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Per la maggior parte dei miei compagni e, credo, per la quasi totalità degli studenti di questo pianeta, la scuola è qualcosa di pesante, disgustoso e deprimente, ma per me è l'unico momento di serenità della giornata. Qui posso stare tranquilla, certa che niente e nessuno mi farà del male: prendere un brutto voto è sicuramente meno doloroso che subire percosse e urla per ore. E poi mi piace davvero studiare, soprattutto matematica, perché ti apre le porte ad un mondo parallelo, in stretta relazione con quello terrestre, ma con meccanismi che anche se non appaiono ai sensi umani, regolano il tutto in modo estremamente minuzioso.
In questo momento però siamo a lezione di storia, a mio parere decisamente più noiosa, e per questo motivo la mia mente ha la possibilità di viaggiare verso mondi lontani, più colorati, fino a quando qualcosa, o meglio, qualcuno che inizia a parlare, cattura la mia attenzione.
"Perciò la Società delle Nazioni voluta dal presidente Wilson, alla fine della prima guerra mondiale, aveva il medesimo fine tanto agognato da Kant e cioè la garanzia di una pace assoluta far tutti gli Stati", dice una voce maschile dal fondo dell'aula.
"Esatto, ottimo collegamento Christian!! Potresti usarlo come punto di partenza per la tua tesina di maturità!!!", risponde la professoressa con gli occhi che le brillano dall'emozione..probabilmente sta per mettersi a piangere.
"Non andrebbe d'accordo con il tema che però avevo in mente prof".
"A cosa stavi pensando in particolare Christian?".
Christian...bel nome!
"All'equilibrio!"
Ah...l'equilibrio....siamo tutti un po' degli equilibristi su un filo alla ricerca di stabilità, ma in fondo cos'è una vita equilibrata? Magari il tornare da scuola e trovare un piatto caldo in tavola, cucinato da una mamma sorridente e col grembiule legato in vita, un profumo di biscotti diffuso per casa, l'andare al cinema con qualche amico, un bacio, un abbraccio, una carezza e la consapevolezza che quel clima di pace non si dissolverà. Si, forse è questo è molto altro. Io di sicuro non sarei nella posizione più adatta a parlare di equilibrio.
"Ho trovato questo libro da cui vorrei far partire il discorso, perché si discute di come ognuno di noi, consapevole o no, tende alla ricerca di una situazione d'armonia assoluta nel corso della propria esistenza".
"Bhe potresti trattare l'equilibrio sotto vari punti di vista: sia quello interiore, sia inteso come un qualcosa di immobile, stabile e quindi un mondo senza guerre".
"Non so, ci penso!"
La lezione riprende e a quel punto mi allontano dai miei pensieri e decido di girarmi per vedere chi è il proprietario di quella voce piuttosto profonda che non ho mai sentito prima, deve essere un nuovo arrivato, ma proprio in quel momento lui è girato dalla mia parte, i nostri sguardi si incrociano e io per qualche secondo rimango semplicemente lì a guardarlo: ha due enormi occhi blu, protetti da delle lunghe e folte ciglia nere, capelli castani chiaro molto corti e delle spalle davvero enormi. Distolgo lo sguardo proprio mentre stava accennando un sorriso. Devo seguire questa maledetta lezione e cercare ispirazione per la mia tesina. Probabilmente avrà come titolo "Io non ho mai avuto a che fare con l'equilibrio".

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