-Colpo di Fulmine-

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-Colpo di Fulmine-

Dave appoggiò il giornale con rabbia sul tavolo, rischiando di rovesciare la tazza traboccante del caffè. -Anche oggi il mio oroscopo è pessimo-. Non che ci credesse veramente, ma questo vivere costantemente nel clima "mai una gioia" rendeva frustrante la sua vita. Si era fidanzata addirittura la panettiera, che aveva cinquantadue anni, puzzava di fumo e aveva i denti gialli. Ma si era fidanzata e lui? Lui riusciva ad attirare solo casi umani. Oscar il maniaco degli odori; Alan, bello come il sole ma troppo fissato con l'estetista, e Mark. Lui era stata una grossa delusione si ci era buttato dentro con speranze e sogni ed invece?

-L'unica cosa bella che mi ha lasciato Mark, sei tu! -. Si abbassò accarezzando la sua cagnolina dietro le orecchie; lei non lo aveva mai deluso. Penny scodinzolò felice, leccandogli una mano.

-Ho capito, è ora della passeggiata, finisco il caffè e andiamo, tanto oggi sono di riposo-. Parlare con il cane era divenuta una routine, ma sembrava fosse l'unica in grado di capirlo. E c'era chi aveva il coraggio di dire che gli animali non avevano un'anima. Quante volte era crollato sul divano, piangendo al ricordo di Mark, e Penny si era arrampicata posandogli semplicemente la testa sulle gambe, immobile.

∞∞♥∞∞

James guardò il disastro in casa, alzando gli occhi al cielo. Sentiva rimbombare nella testa la frase di sua madre: i cani vanno presi cuccioli così si abituano e non ti fanno danni in casa. Sbuffò. Il divano completamente distrutto, coriandoli di gomma piuma per tutto il salotto insieme alla sua pianta o a quello che ne rimaneva. -Black, per Dio, ma cosa hai combinato? - urlò, per poi calmarsi. Fece un profondo respiro e si diresse verso lo sgabuzzino per recuperare dei sacchi neri della spazzatura e una scopa, incrociando lo sguardo terrorizzato del suo coinquilino a quattro zampe. -Sei in un mare di guai, ragazzo mio. Un mare enorme di guai-. Black scodinzolò appena, sempre al sicuro nel suo angolo e James si sentì sciogliere.

-Questa è l'ultima volta che ti perdono-disse allungando una mano per fargli una carezza gentile sopra al muso, ma la verità era che non ci credeva nemmeno lui. Quando aveva trovato Black, una sera di pioggia legato ad un bidone dell'immondizia nel vicino parco, non ci aveva pensato un solo secondo. Lo aveva avvolto nella sua giacca di Armani, lo aveva caricato sulla macchina e si era precipitato nella prima clinica veterinaria aperta. Perché quando aveva incontrato quegli occhi così carichi di dolore, non aveva resistito. Anche lui era solo, quella sera. La sera in cui aveva fatto una sorpresa al suo ragazzo, e la sorpresa l'aveva ricevuta lui, trovando a letto con il suo migliore amico, non si era nemmeno fermato ad ascoltare le patetiche scuse dei due. Era semplicemente uscito nella notte tempestosa, lasciando che le sue lacrime si confondessero con la pioggia che cadeva fitta dal cielo.

-Sai cosa ti dico? Chiamerò una ditta di pulizie, e quel divano era orribile. Ci meritiamo entrambi una passeggiata-. Si alzò, cercando di scacciare il magone che lo aveva sopraffatto pochi secondi prima. E quando sentì il tartufo bagnato del cane, contro la sua mana e incontrò i suoi occhi, sorrise. -Sei un ruffiano- rise, prendendo il collare e il guinzaglio.

ΩΩ♥ΩΩ

Dopo una notte passata attaccata al computer per risolvere la più grande crisi della sua ditta, l'unica cosa che voleva era andarsene a letto e riposare la mente. Invece era al parco, che lanciava un bastone al suo cane, guardandolo correre felice mentre lo rincorreva, per poi riportarglielo. Non si sapeva l'età di Black, il veterinario aveva solo detto che aveva superato la decina di anni, ma questo non aveva mai preoccupato James. Quando vide che il cane dava i primi segni di stanchezza, si sedette sull'erba. Sorrise tra sé sdraiandosi, chiudendo gli occhi, pensando alla differenza tra l'amministratore delegato in giacca e cravatta della James Distribution al quarant'enne in tuta da ginnastica. Forse si era addormentato, perché quando aprì gli occhi si sentiva riposato. La prima cosa che notò era la mancanza di Black al suo fianco. Si alzò dandosi mentalmente dell'idiota. Una risata attirò la sua attenzione, proprio mentre chiamava a gran voce il suo cane.

-Ti sei svegliato- disse una voce poco distante, mentre Black gli correva incontro, scodinzolando felice, la lingua a penzoloni. Per un attimo James, rimase senza fiato. Il ragazzo davanti a lui era bellissimo, anzi il termine non gli rendeva giustizia. I capelli neri cortissimi e gli occhi azzurri, doveva avere la sua età. Stupendo e perfetto -Io sono David, Dave per gli amici- si presentò, allungandogli la mano, -e lei è Penny. Abbiamo fatto amicizia con Black, mentre tu dormivi- mormorò arrossendo.

Ma la verità era, leggermente diversa. Dave era rimasto affascinato dal ragazzo, lo aveva visto correre con il cane, nonostante la stanchezza sul suo viso. Aveva ammirato i suoi capelli color grano scompigliati dal vento provando la tentazione di passarci dentro le dita, e quando lo aveva visto assopirsi si era avvicinato, restando ad osservarlo. Era semplicemente la persona più bella che avesse mia visto. Se solo fosse stato un artista lo avrebbe ritratto, o fotografato, ma si era limitato a guardarlo.

Quando poi, aveva incrociato i suoi occhi, ancora assonnati, aveva sentito una strana sensazione all'altezza dello stomaco, e all'improvviso voleva sapere qualcosa di più su di lui.

Dopo il primo attimo di silenzio lo aveva visto sorridere prima a lui e poi ai cani, e fu come un raggio di sole.

Gli aveva stretto la mano, sentendo una piccola scossa attraversarlo, e dallo sguardo curioso dell'altro capì che aveva provato la stessa cosa.

E quella che era incominciata come un semplice osservarsi, era diventata una bellissima storia d'amore.

Dave e James non avevano mai creduto al colpo di fulmine, finchè questo non li aveva colpiti in pieno, facendoli innamorare. Cosa prevedeva il futuro nessuno lo sapeva, ma ora, erano felici e contenti così.

-The End-

Raccontando l'Amore (One-Shot Gay)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora