Ci risiamo. Sempre la solita domanda accompagnata da quel tipico sguardo indagatore e curioso di sapere tutto il macabro che nascondi, per poi trarre conclusioni sulla base del nulla. Per questo ho paura a voltarmi e guardarlo negli occhi, ma non appena lo faccio rimango piuttosto stupita: nei suoi enormi occhi blu noto solo tanta preoccupazione, senza pregiudizi, né giudizi, solo grande apprensione.
Solo per questo meriterebbe di sapere la verità ma fondamentalmente è un estraneo perciò direi che una banale scusa può andare più che bene.
"Oh, niente di che, sono piuttosto maldestra e anche questa mattina sono inciampata sulla rampa di scale di casa mia, motivo per cui ho fatto tardi ed ho perso il pullman", esclamo accompagnando il tutto con un gesto della mano di non curanza.
Christian non sembra convinto però.
"Sembra una bella botta..vuoi che ti porti al pronto soccorso? Ti si sta scurendo a vista d'occhio!"
"Ma no stai tranquillo, un po' di ghiaccio dell'infermeria della scuola andrà più che bene, a ricreazione ci passo", dico sorridendo un po' per essere più convincente.
"Per l'ora della ricreazione ti si sarà gonfiato troppo, ci passiamo adesso", afferma senza possibilità di replica e parte. Per tutta la durata del viaggio rimaniamo nel più assoluto silenzio ma per fortuna in pochi minuti siamo lì e mi scorta in fretta in infermeria. Non so come ma al suono della campanella sono seduta al mio banco con un cerotto sullo zigomo e un altro sulla tempia ma senza dover giustificare alcun ritardo. Mi giro e mimo con le labbra la parola "grazie", in direzione del mio eroe di questa mattina, che mi sorride in risposta.
La giornata trascorre lenta, lezione dopo lezione, fino al suono della campanella dell'ultima ora; tutti si proiettano fuori come razzi impazziti mentre io con calma cerco e sbroglio le cuffiette per ascoltare un po' di musica mentre torno a casa ma poco prima che inizi ad attraversare la strada avverto una mano calda che mi stringe delicatamente il gomito.
"Credo tu abbia bisogno di un altro passaggio, onde evitare altre lesioni lungo la strada del ritorno", sento dirmi alle spalle mentre continua a tenermi il braccio.
"Ti ringrazio ma al ritorno adoro farmela a piedi, mi rilassa e mi schiarisce le idee! Grazie ancora per questa mattina comunque, non eri obbligato a farlo" gli rispondo girandomi e togliendomi una cuffietta per ascoltare meglio.
"Ma figurati, ci mancherebbe, non sarebbe un fastidio nemmeno riportarti ora, davvero!"
"Grazie veramente, ma posso farcela!"
Mi libero dalla presa, forzo un sorriso, rinfilo la cuffietta nell'orecchio e mi avvio a passo spedito.
Mi ha aiutato fin troppo, mi sento quasi in debito con lui dal momento che non dipendo mai da nessuno, né tantomeno ho intenzione di iniziare adesso con una persona che conosco appena. Una bella persona indubbiamente, ma pur sempre uno sconosciuto che dovrà rimanere tale.
Verso metà percorso mi arriva un messaggio di Carolina che oggi non si è presentata a scuola:HO SAPUTO DELLA TUA NUOVA GRAN BELLA SCORTA! QUESTA SERA C'È UNA FESTA E VISTO CHE LUI CI SARÀ CI SARAI ANCHE TU AMICA!! ;)
GRAZIE CARO, MA QUESTA SERA PENSAVO DI DEDICARMI ALLA TESINA, SONO ABBASTANZA INDIETRO
SPERO TU STIA SCHERZANDO!!!! AVANTI, SARANNO DUE VITE CHE NON ESCIIII
TU NON VIENI A SCUOLA SENZA AVVERTIRMI E POI PRETENDI ANCHE DI IMPORMI COSE?! AHAHAH
MA NON È SUONATA LA SVEGLIAAAA!! DAI TI PREGO TI PREGOOO
A DOMANI CARO!! DIVERTITI ANCHE PER ME!
Con un sospiro spengo il telefono prima che possa continuare ad importunarmi e procedo canticchiando a bassa voce sulle note di "Impossible" di James Arthur.
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ChickLitUn'adolescenza difficile, una famiglia smontata, un cielo buio senza stelle..ma un amore che può far tornare il sole in ogni angolo!