5. Forzata Gentilezza

6 0 0
                                    

Passarono il secondo è il terzo giorno nella nuova scuola.
Il quarto giorno, Giovedì, mi svegliai abbastanza euforico; mi svegliai anche senza rimandare la sveglia! Questo perchè avevamo due ore di Discipline Pittoriche, due ore di Grafica Pubblicitaria nell'aula Macintosh e due ore di Discipline Plastiche, ero curioso perchè per me era il primo giorno in queste materie.
Come al solito mi preparai, feci colazione e uscii di casa insieme a mia madre e mio fratello. Lui aveva tre anni in meno di me e andava in terza media in una scuola vicino casa, così io e mia madre lo accompagnavamo, ma poi a pranzo tornava da solo.
Mia madre si fermò sul marciapiede di fronte al cancello della scuola è io scesi incamminandomi verso la scuola. Come al solito mi unii a Lena, Ambra, Isabel ed un paio di ragazzi e dopo poco entrammo. Mi guardai intorno per cercare Aaron, ma non c'era. Poco più tardi capii il perchè: arrivò in ritardo nell'aula di Discipline Pittoriche.
Di fianco a me c'era l'unico posto libero... -Ma guarda un po'...- pensai con ansia.
A quel punto la professoressa aprì un altro tavolo inclinato, perchè non erano normali banchi scolastici, e glie lo offrì. Probabilmente non si era accorta del posto libero di fianco al mio.
Aaron, non so se per caso o per chissà quale altra ragione, si mise perfettamente all'opposto della classe rispetto a me; eravamo messi con i tavoli da disegno tutti in cerchio in modo che la professoressa poteva vedere come proseguiva il lavoro di ognuno. Chi non avrebbe alzato lo sguardo per guardarlo almeno un paio di volte? Beh... io no, ma la cosa fu abbastanza più intensa di normali occhiatine... nel momento in cui alzavo la testa, la alzava anche lui è i nostri occhi si incrociavano.
Inutile dire che io riabbassavo lo sguardo immediatamente, ma mi accorsi che lui non faceva lo stesso, lui continuava per qualche altro secondo a fissarmi.

Trovai la cosa tanto inquietante quanto tenera...

Le ore di grafica invece passarono abbastanza velocemente, ma niente Aaron. Infatti i computer erano assegnati dalla professoressa in base all'ordine alfabetico. Dopo la ricreazione ci fu la seconda ora di grafica, che passò a colpì di "mela + z" per tornare indietro, e "mela e +/-" per zoomare avanti o indietro... Normali esercizi per cominciare immagino.

Era la quinta ora, dovevano esserci due ore di Discipline Plastiche, ero molto curioso per questa materia, come normale che sia immagino. Entrati in aula il professore, che poi si rivelò molto simpatico e palesemente Napoletano, ci fece disporre a piacere vicino a dei tavolini simili a degli sgabelli in metallo, ad altezza regolabile.
Ebbi bisogno di regolare l'altezza del mio, perchè un metro e ottantaquattro di altezza su un metro e trenta di cavalletto non era il massimo.
Mi accucciai per ruotare la manopola del tavolino che nonostante i miei sforzi non si muoveva. Prima che potessi chiedere aiuto a qualcuno mi piombò Aaron accanto e con una voce mista tra timidezza e probabilmente una forzata gentilezza... come se si sentisse in dovere: -Aspetta, ti do una mano-. Neanche a dirlo lui la svitò praticamente solo toccandola.
Alzato il cavalletto lo ringraziai, ma lui non si allontanava, al che mi voltai e mi accorsi che lui aveva il cavalletto proprio vicino al mio ma leggermente più indietro;
lui mi sorrise. La cosa mi piacque.

Maybe - ForseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora