Senryu era in piedi davanti al bancone del bar Benten, le mani appoggiate ai fianchi mentre cercava di tirare su di morale Hotaru, che ancora non si era ripreso dalla rivelazione del giorno precedente.
Il famiglio, però, era convinto che non era difficile credere al fatto che Benten in realtà era un uomo e non una donna visto il carattere che si ritrovava, ma soprattutto anche a causa dei suoi modi bruschi e scostanti.
L'unico problema era che il veicolo infestato non si dava pace ed era depresso per il fallimento di quel nuovo amore e continuava a piangere depresso.
«Ti capisco, Hotaru. Devi fartene una ragione e poi non c'è niente di male se ti piacciono gli uomini» disse Renji senza giri di parole.
«A me non piacciono gli uomini! È che credevo che il senpai fosse una donna...» esclamò lui accasciandosi ancora di più contro il bancone al quale era appoggiato.
Ai due famigli faceva davvero pena il veicolo infestato ridotto in quello stato per questo si scambiarono un occhiata e Renji lasciò il suo posto dietro il bancone andando a cercare Benten.
Le pene d'amore erano terribili indipendentemente dalla causa.
Lo Yatagarasu seduto sul divanetto della stanza sul retrò udì perfettamente i passi del famiglio, quando lo sentì varcare la soglia della stanza si voltò a guardarlo freddamente domandandogli: «Per caso c'è qualche problema, Renji?»
«Sì... ehm... più o meno. Vedi è tutta la mattina che Hotaru non smette un attimo di piangere e forse... ribadisco il forse... dovresti fare qualcosa per tirarlo su di morale dato che sei tu a causa della sua depressione» rispose il famiglio un po' preoccupato per la seguente reazione del ragazzo che aveva davanti.
«Vorresti spiegarmi cosa c'entro io sul fatto che quel cretino non è capace di distinguere un uomo da una donna?» ringhiò infuriato per esser stata disturbato per una cosa tanto futile come la stupidità del veicolo infestato per poi aggiungere: «Torna a lavoro!»
Senryu non se lo fece ripetere due volte ed uscì dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle con forza.
Benten rimasto da solo nella stanza sbuffò rassegnato pensando: Se non faccio qualcosa non torneranno a lavoro ed il locale non guadagnerà niente...
S'alzò dal divanetto e lasciò la stanza entrando nel locale a passo sicuro.
Vedendolo i due famigli cercarono di scusarsi per il fatto che non stessero lavorando, ma lo Yatagarasu aveva occhi solo per Hotaru.
Una volta giuto davanti a quest'ultimo lo prese per il colletto della camicia attirandolo verso di lui, annullò quella poca distanza che li separava e lo baciò chiudendogli la bocca con la sua.
Quel bacio che all'inizio era un semplice tocco divenne più passionale ed i due s'allontanarono solo per mancanza d'ossigeno.
Benten diede loro le spalle anche per mascherare il fatto che quel bacio non gli era stato poi così indifferente ed andando verso la stanza sul retro disse con una nota di dolcezza nella voce: «Adesso vedi di non perdere altro tempo e mettiti a lavoro»
Senryu e Renji rimasero senza fiato nel sentire la nota di dolcezza nella voce del ragazzo che aveva appena lasciato la stanza, ma rimasero ancora più sorpresi quanto Hotaru s'alzò dal suo posto ed iniziò a lavorare pulendo da cima a fondo tutto il locale facendolo brillare.
Nessuno dei due sapeva cosa riservava loro il futuro, ma forse l'idea di una relazione tra di loro non era una cosa da scontare a prescindere dal fatto che erano entrambi uomini.