Amortentia.

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Il sole splendeva alto sopra le cime del castello, nonostante il freddo di fine Novembre fosse ormai costante.
Ebony si lasciò cullare dal piacevole calore della morbida coperta verde, prima di decidersi ad aprire del tutto gli occhi.
Fissò per buoni cinque minuti il soffitto del suo letto a baldacchino, per poi mettere i piedi a terra, una volta per tutte.
Si trascinò lentamente fino al suo baule, e cominciò a prepararsi a quella che sarebbe stata un'intensa giornata.
Quando fu pronta, si fermò davanti lo specchio per annodare bene la cravatta verde e argento. Poi si fissò.
Il viso sempre molto chiaro, le onde dei lunghi capelli castani che le ricadevano sulla schiena e quei grandi occhi cioccolato che avevano sempre scrutato il mondo in silenzio.
Se c'era una cosa che proprio non riusciva a fare, era esternare sentimenti ed emozioni. Non perché lo facesse apposta; lei era così, non ne era stata mai capace. Forse perché a nessuno era mai importato davvero, cosa provasse. E fu così che si guadagnò l'etichetta della ragazza dura e menefreghista.
A distoglierla dai suoi pensieri fu una sua compagna di stanza, che le ricordava la materia della prima ora: pozioni. L'idea di stare in quell'aula, a mischiare provette e cianfrusaglie varie, le cambiò l'umore tanto che sorrise raggiante e afferrando libri e pergamene, raggiunse l'aula.

"Oggi, cari ragazzi, faremo qualcosa che di certo allieterà le fanciulle" sentenziò Lumacorno. Si udirono gridolini di curiosità.

"Cosa, Professore?" chiese a voce alta un ragazzo di Tassorosso.

"Studieremo la pozione dell'amore, l'Amortentia." rispose ma venne coperto dalle voci delle ragazze in aula, che approvavano quella lezione.
"Come sappiamo, il Ministero ne ha vietato la produzione! Ma di certo, annusarla per studiarla, non ucciderà nessuno." rispose Lumacorno particolarmente allegro "Qui, in questo calderone, c'è la pozione. Adesso a turno, verrete ad annusarla e segnerete ognuno sulla vostra pergamene gli odori che sentite. In seguito, ognuno li leggerà, e scopriremo quanto possa sembrare una pozione diversa per ognuno di voi. Iniziamo." sollevò il coperchio del piccolo calderone e chiamò la prima ragazza, Hermione Granger, poi Ron Weasley, Lavanda Brown, Neville Paciock e via via tutti i restanti.

Ebony, in tutto silenzio, annusò e scrisse sulla pergamena gli odori che in quei pochi secondi in cui si fermò col naso sul calderone fumante, aveva sentito.

"Signorina Davis?" La richiamò l'insegnante
"Sì, Signore?" alzò lo sguardo dalla pergamena
"Può leggere gli aromi che ha sentito?" sorrise Lumacorno
"O-oh, certo" annuì Ebony, poi lesse "sapone, legna bruciata e cioccolato."

Fece in tempo ad alzare gli occhi, nel momento in cui in fondo all'aula, Ronald Weasley che ascoltava stranamente attento, con un'espressione sorpresa diede un colpo di gomito al braccio di Harry Potter.
Perché così sorpreso, Weasley? Pensò la ragazza.
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|Angolo autrice|

Buonsalve a tutti!
Questa è la mia prima storia sul mondo di HP. E spero che possa essere il più interessante possibile.
Come avrete capito, sarà maggiormente incentrata sui miei amatissimi gemelli!
E, come scritto in descrizione, sarà svolta nel corso degli ultimi tre libri della saga originale. Libri che però ho deciso di "cambiare".
Infatti vedremo l'anno in cui la Umbridge (per nostra disgrazia) governava la scuola con alcuni spunti tratti da Il Principe Mezzosangue e dalla mia malsana mente!
Detto ciò, vi saluto e spero mi sosterrete.❤

Le Due Finestre•Fred (and George) Weasley.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora