, anche se può sembrare strano, risi parecchio... Io non sono un tipo che ride molto, anche se io quando mi sciolgo posso far ridere altri, gli altri non riescono a far ridere me.
La ricreazione terminò con il classico suono della campanella.
Le mie prime impressioni sulla scuola erano pienamente positive, i compagni mi sembravano okay e i professori... Anche ahahah, ma per ora almeno, non mi era chiaro quel ragazzo dagli occhi verdi... Ovviamente non mi aspettavo di "comprenderlo" il primo giorno, ma almeno due chiacchiere come con gli altri compagni, mi avrebbero fatto piacere. Durante la ricreazione se ne stette con il "suo gruppetto" verso l'angolo dell'atrio.
Le altre tre ore da cinquanta minuti continuarono con storia dell'arte e grafica; l'ora di storia dell'arte fu particolarmente intensa... Almeno per me: mi girai verso di lui e incrociai di nuovo il suo sguardo. Sapete quando siete sulle montagne russe, quando si scende di colpo? Esatto, quella senzazione di vuoto allo stomaco, assieme alla confusione al cervello, è esattamente quello che provai quando incrociai il suo sguardo, di nuovo. Era una cosa che non riuscivo a spiegarmi, una cosa che non mi era mai successo prima di vedere quel ragazzo.
Mi rigirai di scatto verso la lavagna e Isabel, che era seduta vicino a me, si accorse della cosa, ma si limitò a chiedermi... -Tutto bene?- feci cenno di si con la testa, e continuai a seguire la lezioni anche se un po' confuso. Alle 13:15 di nuovo il suono della campanella segnò la fine delle lezioni, almeno per quel lunedì.

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