-In amore vince chi fugge-

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-In amore vince chi...-

Nervoso come non lo era mai stato, Riccardo, aprì il forno per l'ennesima volta controllando lo stato del suo pollo con patate. Una volta rassicurato chiuse lo sportello, guardandosi intorno. La cucina non era mai stata così linda. Le pentole in ordine sul ripiano, ogni piatto dentro il mobile. Quello che rimaneva solo sul tavolo era una insalatiera, due calici e una candela rossa. Doveva trovare qualcosa da fare, stando al timer il pollo avrebbe cotto ancora per quaranta minuti. Chiuse la luce e andò in sala. Inutile dire che anche la sala era perfetta, anzi l'intera casa. Nell'aria alleggiava il profumo dello sgrassatore al limone, i pavimenti lucidi e le vetrate immense che brillavano. Fu proprio lì che si diresse, guardare il mare lo aveva sempre rilassato. Era per quello che con Sergio avevano deciso che quella era la casa perfetta per entrambi. Sergio, il suo compagno, il suo migliore amico: il suo tutto. L'uomo a cui avrebbe chiesto di portare la loro relazione di sei anni, ad un passo successivo. Si erano conosciuti all'università di Roma, Sergio studiava medicina e lui ingegneria ambientale. O meglio, si erano conosciuti in piscina, quando Sergio aveva invaso la sua corsia, sbattendogli contro. Ripensò alla loro incasinata storia, sorridendo. Ora poteva sorridere, ma non erano mancate le lacrime, anzi.

Anche se erano passati tanti anni, quando era nervoso, gli piaceva rifugiarsi nei ricordi, mentre guardava la vastità del mare, dinnanzi a lui.

∞ Sei anni prima. ∞

-Oh mio Dio, scusami. Scusa- continuava a ripeterlo Sergio, aiutandolo ad appoggiarsi al bordo della piscina, mentre Riccardo tossiva l'acqua che gli era entrata nei polmoni.

-Sto bene, ho solo...- disse tra un colpo di tosse e l'altro- ... bisogno di riprendere fiato-.

-Va tutto bene? -. Il bagnino si era avvicinato preoccupato.

-Gli ho sbattuto contro, non mi sono accorto che stavo invadendo la sua corsia-.

-Ehi, sto bene. Tranquillo. Tanto avevo finito e stavo per andare a casa- Riccardo bloccò quel fiume in piena, raggiungendo la scaletta per uscire, aiutato dal bagnino. Una volta sulle panche negli spogliatoi, Sergio aveva visto il segno rosso che si stava formando all'altezza del costato.

-Sto bene, veramente. Smettila di fare quella faccia da cane bastonato-. Riccardo non riuscì a trattenere un sorriso.

-Va bene, ma voglio farmi perdonare-.

-Mi potresti offrire un caffè-.

-Certo-rispose subito l'altro, sorridendo felice, alzandosi e vestendosi.

E così un semplice caffè era divenuto un appuntamento fisso in piscina, che poi si era trasformato in serate al cinema, cene e passeggiate per Roma. Un anno passò velocemente. Un anno prima che Riccardo prendesse il coraggio, baciando Sergio. Un lieve sfiorarsi di labbra dal quale l'altro si era allontanato quasi subito, voltandogli le spalle.

-Perché l'hai fatto? - aveva chiesto, sottovoce ma con tono duro, facendo rabbrividir Riccardo che lo osservava preoccupato.

-Perché mi piaci, Sergio. Perché non posso andare avanti così, vivendoti solo come un amico. Io... Io voglio di più...-.

-E non ti è mai passato per la testa di chiedermi cosa volessi io? Io non voglio una relazione, non voglio rovinare tutto... Io non voglio... -. Sergio aveva alzato il tono della voce, ma non si era voltato a guardarlo.

-Non rovineremo nulla, Sergio. Se tra noi non funzionasse... -ma fu interrotto dalle parole dell'altro.

-Mi dispiace, Riccardo. Non posso. Non dovevi- la voce incrinata.

Raccontando l'Amore (One-Shot Gay)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora