Allo scoperto

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Come fosse esploso tutto quanto non era chiaro nemmeno a loro. Semplicemente ad un certo punto la rivalità era divenuta passione, il punzecchiarsi a vicenda era divenuto provocazione, ed il loro bisogno di cercarsi si era fatto più prepotente.
Inizialmente vi erano stati degli sguardi impacciati mentre entrambi cominciavano a prendere coscienza di quel cambiamento, ma poi, dopo che Dazai aveva compiuto il primo passo un pomeriggio temporalesco di qualche mese prima, le cose erano mutate velocemente e quasi in maniera incontrollata.
Quel primo bacio rubato era stato sconvolgente, sia perchè Chuuya non aveva mai baciato qualcun altro in vita sua, sia perchè nella sua frettolosità incerta era comunque sembrato la cosa più naturale del mondo, tanto che il rosso dopo un attimo di smarrimento, aveva poi afferrato il Corvonero per la cravatta, attirandolo a sè per riprendere da dove si erano impacciatamente interrotti.
Da quel momento in poi ogni scusa era stata buona per scambiarsi sguardi complici di nascosto, per trovarsi negli angoli più impensati del castello, per sfruttare ogni minuto possibile per stare insieme.
Quella sera in effetti non aveva fatto differenza: con la scusa del dover discutere una "cosa da prefetti", Dazai aveva trascinato Chuuya in biblioteca, e tra una corsia nascosta e l'altra, effusioni erano state scambiate con crescente frenesia, fino a che entrambi non si erano ritrovati entrambi con le camice sbottonate, i capelli spettinati e le labbra gonfie di baci.
E la situazione probabilmente sarebbe sfuggita loro di mano ulteriormente se un gruppo schiamazzante di studenti del primo anno in ritardo per la cena e dispersi in biblioteca a causa del loro scarso orientamento, non si fossero fatti udire, richiamando i due all'ordine.
In fretta e furia si erano rivestiti e da bravi prefetti si erano offerti di salvare i compagni più piccoli, scortandoli in Sala Grande.
Dopotutto non si viveva solo d'amore, no? Anche loro due dovevano cenare, anche se a Dazai piaceva spesso saltare il banchetto per sgattaiolare poi di nascosto nelle cucine e farsi preparare qualcosa di speciale solo per sè dagli elfi domestici, con cui poi si intratteneva in infinite chiacchierate.
Una volta giunti a destinazione comunque i due, facendo finta di nulla ed anzi calcando la loro recita rivolgendosi qualche sarcastico insulto come sempre, si recarono ognuno al proprio tavolo, ignari di un particolare che li avrebbe smascherati da un momento all'altro.
Il primo a ricevere sguardi sorpresi fu proprio il castano, che una volta seduto tra gli altri Corvonero si ritrovò addosso gli occhi stranamente spalancati di Ranpo, e quelli sconvolti di Kunikida.
 « Be? Che avete voi due? Sembra che abbiate visto un fantasma.»  
Non che poi fosse strano vedere fantasmi ad Hogwarts in effetti.
Decisamente perplesso comunque, il ragazzo si portò una mano ai capelli e ne spettinò qualche ondulata ciocca, temendo che forse qualcosa nella sua chioma disordinata avesse attirato qualche sospetto.
Non era tuttavia più lontano dalla verità.
«Hai cambiato Casa, Dazai? »  
La domanda provenne da Ranpo, in un tono a metà tra il divertito e il malizioso, e fu allora che il più giovane abbassò lo sguardo sui propri abiti, incrociando così la sagoma della cravatta sbagliata che stava indossando.
Una risata gli sfuggì quindi dalle labbra, risata però che non era nervosa come ci si sarebbe aspettati, bensì quasi liberatoria. Non vi era imbarazzo in Dazai quasi in nessuna situazione. Sembrava che in effetti non possedesse quel tipo di emozione.
E poi c'era Chuuya in realtà ad essere sufficientemente in panico per entrambi!
Se infatti al tavolo dei Corvonero la situazione era stata trattata con una certa tranquillità, non si poteva dire lo stesso di quello dei Serpeverde, dal quale si stava levando un certo brusio concitato.
Akutagawa stava additando il senpai dai capelli rossi con sguardo orripilato, e Chuuya dal canto suo balbettava infastidito, rigirandosi la cravatta blu tra le dita, nervosamente.
Come diamine avevano fatto a non accorgersi dello scambio? Certo verde e blu non erano colori così facilmente distinguibili al buio, ma una volta in corridoio sotto la luce delle lampade...
«Sembra che qui vi state divertendo!»  
La voce di Dazai risuonò improvvisamente alle spalle di colui che amava definire il proprio amante, facendolo letteralmente saltare sulla panca. Sul suo viso vi era sempre la stessa espressione serafica e dispettosa di sempre, e con la mano stava facendo sventolare la cravatta slacciata del Serpeverde, che si era prontamente tolto per restituirla al legittimo proprietario come se nulla fosse.
Akutagawa apriva e chiudeva la bocca per la prima volta senza parole, e molti altri loro compagni lo imitarono, mentre altri semplicemente scoppiarono in fragorose risate, soprattutto a causa del viso paonazzo di Chuuya, il quale che sembrava sul punto di implodere.
Con un mezzo grido tipico di lui strappò la cravatta dalla mano del giovane dai capelli castani, e con rapidità e nervosismo si apprestò a slacciare quella che invece stava ancora indossando.
« Se volevi sentire il mio profumo addosso potevi dirmelo, ti avrei donato una delle mie camicie da tenere sotto il cuscino.»  
Lo prese in giro ancora Dazai, apparentemente a suo agio in tutto quel marasma.
« Taci, imbecille!»  
Fu invece la rispostaccia del rosso, che lanciò poi la cravatta di Corvonero in testa al suo possessore, tra gli applausi e le risate generali che stavano decisamente aumentando di decibel.
Se non fossero stati nella Sala Grande, sotto gli occhi dei professori, le cose si sarebbero protratte, e Dazai avrebbe osato molto, molto di più, sia per la voglia di sconvolgere tutti ulteriormente, sia per infastidire Chuuya ancora un po'. Tuttavia nemmeno lui voleva rischiare l'espulsione, e quindi si limitò a chinarsi all'orecchio del compagno, sussurrando qualcosa che doveva essere udito solamente da lui.
«Solo tu conosci il vero modo per farmi tacere. E magari la prossima volta te lo lascerò fare. » 
Fu con quella promessa erotica che portò ulteriormente scompiglio nel Serpeverde, che il giovane appartenente all'altra Casa tornò al suo posto dove si scambiò il cinque con Ranpo, che come altri rideva di gusto per tutta la scena appena avvenuta. 
Ciò che sino a quel momento era stato segreto ora era sotto lo sguardo di tutti, eppure a nessuno sembrava importare, nessuno sembrava avere qualcosa da ridire.
Che fosse anche quella la magia di quella Scuola?
Forse. L'unica cosa certa però, era che davvero la magia più grande e potente di tutte era scoccata tra i due ragazzi, e se fossero stati fortunati, tale magia sarebbe rimasta con loro per tutta la vita, legandoli indissolubilmente per sempre.


// EEEE fine.
Questa è l'ultima oneshot dato che l'iniziativa di FanWriter termina il 15.
Ho iniziato con la Soukoku e con la Soukoku ho concluso, e questa cosa mi piace molto. Spero di averi divertito almeno un po' con questi piccoli scritti senza pretese, con cui ho iniziato a prendere confidenza con il fandom di BSD.
Vi prometto col tempo lavori migliori, ed intanto ringrazio tutti coloro che hanno speso qualche minuto del loro tempo per leggermi.
A presto <3
- V -

C'era una volta ad HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora