Capitolo 6: Sangue.

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Se ero pronta o meno, non importava affatto. L'avrei fatto per lui. Per poter testare i miei limiti. Volevo scoprire quale fosse la vera me stessa. Cosa provavo realmente in quel momento? Paura? Trepidazione? Attesa? Non ci capivo più niente. Ed è proprio allora che arrivó il primo colpo. Dritto al centro del mio sedere. Forte e preciso. Sussultai. Poi un secondo, un terzo. Smisi di contarli. Cercavo solo di riuscire a sopportare tutto. Il bruciore era forte. Sempre più forte. Sempre più intenso. Il silenzio veniva interrotto solo dalle mie lacrime. Che scendevano copiose. Forse erano passati dieci minuti, forse un'ora. Smise di colpirmi. Mi si avvicinò per darmi un bacio sulla testa. "Brava, lasciati andare, sfogati". Ed io così feci. Piansi. Buttai fuori tutte le forti emozioni provate in quell'incontro. Raccolse le sue cose. Sussurrando un timido "addio" uscì dalla porta. Uscì dalla mia vita. Trovai la forza di alzarmi per guardarmi allo specchio. E solo allora mi accorsi che gocciolavo sangue. Piccole gocce erano sparse sul candido lenzuolo bianco. Il mio sangue. Il sangue che mi avrebbe sempre fatto pensare a lui. Al nostro primo e ultimo incontro. Pieno di dolore e di perversione. Ma anche d'amore e di desiderio.

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