LASCIAR CORRERE

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Erano le 8:30 del mattino e Tony e Steve erano già in cucina a fare colazione.
- Rogers, cosa c'è che non va? - chiese Tony
- Tony, da quando ti interessa la vita degli altri? -
Il miliardario alzò gli occhi al cielo.
- Eeehm, forse da quando siamo una famiglia? Cioè da sempre? Dai Rogers, problemi con la ragazzina? - insistette.
- Ci sono sempre dei problemi, ma stavolta uno è prevalso su tutti gli altri... mi preoccupa. Non so più come comportarmi con lei, e Bucky non aiuta di certo...- disse il biondo.
- Suppongo che tu ti senta come un padre per lei... beh, io non ho figli, ma ormai ha 18 anni, anche se non è una donna vissuta saprà quello che fa. -
- Non lo so Tony, non voglio casini... io mi sono imposto di proteggerla da quando aveva 10 anni e se le succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai. Ai miei occhi rimane sempre una bambina. - abbassò lo sguardo con tristezza - ad ogni modo la sto aspettando per parlare.-
- Fidati, ti consiglio di lasciarla fare, sono sicuro che appena succederà qualcosa tornerà da te di corsa. - gli fece l'occhiolino.
Poi aggiunse - comunque non credo abbiano fatto sesso, altrimenti si sarebbe sentito. Le pareti sono molto sottili, e soprattutto, la stanza di Barnes si trova affianco alla mia, perciò... - rise il miliardario.
E sorrise anche Steve.
*
*
Scesi a fare colazione insieme a Bucky e in cucina trovai Steve.
- Buongiorno principessa - e sorrise. Cosa? Non aveva nulla da dirmi??? Strano... davvero strano... Poco dopo se ne andò, lasciando un sorriso a tutti e due.
- Se sorride così tanto, dev'essere impazzito...- affermò il soldato.
Mi lasciai scappare una risata.
- Comunque devo scusarmi per stanotte, ho fatto un casino - dissi.
- Ma tranquilla, cioè alla fine ci sta ubriacarsi un po', non è reato. Se devo essere sincero stai bene anche senza niente addosso.- sorrise e mi fece un'occhiolino.
Arrossii tantissimo. Ero un peperone.
- Allora, andiamo ad allenarci? - aggiunse.

Uscimmo dalla palestra sfiniti dopo 4 ore e mezza di allenamento, che ci occuparono tutta la mattinata.
- Comunque ha ragione Steve, sei migliorata molto. Sei diventata più veloce e decisa. Sei riuscita persino a farmi male. - mi fece uno dei suoi splendidi sorrisi.

I nostri sguardi furono interrotti da Nat che arrivò di corsa.
- C'è un'emergenza, dobbiamo andare immediatamente in Sokovia. -
- Sokovia? Ma non era uno stato praticamente morto? - chiese confuso Bucky.
- Ultron...?- pensai.
Nat annuì.
- Sembra abbia un esercito molto numeroso stavolta. -
- Ma non c'è niente in Sokovia...no aspetta, dobbiamo combatterli in aria?... Se è così consideratemi fuori - feci un sorriso finto.
- Nononono, Numa, veramente, ci servi. Si dirigono verso la Germania, devi aiutarci... - mi implorò Nat, e lo stesso fece Bucky.
Andammo tutti all'hangar, Wanda andò con Visione e Nat, Tony andò con Peter e Rodhey, Sam da solo, dato che poteva volare, Thor con Bruce e io con Bucky e Steve.

La mattina dopo eravamo già sopra la Sokovia e immediatamente un enorme gruppo di androidi ci si fiondò contro.
- Mai sparato da un'aereo? - gridarono i due in contemporanea.
- No e non se ne parla! - replicai.
Due minuti dopo ero sopra l'aereo ad usare la mitragliatrice. Maledetti!
Sembrava un videogame, li stavo distruggendo tutti, poi però un androide mi venne addosso e mi fece cadere. Fortunatamente c'era Sam sempre allerta.
- Ciccia, rimani concentrata - mi posò di nuovo sull'aereo - manca solo un altro gruppo, poi torniamo a casa - sorrise.
Sam era tipo Steve, comprensivo e protettivo, l'unica differenza era che lo conoscevo solo da un anno, ma mi è stato sempre accanto sin dal primo giorno.

Tornammo alla Stark Tower all'una di notte. Io rimasi in cucina a mangiare. Dato che non avevo fatto ne colazione ne pranzo ne cena e stavo morendo di fame. Tutti gli altri invece, avendo uno stomanco di ferro e non essendo mangioni come me, erano andati a dormire.

Stavo per entrare in stanza quando notai che la porta non si apriva più.
-  Cazzo! - dissi a bassa voce - apposto, mi tocca dormire per terra.
Il caso volle che Bucky passasse.
- Che ci fai qui hahahahaha -
- Ridi ridi. Non mi si apre la porta, e non voglio fare casino, stanno dormendo tutti. - dissi leggermente nervosa.
- Beh se vuoi c'è il mio letto. Altrimenti dormi pure sul pavimento - disse il soldato ancora ridendo. Sinceramente non mi andava di dormire su una superficie così scomoda e dura, e così accettai l'invito.

Il mattino dopo mi svegliai che ero accoccolata a Bucky mentre lui aveva il braccio umano attorno al mio collo.
Decisi che sarei rimasta esattamente nella stessa posizione. Anzi, me lo abbracciai proprio! Tipo un peluches. Era la seconda volta che mi svegliavo nel suo letto.
E stare a letto con lui, abbracciati, mi faceva stare bene in un certo senso.

La confusione mi pervase.
Credevo di amarlo...

ONLY TOGETHER//BUCKY BARNESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora