Capitolo 8~Problemi

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-Che cazzo vuoi Michael?!- sbottò Leire rispondendo al telefono. La sua dannata suoneria l'aveva svegliata in malomodo, ma fortunatamente Riccardo sapeva come calmarla di prima mattina. Le accarezzò i capelli mentre parlava al telefono.
-Che cosa?! Ma siete due fottuti deficienti! Ho capito ho capito, sto venendo... Vaffanculo-
La ragazza chiuse la chiamata e si girò affondando il viso nel petto del ragazzo.
-Non voglio alzarmi...- si lamentò facendosi coccolare.
-Che è successo?-
-È successo che Michael, mentre l'altra volta è stato prudente e non ha scopato con le sembianze da gatto, questa volta si è inculato Doug senza problemi ed è tornato bambino- spiegò schietta e incazzata la ragazza.
-E io ho sonnoo- sbuffò poi contro il suo petto.
-Dobbiamo andare ad aiutare Doug- disse Riccardo al suo orecchio.
-Perché sono la sua migliore amica?! Uff-
Dopo qualche altro sbuffo la ragazza decise di alzarsi dal divano. Andò nella camera del suo ragazzo e tornò con addosso una sua maglia e i suoi boxer come pantaloni. Non avendo altri vestiti si è dovuta arrangiare, e il suo ragazzo era sul punto di sbavare. Questa cosa fece arrossire visibilmente Leire, che non amava più di tanto essere mangiata con gli occhi.
-Ti vesti così andiamo?- chiese imbarazzata e l'altro si alzò e le si avvicinò, per poi baciarla. Dopo andò a cambiarsi lasciando Leire con un sorrisino in volto.

-Eccovi finalmente! Ma... Come sei vestita?- chiese Doug vedendo la sua amica.
-Non avevo vestiti di ricambio- si giustificò. I due entrarono in casa del viola, ma questo li bloccò all'ingresso.
-Lei, devi giurarmi di non rompere niente-
-Che hai combinato?-
-Giuramelo!-
La ragazza lanciò un'occhiata al suo ragazzo come per chiedergli di tenerla a bada.
-Lo giuro- sospirò in fine.
Così il ragazzo li condusse in salotto dove trovarono un Gabi palesemente esasperato, un baby Michael, un baby Aitor e un Arion e un Victor palesemente divertiti.
-Io ho bisogno di uscire un attimo...- sussurrò shockata la corvina-turchese uscendo a prendere una boccata d'aria.
-Com'era vestita?- chiese Victor.
-Ha dormito da me e non aveva vestiti di ricambio- spiegò Riccardo senza distogliere lo sguardo dai due piccoli che si stavano rincorrendo.
-Se noi eravamo tremendi in quattro... Loro sono peggio in due...- commentò Gabi accasciandosi sul divano. Riccardo andò accanto al suo migliore amico e gli diede qualche pacca sulla spalla come per consolarlo. Poco dopo rientrò la ragazza mentre faceva respiri profondi.
-Sono tentata di strangolarvi, a entrambi, ma ora abbiamo altro a cui pensare- disse Leire riferita al viola e al rosa, prima di chiamare i due piccoli azzurri che si cozzarono alle sue gambe. Diede qualche pacca sulla testa di entrambi mentre rifletteva su cosa usava di solito per tenere tranquillo suo fratello quand'erano piccoli.
-Aitor da piccolo amava disegnare. Poteva stare ore a farlo, senza staccarsi- disse infine e Gabi scattò in piedi, andando alla ricerca di un foglio e una matita. Appena tornò i due bambini gli saltarono addosso litigando su chi dovesse disegnare per primo.
-Ora basta!- urlò decisa Leire e i due piccoli si fermarono facendo cadere a terra Gabi, il foglio e la matita.
-Adesso vi diamo un foglio a testa e vi diciamo cosa disegnare. Chi farà il disegno più bello avrà una bella fetta di torta come premio- spiegò la ragazza accucciandosi all'altezza dei piccoli. O almeno, all'altezza di Aitor visto che Michael era più basso...
-Va bene!- dissero in coro annuendo con convinzione. Doug andò a prendere un altro foglio e un'altra matita. I due piccoli si sedettero al tavolo e aspettarono che i più grandi dessero loro le indicazioni.
-Dovete disegnare l'amore. Tutti i tipi di amore. Fraterno, per la famiglia, per gli amici, per il vostro ragazzo...- spiegò Leire sapendo che quell'argomento li avrebbe tenuti a bada per un po. I piccoli annuirono e si misero a disegnare, vietando ai più grandi di sbirciare.
-Gabi mi aiuti con la torta?- chiede Leire al rosa, sapendo che era l'unico che non avrebbe dato fuoco a niente.
-Va bene-
Così, i due si misero a cucinare, gli altri quattro andarono davanti la televisione e i più piccoli disegnarono con molto impegno.

4 bambini e tanti disastriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora