"Taeyong ti cercano alla sala bar." Sicheng si affacciò dentro la lavanderia dell'hotel per richiamare l'attenzione di Taeyong.
"Dì che tra un paio di minuti li raggiungo, devo finire di sistemare l'ultimo bucato di lenzuola." rispose Taeyong senza neanche alzare lo sguardo.
"Okay, ci vediamo su."
Sicheng scomparve lasciando Taeyong nuovamente solo.
Essendo i primi giorni di freddo intenso il personale cominciava ad assentarsi per problemi di salute e quella mattina ben tre persone erano assenti. Anche Taeil, che di solito era sempre puntuale e in forma, era stato colpito dalla prima influenza della stagione e quel giorno aveva preferito rimanere a casa.Taeyong, dopo aver messo tutte lenzuola a sbiancare, salì al piano terra e raggiunse la sala bar. Essendo solo le sei del mattino non c'era ancora nessuno ad affollare la sala della colazione.
"Taeyong eccoti!" esclamò Johnny appena lo vide. "Oggi è una giornata infernale e pensare che è appena iniziata." Taeyong, che quel giorno non era in vena di chiacchiere, si limitò ad annuire.
"Dove devo aiutarti?" Chiese avvicinandosi a Johnny.
"Mi serve che sistemi i tavoli di là nell'ala di destra per la colazione e metti le tovaglie per il tavolo del buffet, poi puoi tornare a fare le tue solite mansioni."
"Okay." Taeyong si avvicinò agli armadi posizionati ai lati della sala per prendere le tovaglie e i tovaglioli che avrebbe dovuto sistemare sui tavoli di destra. Velocemente posizionò le tovaglie mancati con i rispettivi tovaglioli piegandoli comunque in modo impeccabile. Una volta sistemato parzialmente anche il tavolo del buffet Taeyong si affacciò in cucina.
"Kun di qua in sala ho finito, devi solo portare il cibo per il buffet. Se vedi Johnny digli che sono tornato giù nella lavanderia a sistemare il bucato."
"Okay, grazie mille Taeyong."
"Di nulla." Rispose Taeyong prima di uscire dalla cucina e dirigersi verso il piano inferiore. Tornato nella lavanderia tirò un sospiro di sollievo; erano solo tre giorni che quella compagnia teatrale alloggiava nell'hotel eppure sembrava essere passato molto più tempo. Taeyong aveva implorato Johnny di assegnarlo alla lavanderia quel giorno cosicché non avrebbe dovuto vedere nessuno e di conseguenza non avrebbe rischiato di picchiare gente che lo importunava in ogni modo.
Nel silenzio e nella tranquillità che erano presenti nella lavanderia Taeyong sciacquò tutte le lenzuola bianche che aveva messo a lavare neanche un'ora prima. Le strizzò sommariamente una prima volta prima di metterle in un cesto. Afferrò il cesto con tutta la forza possibile e arrancando raggiunse il piccolo e malfunzionante ascensore addetto ai dipendenti. Una volta che le porte si furono aperte poggiò pesantemente il cesto a terra e selezionò il piano numero due. L'ascensore partì con uno sprint iniziale che fece aggrovigliare lo stomaco di Taeyong mentre cigolii e scricchiolii fin troppo inquietanti riempivano l'abitacolo dell'ascensore. L'ascensore finalmente si fermò al secondo piano e la porta si aprì accompagnata dal ding di una campanella. Taeyong trascinò il cesto fin fuori il piccolo terrazzo dove erano sistemati i fili per poter stendere il bucato.
Taeyong era intento a stendere con precisione le lenzuola appena lavate mentre stava canticchiando una canzone che aveva sentito alla radio della sala bar. Fortunatamente pur essendo novembre il sole non accennava a scomparire coperto dalle nuvole e in più tirava un forte vento che di sicuro avrebbe asciugato molto più velocemente le lenzuola.
Così perso nei suoi pensieri Taeyong sobbalzò quando qualcosa caduto da un qualche piano superiore a quello in cui si trovava atterrò a neanche un paio di metri da lui. Lo squadrò un attimo prima di decidere di ignorarlo; non sapeva cosa fosse e poteva essere un semplice pezzo di stoffa come un panno che qualcuno aveva utilizzato per pulire chissà che cosa o un vestito sporco di qualcuno. Finì di stendere le lenzuola cercando di sbrigarsi e maledicendosi poiché non aveva portato neanche una sciarpa con sé fuori sul terrazzo.
Una volta finito si diresse al piano terra - questa volta usando le scale - per raggiungere la cucina. Erano quasi le otto e di sicuro Kun aveva bisogno di un aiuto in cucina. Per raggiungere quest'ultima Taeyong passò davanti la reception dove Johnny lo placcò.
"Tae scusa se ti disturbo ma a un cliente è volata di sotto una camicia e sembrerebbe essere atterrata sul terrazzo privato del secondo piano. Potresti andarla a prendere e portarla alla stanza 427?"
"Va bene, vado subito." Disse Taeyong annuendo e tornando indietro sui suoi passi. Di sicuro quell'oggetto caduto mentre era fuori a stendere i panni era proprio questa camicia. Raggiunto il terrazzo prese la suddetta camicia e poi cominciò a salire le scale. Durante il tragitto borbottava a bassa voce il numero della stanza in modo tale da ricordarlo.
Una volta arrivato davanti la camera 427 Taeyong si schiarí la voce e poi bussò.
"Arrivo."
Quando la porta si apri Taeyong rimase interdetto; di tutte le persone a cui sarebbe potuta cadere la camicia era caduta proprio al ragazzo che l'altra notte lo aveva aiutato a recuperare la sua sciarpa. Taeyong tossicchiò appena prima di porgere la camicia che aveva tra le braccia al ragazzo."Alla reception mi hanno detto che ti era caduta questa."
Il ragazzo davanti a lui annuì afferrando la camicia e spostò il peso da un piede all'altro."Grazie mille." Rispose sorridendo a Taeyong il quale arrossí appena, imbarazzato.
"Prego." balbettò lui.
Il ragazzo, poggiato allo stipite della porta, sorrise con un'espressione che Taeyong non riuscì a decifrare."A quanto pare il vento continua a trovare modi per farci incontrare." Disse il ragazzo e Taeyong ridacchiò innervosito a quella affermazione. "Comunque, mi chiamo Ten." continuò e fece un occhiolino
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don't stoρ [ hiatus ]
Fiksi Penggemar➥ tαeten storia in pausa ─────•☾˙*。:•°✧•───── "Buona serata." Sussurrò Taeyong intimidito e il ragazzo si limitò a fare un piccolo cenno con la testa prima di riprendere a fumare la sigaretta che aveva in mano. Taeyong lo guardò un'ultima volt...