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ANDREA'S POV
È ora di pranzo e mi sto preparando. Erica non è ancora rientrata in camera, ma so che sta parlando con Giovanni: si sentono le due voci, ma non capisco cosa si stanno dicendo. Diciamo che sono in ansia perché ora non si sente più niente... oh, non ce la faccio più! Esco dalla camera e, a lunghi passi, mi avvicino alla stanza di Giova; apro la porta e...

GIOVANNI'S POV
-Erica, e con questo cosa vuoi che ti dica?- la cosa mi ha scioccato. Sono pietrificato. -È solo che... non so più che pensare di te!- fa un sospiro e si perde fra i suoi pensieri, poi ricomincia: -Non lo so! Tutte le notti e le giornate passate con te si sono fatte sentire come una secchiata di acqua ghiacciata in faccia! Io amo Andrea, ma di te non si che pensare: ti amo? Come ti vedo?-
Rimango in silenzio qualche istante e, quando sto per risponderle, il mio migliore amico apre la porta: -Che sta succedendo?- ha l'aria arrabbiata. -Niente, amore!- risponde la ragazza, facendo finta di niente. Mi ero quasi scordato come fosse brava a recitare.
Dal corridoio si sente Giorgio che ci chiama: -Oh, raga! Dobbiamo andare!-
Esco dalla camera e gli vado incontro urlando -Non ci corre dietro nessuno, eh!- prendo la giacca e metto le mani sulla maniglia. -Matteo ci sta aspettando in piazza Duomo da ben mezz'ora... fa te!- mi dice Pietro. Erica si mette velocemente le scarpe mentre Andrea è già pronto. In questi giorni le è più attaccato, quasi assillante... poi, io ammetto di essere geloso, quindi...
Prendo il cellulare in mano e noto un messaggio da Erica: "La discussione non è ancora chiusa. Dopo parliamo."
Che ansia! I due fidanzatini sono pronti, allora apro la porta e usciamo tutti.
-Abbiamo solo una macchina: l'altra ce l'hanno gli altri.- ci dice Riccardo. A proposito di questo milanese, non vedo l'ora di incontrare Alexia, la sua ragazza.
Saliamo tutti in macchina, anche se c'è un posto in meno; Erica si siede dietro sulle gambe di Andrea... sento che c'è qualcosa di sbagliato! Mi sta osservando, anche se il suo ragazzo le sta accarezzando una spalla. Pietro e Riccardo sono dietro, e Giorgio guida: facciamoci il segno della croce!
Dopo circa una ventina di minuti, arriviamo in un parcheggio abbastanza piccolo, cosa strana: siamo quasi in centro. Scendiamo tutti dalla macchina, quando sento una voce abbastanza familiare.
-Ciao a tutti!- ci dice il ragazzo con la barba; Matteo. Lo salutiamo, poi lui e l'altro milanese ci portano in un ristorante (piccolino, ma abbastanza carino) poco lontano dal parcheggio. I ragazzi avevano già prenotato, così sediamo al tavolo e chiacchieriamo. Io ho alla mia destra Giorgio e a sinistra Erica.
-Oh Giova, ci sei?- mi fa Pietro. -Si... si. Di cosa stavamo parlando?- chiedo. Sembrano tutti così contenti, non come me. Soltanto Giampy mi sta guardando in modo strano; potrei riconoscere quello sguardo in tutte le persone del mondo: disapprovazione e rimprovero. Lui non mi ha ancora parlato a proposito di quello che è successo qualche mese fa, e non credo che lo faccia. -Del nostro trasferimento!- risponde Andre.
-Ah, ok.- non ho voglia di parlare di questo argomento: già i miei hanno continuato a stressarmi da quando gliel'ho detto (circa un mese fa).
-Avete trovato l'appartamento, alla fine?- chiede Riccardo, mentre si mette in bocca un pezzo di cotoletta alla milanese, arrivata ormai da qualche minuto.
-Lo sai meglio di noi: ne stiamo valutando uno vicino al tuo condominio. Però, ce ne è uno molto carino appena dietro al Duomo, ma costa troppo!- finisce Andre.

ERICA'S POV
Non mi piace questo posto: non mi sento a casa. E come posso abitare in una città dove non mi sento bene? Lo devo fare per Andre.
Siamo ancora a pranzo, anche se fra qualche minuto ci alzeremo dal tavolo.
Sono seduta vicino a Giova; posso sentire il suo profumo e le nostre spalle si sfiorano. Il mio cuore batte a mille.
-Dai su, andiamo: fra due ore arrivano gli altri da Roma e io devo andarmi a prendere in aereo porto.- Matteo interrompe le chiacchiere di Riccardo e Andrea.
Ci alziamo tutti e io esco, mentre i ragazzi pagano. Appena sono fuori dalla porta, faccio un respiro profondo ma tossisco: troppo smog. -Stai bene?- una voce troppo familiare per dimenticarla. -Si, grazie... dopo dobbiamo parlare.-
Giovanni si avvicina a me senza guardarmi. -Dimmi, intanto che Andrea è a pagare.- lo guardò furiosa: dobbiamo fare un discorso serio, mica delle chiacchiere da mercato! -Mi serve più tempo: una soluzione la troviamo.- lui mi fa un cenno con la testa e si allontana. Nel frattempo, gli altri escono e ci dirigiamo alle macchine.
Andre mi tiene vicina a se con dolcezza. Apprezzo il gesto fino a quando arriviamo all'auto, dove mi dice che vorrebbe accompagnare Matteo all'aereo porto.
-Vuoi venire anche te?- sarebbe l'occasione perfetta per parlare con il suo compare! -Va bene, amore. Non ti preoccupare... io vado con gli altri.- gli dico con tono ingenuo, come al solito.
-Ok, ma non combinare casini con Giovanni, ok?- annuisco e mi metto in punta di piedi, avvicinandomi al suo viso e lasciandogli un lieve bacio sulle labbra. Lui sorride e mi saluta, poi se ne va insieme a Matteo.
Io salgo in macchina con Giorgio, Giovanni e Riccardo e torniamo all'appartamento. Mentre saliamo le scale, mi viene un'idea: -Oi, io e Giova andiamo a fare un giro a piedi, così andiamo a vedere i due appartamenti.- lui mi guarda con fare interrogativo. Lo prendo per la maglietta e lo trascino fuori dal condominio.
-Ma che cazzo stai facendo?!?- mi chiede.

GIOVANNI'S POV
Ma cosa sta accadendo? Perché vuole parlarmi così urgentemente?
-Taci e seguimi.- dice. Comincio a camminare e a seguirla quando, dopo cinque minuti, rompo il silenzio: -Che vorresti fare?- lei mi guarda con i suoi occhioni e mi risponde -Parlare.-
Allora, la prendo per un braccio (senza ascoltare le sue lamentele) e la porto alla panchina più vicina.
-Dimmi che cazzo vuoi fare, perché io non resisto più!- ho letteralmente perso la calma: ho alzato la voce e con lei non devo farlo, è sensibile. Infatti, dopo nemmeno due secondi dalla fine della mia frase, la ragazza inizia a piangere. -No, no, no! Non piangere! Cazzo...-
Mi guarda di nuovo e, con voce flebile, mi rassicura: -Tu non capisci: io sto impazzendo! Ho ricordato tutto... e non ti vedo come prima!- si asciuga con una mano le lacrime e ricomincia: -Non posso vederti più come quando non ricordavo niente! Non puoi capire...-
Non mi sta più guardando perché è impegnata a fissare il nulla per far passare il momento di debolezza, ma le prendo il viso tra le mani e la obbligo a guardarmi dolcemente.
-Io non posso essere indifferente nei tuoi confronti, anche se ci ho provato.- il mio volto si è avvicinato al suo e potrei descrivervi tutte le sfumature presenti nei suoi magnifici occhi...
-Tu non mi piaci, io ti amo! Ma tu devi amare Andrea, non me, capito?- non posso credere di averle detto che la amo!
-Io vorrei tanto fare una cosa...- sussurra.

ANDREA'S POV
Si, ho "abbandonato" la mia ragazza. Ma non potevo lasciare Matteo da solo, in più aveva chiesto se poteva parlarmi e, allora... eccomi qua! Assieme al mio amico nella sua auto, a discutere dei video che registreremo per la Settima Illuminata.
-Beh, parliamo di altro: d'altronde, iniziamo a registrare domani, quindi stasera possiamo riparlarne.- dico.
-Beh, allora dobbiamo parlare di un'altra cosa...- controbatte lui velocemente. -E sono serio! Non ridere!- finisce, indicando il mio sorriso.
-Ok.- non posso guardarlo pienamente negli occhi: sta guidando. -Comunque, cazzo, perché l'hai lasciata lì?- non capisco di cosa stia parlando.
-Chi?- sono alquanto perplesso. -La tua tipa, Erica. So che non mi dovrei immischiare in questa storia, ma non dovresti fidarti di Giovanni. Nel senso, dopo tutta la storia che è accaduta... boh! Io, se fossi in te, non l'avrei lasciata sola.- ecco un atto che non si fida di Giovanni.
-Senti, non mettermi ansia! Io mi fido di lui, in più lei non mi tradirebbe più. E poi, non credo che abbia ancora ricordato tutto.- è il primo della crew con cui parlo seriamente dell'incidente e delle condizioni di Erica. Nel senso, faccia a faccia: i ragazzi mi sono stati molto vicini, ma non mi sono mai venuti a trovare (e io non mi sono mosso da Trento, ovvio), quindi non ero preparato ad affrontare questo discorso ora.
-E poi, a te che ti importa? Te hai Alice, la fidanzata perfetta: non ti ha mai tradito!- dico. Nella mia voce c'è un pizzico di ironia: a ripensarci, a distanza di tempo, non mi sembra reale quello che è successo.
-Beh, il mio consiglio è di starle vicino. Poi, fai te.-

Una Vita Senza di Te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora