•Extra3•

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Uccido Marco.
Lo uccido.
Non la smette di suonare al citofono.
Apro la porta e lui suona ancora "La vuoi smettere?!" Sposta lo sguardo e finalmente toglie quel suo cavolo di dito dal campanello. Percorre i pochi metri che ci dividono e mi prende il viso tra le mani per infilarmi la lingua in bocca.
Ma che diavolo?!
Mi stacco un attimo da lui per respirare "Ti sembra il modo?" Annuisce per sorridermi e poi mi spinge dentro casa.

Finiamo sul divano, io sopra di lei "Sei mia no? Prendo ciò che è mio" la vedo alzare gli occhi al cielo "Il romanticismo, le carezze, i preliminari e tutto il resto dove li hai lasciati?" Appoggio le labbra sul suo collo ed inizio a scendere "È successo qualcosa?" - "No" passo all'altro lato del collo e la sento sbuffare "Marco, parlami" mi fermo ed appoggio la testa sulla sua spalla mettendomi accanto a lei "Se Isco in spogliatoio non mi avesse fermato avrei preso a botte Raphael, continua a commentare.." lascio la frase in sospeso e chiudo gli occhi.
L'avrei preso a botte davvero? Si.
Mi pass una mano tra i capelli e mi bacia la fronte, così a pro gli occhi "E quindi volevi portarmi a letto, per allentare la tensione?" Sbuffo e la guardo negli occhi per sondare il suo stato d'animo. Non mi piace questa conversazione. "No. È che, mi mancavi, poi i commenti di Raphael e poi tu che mi riconfermi per l'ennesima volta che sei mia.." la vedo alzare un sopracciglio "Ti stai arrampicando sugli specchi, lo sai vero?" Ruoto gli occhi, mentre lei inizia a ridere e si sposta sopra di me "Non è vero" - "E invece si" inizia a baciarmi il collo come avevo fatto prima io, e mi infila le mani sotto la maglia. Ha le mani congelate contro il mio petto. "Cristo, dammi una mano, voglio toglierti questa dannata maglia!" Inizio a ridere mentre mi alzo per sedermi sul divano, portando anche Adele che riesce così a sfilarmi la maglia "Contenta?" Alza lo sguardo sul mio viso e mi sorride "Molto. E evita di toglierti la maglia quando segni o per qualsiasi altro motivo" inizia a baciarmi il petto "Cosa dovrei dire io? Sei in mutande e reggiseno in quasi ogni foto" - "Lavoro. Il tuo no. Quindi tieniti addosso quella maglia e basta" le prendo il viso e lo alzo alla mia altezza "Gelosa?" - "Come te" mi avvicino alle sue labbra e la bacio.

"Dove vai?" Mi volto e la guardo distesa a pancia in giù nel suo letto "Vado a recuperare i miei vestiti e a bere un goccio d'acqua. Vuoi qualcosa?" Mi siedo sul letto accanto a lei e le bacio la pelle nuda. "Te a letto" sorrido e le bacio una spalla "Arrivo subito" - "Non vestirti!" Scuoto la testa e sorrido mentre vado verso il salotto a recuperare i miei ed i suoi vestiti e poi prendo dal frigo una bottiglia d'acqua per poi tornare da Adele.
Appena torno in camera Adele sta dormendo con i capelli sparsi sul cuscino, appoggio i vestiti sulla sedia e mi avvicino a lei e le bacio le scapole, le accarezzo la schiena e lei si gira verso di me con gli occhi socchiusi "Non ti sei vestito" scuoto la testa e sorrido "No, non mi sono vestito" mi spinge sul letto e si siede su di me "Mi faciliti le cose" - "Si, perché non sei capace di spogliarmi!" - "Dio, stai zitto e baciami" la attiro verso di me mettendole le braccia sulle spalle, per poi chiuderle dietro al suo collo e la bacio accarezzandole le guance con i pollici.

"Sono le otto e mezza" mi avvicino ancora di più a Marco e lo stringo a me "Mmm" inizia ad accarezzarmi la schiena "Ade.." sbuffo "Non ho intenzione di alzarmi, mi fa male ovunque" lo sento ridere "Ma io ho fame" rotolo giù dal suo corpo e mi porto il lenzuolo sul corpo girandomi verso lo specchio, dove lo vedo sedersi sul letto per poi infilarsi le mutande.
Quanto è bello?!
"Non vuoi nulla? Sicura?" Si mette su di me e mi toglie i capelli dal viso, continuo a guardarlo dallo specchio "Mi porti in cucina e ti dico dove sono le cose, altrimenti poi fai casino e mamma si incazza" - "Ti porto?" Mi giro e lo guardo negli occhi annuendo. "Però ti infili una maglia e un paio di mutande" - "Apri il primo cassetto" si alza e lo apre, rimane a fissare il contenuto per un po', finché non mi alzo e lo affianco afferrando un paio di mutande del cassetto "Era così difficile?" Prende dalla sedia accanto all'armadio la sua maglia e me la infila "Hai troppe cose dentro quel cassetto" alzo gli occhi al cielo "Per la maggior parte sono tutti i completi che indosso durante i servizi" mi guarda e annuisce per poi abbassarsi e prendermi in braccio per portarmi in cucina.

"La smetti? Avevi detto che non avevi fame" la guardo infilarsi l'ennesima forchettata di pasta, alza le spalle e poi si alza per prendere il telefono che ha iniziato a suonare.
La sento rispondere solo a monosillabi e poi mi abbraccia da dietro mentre io mi infilo in bocca l'ultimo boccone di pasta. "Era mamma, non tornano questa notte. Quindi rimani qui" sorrido e la porto in braccio "L'hai finita tutta?" Guarda il piatto vuoto e poi me "Si" - "Ma io ho ancora fame" le bacio la spalla "Gelato" si illumina mentre mi guarda. "Se ti vesti, usciamo e ti porto a prendere il gelato" scende dalle mie gambe e mi lascia un bacio sulle labbra "Dovresti vestirti anche tu, perché in mutande non esci" - "Dai andiamo" la prendo dai fianchi ed andiamo in camera a vestirci.

"Che gusto vuoi?" Mi stringe la mano mentre guarda davanti a se tutti i gusti "Un cono, menta e cioccolato fondente" il gelataio le prepara il cono e le sorride lasciandole tra le mani il gelato "Ecco a te, bellissima"
No, ma siamo seri?!
"In una coppetta mi metti una pallina di limone, grazie" prendo i soldi e glieli metto sul bancone, trascino Adele fuori dalla gelateria e poi ci sediamo su una panchina "Sei già acido di tuo, non potevi scegliere un gusto un po' più dolce?" Mi giro verso di lei "Ci stava provando" - "Per te ci provano tutti con me" - "Perché è vero!" Alza gli occhi al cielo e si avvicina a me "Ti amo, Marco Asensio Willemsen" - "Ti amo anche io"




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