✧ cotton, wind

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Era una soleggiata giornata autunnale e Taeyong stava passeggiando lungo il fiume Han mentre si dirigeva verso il suo posto di lavoro per iniziare il turno serale. Pur essendoci ancora il sole aveva incominciato a soffiare un lieve vento e molti degli abitanti di Seoul avevano cominciato a indossare abiti più pesanti. Taeyong stesso aveva avvolto una calda sciarpa rossa attorno al suo collo e nascondeva la punta del suo naso nella sciarpa evitando così di farlo arrossare o di prendersi un raffreddore.

Taeyong era praticamente arrivato davanti all'ingresso privato per i dipendenti dell'hotel in cui lavorava quando davanti a sé, attaccato al muro, si trovò un manifesto di una compagnia teatrale che nei giorni successivi si trovava proprio nel quartiere di Gangnam per fare una rappresentazione teatrale. Di sicuro la crew della compagnia assieme a tutti gli attori e gli svariati tecnici avrebbero alloggiato lì nell'hotel e ciò significava caos, gente ubriaca e la stanza fumatori intasata.

Taeyong sospirò pensando al turno che lo aspettava ed entrò nell'hotel. Raggiunto lo spogliatoio dei dipendenti si cambiò indossando la sua uniforme. Si fermò davanti allo specchio e si sistemò i capelli che erano stati scompigliati dal vento, poi uscì dagli spogliatoi dirigendosi verso la sala bar. Lì diede il cambio al suo collega e prese il suo posto dietro al bancone assieme a Johnny.

"Buongiorno." Lo saluto Johnny e Taeyong rise.

"Sai che è pomeriggio inoltrato?" Chiese Taeyong mentre si avvicinò al lavandino contenente diversi bicchieri sporchi.

"Certo che sì ma ciò non mi impedirà di augurarti comunque un buongiorno."
Taeyong ridacchiò scuotendo la testa mentre iniziò a pulire i bicchieri.

"Hai visto che c'è una compagnia teatrale che si esibisce qui vicino?"

"Sì e già mi immagino il panico."

"Ho visto che sono una compagnia abbastanza famosa, magari a causa della loro immagine non saranno irrispettosi e insopportabili come gli ultimi che sono venuti." Ragionò ad alta voce Taeyong.

"Lo spero davvero, non sono pronto a vecchi ubriaconi spiaggiati sui divanetti aspettando che tu li serva."

"Sempre pronti a molestarti poi, neanche avessi scritto sulla fronte troia."

"Infatti! L'ultimo gruppo di attori che è venuto era ingestibile. Uno degli attori più anziani mi dava le pacche sul culo quando gli portavo i drink." Borbottò lamentandosi Johnny.

"Chi ti dava le pacche sul culo?" I due ragazzi si girarono verso il bancone sorpresi e Johnny sorrise quando vide Taeil.

"Nessuno baby, non ti preoccupare." Lo rassicurò Johnny dandogli un bacio sulla fronte. Taeil lo guardò prima di sbuffare appena.

"Ragazzi volevo avvertirvi che nell'hotel alloggia una compagnia teatrale, ho appena finito di fare il check in."

"Già lo sappiamo."

"Bene."

"Io direi più male." Replicò Taeyong con uno sbuffo.

"Dai ragazzi ho parlato con un paio di persone dello staff e mi sembrano persone molto carine, probabilmente sarà lo stesso per la crew di attori e ballerini." Disse Taeil sperando di tirare i due ragazzi su di morale.

"Speriamo sia come dici tu."

─────•~❉᯽❉~•─────

Inutile dire che la previsione di Taeil si era rivelata totalmente sbagliata. Non solo nella sala bar c'era una confusione allucinante, gente ubriaca seduta sulle poltroncine o sdraiata a terra e una densità di fumo nell'aria decisamente fuori dalla norma ma, ciliegina sulla torta, un paio di ballerini della compagnia si erano messi a fare dei balletti fin troppo sconci. Taeyong prese l'ennesimo vassoio di drink e si diresse verso il tavolo numero cinque cercando di evitare ballerini ubriachi e vecchietti dalle mani lunghe. Una volta serviti i drink al tavolo tornò indietro con agilità e una volta che fu al sicuro dietro al bancone sospirò. Fortunatamente mancava solo una decina di minuti alle due e quindi alla fine del suo turno. Quella manciata di minuti passò velocemente tra il servire un altro paio di drink e il lavare i bicchieri sporchi. Appena vide Sicheng emergere da dietro la zona addetta agli spogliatoi Taeyong rilasciò un sospiro di sollievo.

"Credevo non arrivassi più." Borbottò Taeyong andando incontro a Sicheng. Il ragazzo corrucciò le sopracciglia vedendo il panico generale nella sala.

"Oggi è uno schifo, vero?"

"Già già."
Sicheng sospirò preparandosi psicologicamente al suo turno di lavoro. "Buona fortuna."

"Grazie."

Taeyong corse a passo svelto verso lo spogliatoio e una volta entrato si accasciò su una delle piccole panche che erano attaccate al muro. Dopo essersi vagamente ripreso dal turno più che sfiancante si cambiò e dopo essersi coperto con cappotto e sciarpa si incamminò per il corridoio dell'hotel che lo avrebbe condotto di fuori. Appena spinse il maniglione della porta di servizio Taeyong fu colpito dal freddo rigido di inizio novembre che superò la calda barriera di lana del suo cappotto raggiungendo le sue ossa e facendolo rabbrividire. Appena chiusa la porta Taeyong - con le mani coperte dai guanti - tentò di sistemarsi la sciarpa che era stata spostata dal vento ma non fece neanche in tempo a toglierla del tutto che una gelida folata di vento la strappò dalle sue mani.

"Torna indietro!"
Imprecando Taeyong la rincorse sentendosi un vero cretino. Stava quasi per perdere le speranze quando una mano fortunatamente la bloccò. Taeyong alzò gli occhi da terra e si ritrovò davanti un ragazzo relativamente basso, i capelli coperti da un cappello di lana e una sigaretta in bocca. Taeyong arrossì imbarazzato quando il ragazzo gli porse la sua sciarpa.

"Grazie mille."

"Prego." rispose il ragazzo e Taeyong non poté far altro che notare il forte accento straniero. Lo guardò incantato per un paio di secondi prima di afferrare la sua sciarpa e avvolgersela attorno al collo. Avrebbe tanto voluto provare a instaurare una conversazione con il ragazzo davanti a lui ma era palese dal suo atteggiamento che quest'ultimo non ne era assolutamente interessato.

"Buona serata." Sussurrò Taeyong intimidito e il ragazzo si limitò a fare un piccolo cenno con la testa prima di riprendere a fumare la sigaretta che aveva in mano. Taeyong lo guardò un'ultima volta prima di voltarsi e incamminarsi verso casa.

don't stoρ [ hiatus ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora