otto

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mentre sto sul divano a leggere e contemporaneamente ad ascoltare musica dal vinile, arriva dominic tutto trafelato, che mi invita ad avvicinarsi a sé, così io sposto il mio sedere un po' più in là per vedere che ha.
apre la mano ed ha dei quadratini di carta con sopra dei disegni stilizzati, ma non capisco come possa interessarmi una cosa del genere, alla fine sono solo dei pezzi di carta. "vuoi provare con me?" mi chiede, scorgo un tono speranzoso nella sua voce. "prima mi dici che cos'é, non é che mi vuoi avvelenare?".
"non farei mai una cosa del genere. comunque vuoi provare si o no? fidati di me, non ti fa del male".
"io mi fido, ma..." non faccio tempo a finire la frase che lui si mette uno dei quadratini sulla lingua, e poi bacia me. le sue pupille sono dilatate, e io non mi sento a mio agio.
continuo a baciarlo comunque, il sapore della sua bocca é buono anche se sa di chimico al massimo, e anche se di sopra alla cartina c'era disegnata una banana, della banana non ve n'é nemmeno un lontano ricordo. ma a me non importa del gusto se alla fine é la sensazione che conta; non mi sento nel mio corpo, però.
ma mi lascio toccare comunque da dominic: non ho niente da perdere, e anche se fosse, non ci sta guardando nessuno e qui siamo liberi di fare quello che vogliamo.
dopo questo momento di gloria però mi si insinua nella testa un dolore atroce, questo credo non stia succedendo a dominic, dato che tutto quello a cui sta pensando é:"limonalo limonalo limonalo" o qualcosa del genere. cautamente gli tocco la spalla e gli riferisco di non stare molto bene. colgo l'occasione per tagliare la corda e uscire dalla sua presa, credo non sia per colpa sua, ma di quello che mi ha messo in bocca.
entrato in bagno chiudo la porta a chiave, e mi sembra tutto così desolato e come dimenticato, senza cure da ormai troppo tempo. quello che penso non equivale al vero e cioè a quello che sto vedendo. ma io non me ne rendo conto veramente. la mia testa mi fa vedere il bagno tappezzato degli stessi scarabocchi che ho in camera, solo che qui si aggiungono peni, facce destrutturate e corpi deformi: non é di certo quello che vedo.
sento dom bussare pesantemente alla porta del bagno, io, preso dal panico, mi agito e comincio a fare il rumore che fa la teiera quando l'acqua sta bollendo. allo specchio non vedo me, ma una ragazza bella se si contano gli standard di bellezza, ma per me mediocre, ed é tutto quello che non voglio essere o avere.
finalmente dominic riesce ad entrare, vede in che stato mi trovo, e mi porta sul letto.
mi ripete le stesse due frasi:"ho sbagliato... ho sbagliato un'altra volta...", dopo un po' anche io mi stanco di starlo a sentire e dico:"dormiamo, ti prego, fa che questo incubo finisca".
io mi addormento a stenti, ma lui proprio no. mi ripete tutta la notte che mi ama e che gli dispiace. anche a me dispiace, dominic...

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